Questo è lo stato dell’arte della pubblica amministrazione di questo paese. Non tutta eh, per carità non voglio generalizzare ci sono ottimi funzionari e servizi operativi eccetera. Però, porcocane, siamo in tempo di pandemia ed un utile servizio online è temporaneamente sospeso. Ed allora domani vado di persona in un ufficio pubblico per chiedere informazioni perchè nel 2021 devo ancora pensare che per avere delle informazioni devo prendere il numerino ed aspettare come nel 1980. Ci sarebbe anche un “numero verde”. Vogliamo scherzare ? Se mi va bene prendo la linea dopo aver ascoltato qualche messaggio registrato fino alla nausea. E mi risponde un contadino dell’Asia Centrale che ha viaggiato nel tempo dal 1700 che non sa neppure di essere al mondo e che mi dice che non si può fare nulla e mi suggerisce di andare di persona. Ah, dimenticavo, ci vogliono fino a 30 giorni per ricevere una tessera di plastica da Roma, ed allora ti viene da pensare che il COVID è soltanto una bozza di quello che servirebbe davvero, la mortalità è ridicola.
Oggi sono stato in un altro ufficio pubblico; hanno un indirizzo e-mail che si chiama “protocollo” ma dopo aver scritto ripetutamente i giorni scorsi non ho ricevuto alcuna risposta, manco un accenno di ricezione. Ma allora cosa cazzo serve avere un servizio con il quale si consente ai cittadini di mandare documenti via posta elettronica e poi nessuno risponde ? Ed allora ho preso il numero 41 mentre erano al numero 9 ed ho aspettato un’ora abbondante in una stanza – per fortuna non troppo affollata – con gente di tutte le etnie che cercano di entrare nella logica del meccanismo. Non serve respingere i barconi, la nostra burocrazia borbonica sarebbe un deterrente magistrale se volessimo fermare i flussi immigratori. Basterebbe lanciare volantini da un aereo sui barconi laddove si spiega cosa li aspetta se vogliono mettersi in regola. Tornerebbero tutti indietro.
La signora che mi ha servito era, al contrario, molto gentile ed il problema è stato risolto in meno di 5 minuti. Mi sarò contagiato ma lo status di Miriam è quasi sistemato.
Non credo abbia danneggiato quegli alberi che hanno germogliato nel tepore dei giorni scorsi. Neppure le rose credo ne possano risentire. Se adesso facesse questo clima per un po’, ossia nella norma, sarebbe meglio.
Il sole scioglie immediatamente la brina. Anche i camini offrono un temporaneo sostentamento al ghiaccio. Questo è segno che la temperatura è andata a sfiorare lo zero e solo sulle superfici che irraggiano meglio, l’umidità si è condensata in goccioline che sono successivamente ghiacciate. Ovviamente sto inventando tutto, ma suona ragionevole per i sedicenti esperti privi di titoli accademici come me.
Cosa siamo oggi e cosa saremo domani ? Gialli, arancioni, un elegante nuance zafferano che precede l’arancione scuro ed il temibile rosso, rosso porpora, marrone ? E’ venuta fuori la voce che a San Marino vendono i vaccini russi. Miriam non so come ne è venuta a conoscenza ed ha immediatamente telefonato ad una farmacia a San Marino; una commessa gentile ma sotto stress ha assicurato che nessuno vende vaccini, tantomeno quello russo, ma per ragioni ignote si è sparsa questa patacca di informazione e non fanno altro che rispondere al telefono ad italiani che chiamano per sapere se possono comperare un vaccino. In USA hanno superato i 2 milioni di vaccinazioni al giorno. Con questo ritmo a Genova vaccinerebbero tutti in 6 ore. Con questo ritmo i basaluzzesi verrebbero vaccinati tutti in circa 2 minuti. Anche la seconda dose, la terza, il richiamo del richiamo. Anche l’antitetanica, la malaria, la dengue, tutto quanto.
Se invece il ritmo nostrano di vaccinazioni non cambia, io verrò vaccinato con un accompagnamento di mandolini al compimento del mio ottantesimo anno di età, nel 2041.
