Vaccini.

Una coppia di amici si sono vaccinati a New York. Sono andati nella farmacia sotto casa, si erano prenotati la scorsa settimana, quando hanno aperto le vaccinazioni agli over 60.

Proprio questa farmacia.

Durata dell’operazione, 2 minuti, scansionato documento di identità. Cerotto in tema e arrivederci, ci rivediamo tra 3 settimane per la seconda dose. E’ difficile fare paragoni tra New York e Genova, ci sono aree chiare ed aree scure da entrambi i lati dell’Oceano. Negli USA sono arrivati il 6 di Gennaio senza uno straccio di piano vaccinale, però hanno le industrie farmaceutiche. Noi abbiamo dovuto aspettare un cambio di governo a metà Febbraio per vedere un barlume di programmazione, ma non abbiamo i vaccini, questa si che è una bella differenza.

Mi rifaccio con due plusquam banali ed iper ripetitive immagine notturne delle Basacam. La Pozzanghera sta iniziando a riempirsi di alghe filamentose, non è un gran bel vedere, ma devo ancora decidere se è bene toglierle oppure è giusto che il ciclo di queste alghe si completi naturalmente quando queste estate la temperatura dell’acqua sarà tale da uccidere ogni forma vivente ad eccezione delle Carpe Koi che secondo me sono immortali ed omniscienti.

Qualche anno fa il comune di Genova aveva elaborato un logo per promuovere la città. Io avevo dato un taglio molto soggettivo, c’erano ancora le webcam del Righi dove vivevo. Mi è ricapitato il file per le mani, me ne ero dimenticato. Ma come faccio a ricordare tutte le ignobili ed insignificanti puttanate che faccio ?

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Mi distraggo con la Primavera.

Intanto un doveroso (?) aggiornamento sulla questione “una bagasciata di messaggi di errore”. Un moderatore di WordPress mi ha risposto dicendo che il plugin dei font che ho installato è vecchio di 8 anni. L’ho rimosso ed ora i messaggi di errore sono andati via. Come risultato secondario, i titoli dei post sono neri e non più di quel bel rosso socialista di prima. Steven mi ha suggerito di cambiare plugin, ne ho messo uno che pare faccia meraviglie, ma nella versione basic e gratis fa poche meraviglie. Se volessi le grandi meraviglie, per esempio i colori, devo comprare il pacchetto che costa $28. Un giorno di questi lo farò.

Sono tornate in gran numero le formiche e gli Storni. Queste nella foto sopra sono un gruppo di formiche delle quali alcune hanno le ali, ma non tutte. Aver le ali e poter volare è sicuramente un accessorio interessante, così, tanto per dire qualcosa. Anche una vescica capiente è utile, mentre è meno utile lo stomaco deformato che preme sul diaframma e mi fa venire il fiatone. A meno che non possa vantare questo difetto e farmi mettere nei “vulnerabili” promettendo anche, se servisse, prestazioni di carattere sessuale al mio medico di base, una dottoressa. Su questa ultima possibilità però sono incerto; se la tempistica con la quale dovessi essere messo nelle fasce dei vulnerabili fosse inversamente proporzionale alla mia prestazione, è possibile che finirei vaccinato nel 2050 con un vaccino scaduto.

Questo albero fiorito fa delle piccole prugne, quando è l’anno giusto ne fa centinaia e sono buonissime, dolci che sembrano uva fragola mista prugna con del miele. I fiori in questi giorni sono pieni di api. Le prugne in quantità <10 sono ottime come lassativo, >10 rappresentano un future bond di peristalsi, nel senso che impegnano l’intestino per diversi giorni a venire, hanno si un basso rendimento ma non ci sono costi di ingresso o uscita.

In questa foto riesco ad identificare fiori come il Tarassaco (giallo) la Falsa Ortica (azzurro-violaceo) il Cardamine, sottile e rossastro , ed infine una Veronica (azzurra). Ho scritto alla ragazza che ha un blog dal quale ho attinto le preziosi informazioni sui fiori ma non mi ha risposto. Penserà che sono il solito maniaco sessuale che con un pretesto apparentemente innocente inizia uno stalking serrato fino a quando non interviene la polizia postale. Se decidessi di mandarle la classica “dick pick” andrebbe in iperventilazione per il tanto ridere e magari mi ringrazierebbe pure.

In questa foto invece riesco ad identificare il campo da bocce, ove si sarebbero svolti i campionati del mondo “Bocce Con Imprecazione A Carattere Prevalentemente Blasfemo” anno 2020. Poi però c’è stata l’epidemia e la cosa è saltata.

L’albero di prugne della foto di poche righe fa, ripreso con una diversa angolazione.

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Messaggi di errore.

Giuro non ho fatto nulla di male, ma proprio nulla in assoluto. Credo succeda a tutti coloro che aprono questo blog. Compare una sfilza di errori:

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Ho mandato una richiesta di aiuto sul Foum, vediamo cosa succede. Avevo un bel post nuovo di foto brutte e commenti cretini, più qualche lamentela così, a cazzo. Ma preferisco aspettare che questo problema si risolva in qualche modo.

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Onde & buchi.

Beccato il momento in cui si vede un’onda appena formatasi sotto il molo. Ritengo sia una carpa, oggi erano molto attive, giravano tutte e quattro insieme, sembrava comunicassero tra loro. Per quanto poco ne sappiamo della vita sociale dei pesci, potrebbero davvero riuscire a comunicare tra loro.

