Rientrati con il vairus.

Dopo non pochi tentennamenti, siamo a Genova. Il volo da New York per Francoforte aveva molti posti vuoti. Su quello da Francoforte a Genova saremmo stati in una decina di passeggeri. Arrivati al Colombo sembravamo usciti da un ascensore piuttosto che da un aereo di linea. Mi è sembrato di essere tornato indietro di una ventina o trentina di anni, abbastanza desolante. Forse però è stato ancor più desolante sentire il tassista, convinto che il virus sia stato lanciato dagli Americani nel mercato di Wuhan per mettere la Cina in crisi.

“La webcam non trasmette per motivi che sono troppo difficili da spiegare”. Ed è vero. Avrei potuto scrivere qualcosa di ancora più semplice tipo “non funziona e basta” oppure “non va”. Ma il jet lag mi disorienta i neuroni ed ecco la scritta sibillina. La pagina bianca in realtà mi serve per verificare senza esitazione quanto la webcam ha trasmesso una immagine aggiornata. Comunque, a mio insindacabile impulso, qui segue la spiegazione.

Le prossime righe sono un perfetto esempio di sticazzi in salmì.

Sono rientrato dagli USA a Genova e, dopo aver incontrato l’ennesimo mio concittadino che ha il diritto di voto ma non dovrebbe quantomeno esercitarlo, ho appurato che la webcam del Lido – che non aggiornava la foto da alcuni giorni – funziona benissimo. Però non riesce a trasmettere perchè quando ci prova rileva un errore che è imputabile a qualche piccolo pasticcio che hanno fatto quelli di Aruba. E’ già successo, le prime volte che accadeva mi venivano i vermi e la febbre dall’incazzatura, adesso non dovrebbe essere un problema.

Mi collego al server di stefanome.it sul sito di Aruba per mandare un messaggio nella sezione riservata alle segnalazioni. Come sempre sono gentilissimo anche se dentro di me vorrei insultarli.

Scopro che l’indirizzo e-mail di riferimento che io ho dato nelle mie credenziali, non è il mio ma è quello di un estraneo.

In realtà non mi è del tutto estraneo; è il tizio che lo scorso Ottobre 2019 ha assunto il controllo di un sito web di una associazione che nel 2011 avevo creato io dal nulla (il sito web, non l’associazione) e, a titolo gratuito, avevo mantenuto attivo ed aggiornato fino a quando il consiglio direttivo aveva deciso di affidare la gestione ad un professionista. Ottima idea; magari se me lo aveste detto in anticipo, tipo “non ci servi più vaffanculo adesso lo facciamo fare ad un professionista” invece di farmi scrivere da uno sconosciuto che mi chiede le credenziali per poter accedere al server. Va bene, gli fornisco le credenziali, user name e password, così può fare quello che vuole sul sito web.

Evidentemente il tizio in questione ha acceduto al server a mio nome ed ha impostato il suo indirizzo e-mail per ricevere informazioni su alcune nuove procedure che ha implementato. Il sito web di questa associazione (anch’esso sul provider Aruba) era in qualche modo collegato a stefanome.it ed ecco il disguido. Pensavo che le due utenze fossero serparate, invece non lo erano, quantomeno all’inizio della transazione.

E scopro che il sito web che adesso viene gestito dall’associazione tramite questo professionista è ancora a mio nome. Avevo scritto 3 volte chiedendo facessero l’ovvio cambio di amministratore, devono cambiare l’intestatario. A distanza di qualche mese, io risulto sempre essere il responsabile legale di quel sito di cui non mi occupo più, dunque non va bene. Un professionista dovrebbe ben sapere queste cose. Magari questo costa meno.

Ho dunque poscia cambiato la password di stefanome e quella del sito della associazione di cui sopra. Fronte webcam; fino a quando io non accedo alle webcam una per una ed aggiorno la password nel software delle medesime, queste non saranno in grado di aggiornare le foto. Parimenti, quando il tizio cercherà di accedere al sito dell’associazione, non dovrebbe riuscirci perchè adesso c’è una password nuova. Ho dovuto farlo per proteggere l’integrità dei siti di cui io risulto responsabile legale. Vediamo se ricevo qualche comunicazione da parte dell’associazione.

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