Non lontano dalla Pozzanghera c’è una pozzanghera molto più grossa che per la maggior parte dell’anno è secca. Dopo le piogge invernali e la neve dei mesi passati adesso ha una discreta quantità di acqua. La settimana scorsa mi ero appropinquato al luogo ed avevo sorpreso un discreto numero di pennuti modello anatra più un affine di Gastone, magari era proprio Gastone.
Oggi mi sono diretto silenzioso per fare delle foto alla colonia. Ho scatato la foto sopra al buio, ossia senza vedere cosa riprendevo. Ci sono tracce di fauna ma ai fini didattici non si vede un picocazzo di nulla. Allora ho pensato di cambiare posizione, ma sono stato individuato e i pennuti si sono alzati in volo.
In realtà qualcosina si intravede; qui a fianco un dettaglio della foto dove potrebbe esserci una anatra di qualche tipo. Poi altrove nella foto si vedono piccole onde provocate da altre forme di vita e qua e la delle macchie che potrebbero essere altri pennuti. Comunque l’incursione è stata fallimentare, dovrei studiare prima sul posto la posizione dove mettermi per non avere rami tra me e l’acqua e possibilmente senza essere visto. Magari uno dei prossimi giorni.
Dopo l’inverno e la neve che ha seppellito ripetutamente le 2 piccole e piegato di 180 gradi la grandicella, ecco un aggiornamento sullo stato di salute.
La Metasequoia. Ha le gemme che iniziano a mostrare il verde delle foglioline. Dopo che la neve l’aveva piegata fino a far toccare il suolo alla punta, adesso sembra in buona salute e pronta alla primavera.
Coastal Redwood. I getti ci sono. A meno che non siano gelati per le temperature sottozero di una settimana fa. No, dai, sono ottimista. Mi resta il dubbio se convenga tagliare uno dei due fusti, chiamarli così è fuorviante ma la pianta è perfettamente sdoppiata.
Sequoia. E’ la pianta che è stata letteralmente abbattuta dal peso della neve due volte ed è rimasta per giorni completamente coperta di neve. Ha cambiato colore, adesso è di un grigio smorto ma anche questa sembra avere dei getti, dunque sono ottimista sulla sua ripresa primaverile.
Pare che la tessera sanitaria di Miriam sia in arrivo. Nelle scorse settimane ho scritto a due diversi uffici delle entrate ed a due diverse ASL. L’ufficio delle entrate ha risposto gentilmente e pare che la tessera sia in viaggio a dorso di mulo da Roma. Da una delle ASL ho avuto un riscontro telefonico con una persona molto cortese, l’altra ha sede probabilmente nel Congo Belga oppure dormono tutti o sono in ferie o salcazzo.
Poi si porrà il quesito di quale vaccino fare. In realtà per il momento non c’è scelta, in primis perchè non ci sono i vaccini, e poi perchè non abbiamo ancora capito a chi fanno l’Astra – Zeneca ed a chi fanno il Pfitzer, magari nel frattempo arriva lo Sputnik, oppure il Novavax e magari tra un po’ anche il Johnson & Johnson che è anche antiforfora. Sul New York Times quest’ultimo è stato definito il “game changer” della lotta al COVID. Speriamo.
Media esaltante che da Genova a Basaluzzo ha richiesto due ore di guida. Per percorrere la Genova Milano bisogna entrare dal casello di Bolzaneto, ma così facendo ci si imbatte nel traffico della val Polcevera che comprende anche lo sfioramento del mercato ortofrutticolo oppure a scelta l’IKEA e qualche ipercoop del belino. Allora gioco forza si va sulla Pra-Santhia che però è per buona parte una corsia fino ad Ovada, con frequenti salti di carreggiata, una infinità di camion (perchè la ferrovia che scavalca gli appennini è ottocentesca) e coda quasi ferma.
Insomma cose note di cui io in primis me ne strabatto i coglioni perchè se davvero mi importasse delle future generazioni, andrei a Roma con un forcone. Perchè ci siamo ridotti così ?
