Dopo l’inverno e la neve che ha seppellito ripetutamente le 2 piccole e piegato di 180 gradi la grandicella, ecco un aggiornamento sullo stato di salute.
La Metasequoia. Ha le gemme che iniziano a mostrare il verde delle foglioline. Dopo che la neve l’aveva piegata fino a far toccare il suolo alla punta, adesso sembra in buona salute e pronta alla primavera.
Coastal Redwood. I getti ci sono. A meno che non siano gelati per le temperature sottozero di una settimana fa. No, dai, sono ottimista. Mi resta il dubbio se convenga tagliare uno dei due fusti, chiamarli così è fuorviante ma la pianta è perfettamente sdoppiata.
Sequoia. E’ la pianta che è stata letteralmente abbattuta dal peso della neve due volte ed è rimasta per giorni completamente coperta di neve. Ha cambiato colore, adesso è di un grigio smorto ma anche questa sembra avere dei getti, dunque sono ottimista sulla sua ripresa primaverile.
Pare che la tessera sanitaria di Miriam sia in arrivo. Nelle scorse settimane ho scritto a due diversi uffici delle entrate ed a due diverse ASL. L’ufficio delle entrate ha risposto gentilmente e pare che la tessera sia in viaggio a dorso di mulo da Roma. Da una delle ASL ho avuto un riscontro telefonico con una persona molto cortese, l’altra ha sede probabilmente nel Congo Belga oppure dormono tutti o sono in ferie o salcazzo.
Poi si porrà il quesito di quale vaccino fare. In realtà per il momento non c’è scelta, in primis perchè non ci sono i vaccini, e poi perchè non abbiamo ancora capito a chi fanno l’Astra – Zeneca ed a chi fanno il Pfitzer, magari nel frattempo arriva lo Sputnik, oppure il Novavax e magari tra un po’ anche il Johnson & Johnson che è anche antiforfora. Sul New York Times quest’ultimo è stato definito il “game changer” della lotta al COVID. Speriamo.