Ed allora mi faccio la coda e zitto. Se ho voglia di far prima, la prossima volta passo dal Turchino o dalla Bocchetta.
Tra le note positive c’è che in effetti apparentemente è bastato spegnere e riaccendere tutto l’ambaradan di router e webcam e quest’ultime hanno ripreso le trasmissioni dalla Pozzanghera & dintorni. La mia scarsissima familiarità con il Sistema mi induce a ritenere che l’unico effetto che si ottiene con lo spegni/accendi è che il mio IP cambia e forse il server non lasciava più “entrare” le webcam da un IP che era diventato maffo. Avrei voluto chiederlo a quelli di Aruba, mi sono trattenuto perchè mi sarebbe sembrato improprio domandare proprio perchè capendo un micron in più di un picocazzo, avrei sprecato il loro tempo costringendoli a darmi una spegazione che a me sarebbe suonata come una superscazzora tipo “non è l’IP ma il set di bits prepolari che attivano la connessione biscontinua come antani ma elettroportanti” capendo ancora meno.
Se fossimo a New York, probabilmente Miriam sarebbe già vaccinata perchè soffre d’asma e l’asma è considerata patologia a rischio. Lunga chiacchierata con amici d’oltre oceano. Le vaccinazioni non si fanno per età; chi ha 80 anni viene vaccinato ma la priorità viene data a chi ha patologie che mettono a rischio indipendentemente dall’età. Dopo infermieri e medici, sono arrivati operatori nei servizi e nelle catene distributive, scuole, negozianti, artigiani, impiegati. Se si vuol fa ripartire l’economia bisogna vaccinare chi produce e chi consuma. Ed ora Miriam è più incazzata di prima perchè è possibile che quando inizieranno a vendere i vaccini nelle farmacia in USA verso Maggio, noi qui staremo ancora aspettando notizie senza nessun tipo di prospettiva se non una vaga idea che forse, chissà magari, potremo prenotarci verso fine anno. Intanto mentre attendiamo speranzosi, vivremo la suggestiva sensazione di passare agevolmente tra un giallo all’arancione all’arancione scuro e financo il rosso ed il rosso porpora, ossia l’esercizio made in Italy più usato per cercare di farci uscire dall’epidemia e tenerci occupati a discutere a vuoto.
Tra le notizie positive, il pozzo. Ho misurato sulla base di 6 giorni consecutivi cumulati, ossia un buon sistema per evitare errori di lettura dovuti a coincidenze di gettata che inficierebbero la lettura. I litri giornalieri sembrerebbero 3.725, niente male rispetto alle aspettative. O meglio, le aspettative erano di un milione di litri all’ora, anche due millioni. Poi il risultato a pozzo finito era stato di 2.000 al giorno, che non mi aveva deluso ma moderatamente accontentato. Farò ulteriori misurazioni perchè comunque un dato come questo deve essere confermato da successive verifiche.
Non ricordavo questo gif. cercavo quello degli sticazzi ma è ricomparso questo. Devo usarlo più spesso.
Dal tardo pomeriggio di Martedì 2 le tre webcam di Basaluzzo non riescono a trasmettere. Ho scritto ad Aruba. Mi hanno risposto che “il problema è risolto, devo spegnere e riaccendere router e webcam”.
Potrei farlo da remoto ma preferisco aspettare di poterlo fare io fisicamente, ossia togliere la spina e rimetterla. E poi spero che davvero Aruba abbia ragione anche se ho i miei dubbi.
Non sono certo di cosa stia accadendo in questa immagine ad una delle luci che in genere illuminano flebilmente il molo. Una reazione nucleare delle uova di rana, il metano delle carpe che si è incendiato, il segnale RAI potenziato, una radiazione cosmica.
In alternativa potrebbe essere che il faretto ha un rilevatore di movimento che aumenta la luminosità della lampadina. Se non ricordo male le istruzioni mandarino-italiano lo citavano. Quando il movimento cessa, dopo pochi secondi la luce torna ad essere quel lumino tombale di sempre. Cosa si sarebbe mosso per attivare la modalità luce intensa ? Una carpa ad esempio, una rana, una talpa con il boccaglio, un topo in canoa ?
E’ la prima volta che me ne accorgo, magari lo fa spesso ma deve accadere in quel secondo in cui la webam scatta la foto ed io devo essere casualmente in grado di salvare l’immagine prima dei dieci minuti dopo i quali la foto viene aggiornata. Si, dev’essere successo così, infatti la foto successiva mostra la luce tornata alla intensità normale. Elementare Watson.
Questa sera siamo in zona gialla, ed infatti da quando sono seduto al computer saranno passate cinque ambulanze. Mi sembra di tornare indietro di un annetto, traffico quasi totalmente assente per il coprifuoco dopo le 22, solo le ambulanze. Ne abbiamo fatta di strada in questi 12 mesi, si, ma segnando il passo.
Dice il Cons. Bio: sono Verdoni, questo è il ripasso primaverile, migrano verso nord in cerca di fresco.
Buona domenica dai piccoli pennuti della Pozzanghera. Sono così graziosi, ma soprattutto sono ottimi allo spiedo con la polenta, volevo riempire la colubrina con il fondo della cassetta degli attrezzi; chiodi, viti, bulloni, tasselli, nastro adesivo, alcune punte da trapano. Come stoppaccio uso un assorbente di Miriam (lei non vuole, poi dice che rimane senza). Però ho finito la polvere da sparo che ho impiegato per stanare le talpe, allora oggi bresaola e mozzarella, piatto tipico della Casa.
Il fondo della cassetta degli attrezzi. C’è anche un pennarello ed un tubetto di colla. Con questi riesco a sparare anche a volpi e coyote, ma per i cinghiali risulta insufficiente.
La foto della cassetta degli attrezzi è bellissima e si può usare come salvaschermo.
Nella foto sopra un assembramento di piccoli pennuti sotto il palo che regge i feeder di semi di girasole. Mi sembra acclarato che alcuni salgono sui trespoli, infilano la testa nei semi e ne buttano diversi per terra dove ci sono gli altri che li mangiano con calma. In questa foto si vedono, oltre ad alcune Cinciallegre, anche alcuni Verdoni, o almeno credo lo siano.
Dovrò chiedere al Consulente Biologico. In questa seconda foto c’è proprio lui. Indossiamo due eleganti maglie ordinate su Internet dove ci sono delle “Belle Cinciallegre”. Nice Tits infatti vuol dire questo. Ma vuol dire anche “belle tette” ed ecco il doppio senso goliardico della maglia.
Ho reso a mosaico il suo volto perchè non so se è ortodosso pubblicare foto di amici senza il loro consenso. Ed anche se glielo chiedi e loro ti dicono ma si, fai pure, non va bene perchè sospetto che la risposta sia di cortesia ma dentro di loro pensano sarebbe meglio di no, specialmente su un blog del cazzo come questo, che quasi nessuno legge ma non si sa mai. Allora ho oscurato il suo volto e per par condicio ho anche oscurato le mie orecchie.
Una bella immagine piena di puntini neri; Uova di rana 2021.
Spuntano innumerevoli pratoline, gli Olmi hanno i primi minuscoli fiorellini, altri alberi hanno le gemme, anche le rose. Gli uccellini cantano, si sentono i profumi tipici della primavera, ci sono quasi 20 gradi all’ombra. Tra poco dovrò pensare di fare il primo taglio dell’erba nel cortile. Le quattro carpe sono riapparse, le rane hanno deposto le uova nella Pozzanghera. Giornata ideale per andare in giro per prati con qualche carriola di merda di vacca.
Ma siamo a fine Febbraio, ossia con almeno due mesi di anticipo sulla tabella di marcia delle stagioni, oggi c’era la temperatura che c’è in teoria a fine Aprile. Non va affatto bene; è come piazzare un neonato su una Harley Davidson, metterla in moto e spingerla in una strada in discesa. Sembra una figata, magari il neonato per i primi 10 metri si diverte, ma è troppo presto ed il risultato può essere disastroso se dovesse fare una primavera siccitosa o se venisse una gelata tra un mese, quest’ultima è una eventualità abbastanza probabile.
Chissà perchè i “media” quando viene un centimetro di neve a Natale sulle alture di Genova – evento assolutamente normale – ne parlano come se stesse arrivando un asteroide. Invece se il 26 di Febbraio nel novese si arriva a 20° di temperatura diurna, stabilendo un nuovo record di caldo per Febbraio, nessuno ne parla.
Un cedro piemontese che era stato piegato dalla bufera del 2018 era sorretto da tre tutori consistenti in altrettante corde da tapparella fissate a suolo con tre pioli di legno. Sistema efficiente ma che arrecava un grave disturbo visivo ed inficiava l’armonia del cortile. Questo pomeriggio ho perso la pazienza ed ho deciso di ripristinare gli equilibri naturali. Sono salito sulla scala con il cutter per tagliare i tutori e mi è suonato il telefono. Ho subito pensato fosse Miriam che mi aveva visto arrampicarmi nelle fronde. Come quando io chiamo al telefono gli amici che hanno appena iniziato a parlare ad una platea o stanno partecipando ad una riunione. Ma Miriam non è così malvagia e disturbatrice a comando come sono io. Infatti non era lei, ma un amico. Visto che avevo il telefono in mano, ecco un selfie.
Potevasi concludere questa pagina senza una foto della Pozzanghera ? Giammai.
Un anno di pandemia. L’anniverario per Miriam e per me ricorre il 25 Febbraio, cioè quando tornammo in fretta e furia da New York sentendo le notizie che arrivavano dalla Lombardia. A New York in quei giorni iniziavano a scarseggiare le mascherine, guanti di lattice e disinfettanti per le mani, ma la percezione dei pericolo era ancora una sensazione vaga, i ristoranti erano strapieni, così come autobus e metropolitana, nessuno per strada indossava la mascherina. I media iniziavano a parlarne più insistentemente, la tensione e l’incertezza stavano inevitabilmente iniziando a salire. Anticipammo il rientro di una settimana e in aeroporto a Genova subimmo il primo controllo, scendendo dall’aereo ci venne misurata la temperatura. In taxi se non ricordo male indossavamo la mascherina. All’inizio mi sentivo un cretino quando la indossavo. Il tassista infatti non la indossava, in più era convinto che il virus fosse un attacco degli americani contro la Cina. La diffusione di notizie inventate ad uso dei meno dotati, complotti e nuovo ordine mondiale era in corso. http://www.stefanome.it/blog/?p=18313
Era iniziato qualcosa di nuovo ed inimmaginabile, oggi è passato un anno e direi che siamo ancora in mezzo al guado. Difficile esprimere a parole la sensazione che riassume l’aver trascorso il mio intero cinquantanovesimo anno di vita in un isolamento quasi totale da amici e parenti. Nessun viaggio all’estero. Nessuna settimana in yacht alle Maldive. Nessuna settimana bianca con l’elicottero in Canada. Nessun trekking sulle Ande. Nessuna cena a base di caviale e Champagne a Parigi. Nessuna setimana di Golf in Scozia. Nessuna beauty farm esclusiva a Gstaad. Mai più andato a giocare al Casino a Las Vegas. Scendere il Colorado in canoa. Crociera alle Lofoten. Aragoste nel Maine ? Ostriche a Rio ? Discoteca a Mikonos ? Neppure una volta. Scuola di surf a Waikiki ? Nah. Un concerto al Madison Square Garden a Manhattan ? Fine settimana a Montauk ? No, no e poi no. Genova e Basaluzzo, Basaluzzo e Genova con l’autocertificazione pronta. In più volevo rifarmi il seno per i miei sessant’anni ma ho dovuto rinviare a data da destinarsi. Ho ordinato su Amazon la crema per allungarmi il pene e non è arrivata, sospetto che il postino ora sia superdotato mentre io resto con il belino che sembra per dimensioni e forma un vecchio gettone del telefono.
Uno scherzo dei tempi della scuola. Il caztone, ovvero quando ce l’hai cosi piccolo da poterci fare una telefonata in una cabina.
Qualche sera fa, per la prima volta da circa un anno, siamo andati in un bar all’aperto ed ho ordinato 2 gin tonic. Per il secondo mi è stata proposta una Schweppes al limone perchè la tonica era terminata. E’ più o meno come se chiedi del Parmigiano grattuggiato e ti danno la sabbietta per i gatti. Io avevo bisogno di gin più che di tonica ed ho accettato con riconoscente entusiasmo. Vorrei riuscire ad approfittare delle circostanze per gettarmi nelle braccia dell’alcool. Ma come noto, dopo un paio di minuti in cui mi sento leggermente brillo e di buon umore, subentra subito un malessere post-alcool e mi pento seduta stante. Non mi posso ubriacare. Chi era quel menagramo che scrisse “La morte si sconta vivendo” ? Ungaretti. Ecco ma non solo, io devo essere anche sobrio, sempre.
Nota. Quando Ungaretti compariva in televisione, mio nonno gli scagliava contro le pantofole. Me lo ricordo molto bene; stanza buia, ingombrante televisore in bianco e nero, tutti in rigoroso silenzio, ma poi partiva la pantofola. Sto parlando della metà degli anni ’60.
Per la serie “sono di ottimo umore”. Basaluzzo, notte fonda. Ho immaginato di alzarmi silenziosamente dal letto mentre Miriam dorme, scendere le scale, mettermi il costume da bagno e nel buio uscire di casa, scendere nella Pozzanghera Fangosa, sdraiarmi galleggiando quanto basta per respirare. E poi attendere tranquillamente ed immobile quei 3-4 minuti che nell’acqua appena sopra lo zero precedono l’ipotermia, il sonno, e fine dei giochi. Questa visione di una via di fuga dura poco, qualche minuto intenso di disperazione palesemente di natura chimica e poi qualche ora per rimarginare la ferita emotiva. Bisogna interrompere il flusso malevolo di pensieri, è utile guardare qualche filmato di gatti su YouTube o mangiare uno yoghurt. Invece non serve, anzi è dannoso leggere grafici agghiaccianti come il seguente. Conoscevo questa materia dai tempi in cui avevo letto degli U-boot che affondavano le navi da carico nemiche nel Mare del Nord, la sopravvivenza dei marinai in acqua era davvero di breve durata.
Va bene, lo ammetto, questa tabella se è vera è spaventosa.
Per tornare ad argomenti più seri, ecco una lista delle frasi più ricorrenti che Miriam e le sue amiche si scambiano al telefono dopo un anno di pandemia.
Mi sento un culo. Le mie cosce hanno la consistenza dello stracchino lasciato al sole.
Sono isterica ed accoltellerei mio marito ogni volta che apre bocca.
Ucciderei anche mia madre e le sue amiche che stanno facendo il vaccino.
Ho finito lo Xanax ed il Tavor.
Dovrei fare dei controlli medici ma ho paura di andare dal dottore. (a parte Stefano al quale un dito nel culo per la prostata non lo leva nessuno)
La sensazione più strana di questi giorni ? Vedere le giornate che si allungano ed il sole che fa sembrare le giornate primaverili. Mi sembra di aver passato una notte in bianco, come un inverno durante il quale mi sono riposato poco ed ora ho di fronte una lunga giornata di stress, lunga 7 mesi buoni.
Genova; oggi è il 24 febbraio 2021. Il sole dura 10 h. 55 min. 48 sec. 2 min. 59 sec. in più rispetto a ieri. Dall’ultimo solstizio, il sole dura 2 h. 5 min. 26 sec. in più. Rispetto al prossimo solstizio, il sole dura 4 h. 36 min. 33 sec. in meno. Disagio 35,71%
Infatti nella tabella giornaliera il livello del mio disagio ormai sfiora il 36% perchè così è come io vivo le stagioni. Ed ancora grazie che tra Dicembre e la prima decade di Gennaio ha fatto un po’ di inverno, altrimenti sarei molto più prostrato ed infastidito.