Buco per il prossimo acquisto, un frassino grandicello che doveva essere rimosso e dunque interviene l’esercito della salvezza degli alberi. Mi contano queste balle per convincermi a spendere un sacco di soldi per un albero che io non vedrei comunque crescere fino a quelle dimensioni, dunque a me sta bene così. A fianco il mucchio di terra che riempirà lo spazio che serve, composto 50% terra del buco, quella più superficiale, e 50% letame secco. Il buco è stato fatto dal gruppo assaltatori rumeni, uno scavava come se ci fosse stato un asteroide in arrivo, l’altro portava via il materiale di scavo. Se io dovessi scavare un buco così, probabilmente morirei prima. Ecco perchè mi farò cremare; serve un buco minuscolo e se nessuno vede, si può anche spargere in giro la cenere e far finta di scavare un buco dove seppellire il criceto.

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Erba.

Un amica su facebook ha scritto di essere stata vaccinata e si è presa rimbotti da persone che sostengono che il covid è inesistente, se ne strabattono dell’obbligo delle mascherine ed i vaccini sono mortali.

Non mi intrometto mai in queste discussioni, mi trattengo dal rispondere o commentare e mi limito a mettere ogni tanto una faccina che ride. Neppure voglio disquisire sui problemi che nascondono, o al contrario evidenziano in modo rabbioso certi commenti, anche perchè le mie patologie mentali e comportamentali sono peggiori.

Seghe MENTALI + fotografie BRUTTE<ON>. Ad esempio il prato e l’erba che lo ricopre. In questo periodo dell’anno il prato è pieno di fiori; prataiole, denti di leone, nontiscordardimeporcocane, altri che non riesco ad identificare. Mi piacciono tanto, fanno tanto primavera. Ma inizia anche a crescere erba in modo molto disomogeneo, a seconda del tipo di erba ci sono macchie molto cresciute ed aree dove l’erba presente non ha incora iniziato la fase primaverile. E poi trifogli, erba calenzuola, latte di gallina, viole mammole, favagelli, tarassaco, la falsa ortica ed un numero imprecisabile di infestanti come ad esempio l’erba cipollina.

So benissimo e lo dico spesso anche nel sonno ed anche a sconosciuti al supermercato o gente che incontro casualmente in ascensore, che siamo a Basaluzzo e non a Glasgow e dunque avere il prato all’inglese (o scozzese) è una utopia ed altresì una pretesa assurda. Il prato qui ha iniziato ad assumere un aspetto molto primaverile ma che entra in rotta di collisione con il mio senso maniacale per l’ordine e la disciplina. Ed allora si innesca un mio grave conflitto interno i cui contendenti sono l’estetica naturale dei fiori da campo da una parte e l’estetica del bel prato liscio ed ordinato dall’altra.

Il trattorino nel ricovero emette segnali sublimali che mi spingono a salirci sopra e dare una rasata totale che renderebbe la superficie liscia e pulita, ma così facendo eliminerebbe anche i fiorellini e questo mi spiace. Devo resistere al richiamo del trattorino ed aspettare perchè i fiori sono molto graziosi ed in più attirano api, due punti a favore. Ma l’erba cresce ed è disordinata, dunque mi lacero per l’indecisione, finisco con bere superalcolici con barbiturici ed inseguire Miriam per i campi brandendo un grosso pezzo di quarzo che aveva comperato mio padre in uno dei suoi viaggi all’estero.

Ho iniziato a tagliare l’erba intorno alla Pozzanghera, c’erano pochi fiori. Il lavoro è stato soddisfacente ma ora devo assolutamente passare il decespugliatore intorno agli alberi perchè quei ciuffi di erba che non posso tagliare con il trattorino inficiano il risultato finale. Fa parte del mio quadro clinico.

Non di secondaria rilevanza è la scelta tra raccogliere l’erba e metterla nel compostatore oppure lasciarla sul prato tagliato. Ci sono pro e contro ascrivibili ad entrambe le soluzioni. Gli studi delle grandi università Americane mostrano che un eccesso di erba tagliata e lasciata a seccare sul tappeto erboso provoca un fenomeno che ha un nome particolare del cazzo che non ricordo ma che a lungo soffoca l’erba. Però se si porta via lo sfalcio costantemente il terreno si impoverisce e bisogna integrare con fertilizzanti. Io non voglio dare fertilizzanti ad eccezione di letame che proviene da allevamenti dove gli animali si presume non mangino integratori chimici fatti a base di ormoni che fanno crescere loro le tette. Ah, la tecnica che definisce lo strato di sfalcio sull’erba si chiama mulching perchè lo hanno inventato gli inglesi che notoriamente sono impeccabili nel tenere l’erba che sembra finta da tanto è regolare e si inventano le parole con una facilità estrema.

Ecco dunque il mio annuale conflitto primaverile. Da aggiungere al quadro clinico il fattore pioggia. Non piove da oltre un mese, la terra è ancora abbastanza umida sotto lo strato di erba, ma la superficie si sta schiarendo, ovvero seccando. Non va bene e le previsioni sono negative.

Seghe MENTALI + fotografie BRUTTE<OFF> Dopo questo sfogo multiplo ricco di foto brutte, una precisazione; ho sempre chiamato “ranuncoli” le bocche di leone, sbagliando perchè non solo non si chiamano ranuncoli, ma neppure bocche di leone. Si chiama Tarassaco. Insomma io faccio finta di capirci qualcosa ma in realtà “I wish to plead incompetence” per citare i Monty Pythons.

Più sopra ho citato dei nomi come se fosse la cosa più facile del mondo, ma in realtà ho trovato un blog dove i fiorellini da campo sono citati con foto, mi ha aperto gli occhi e sono grato all’autrice. https://ilgiardinonascosto.wordpress.com/2018/03/31/buona-pasqua/

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Rumore.

Più o meno in questa direzione a circa 1.300 metri di distanza c’è una azienda agricola. Ci sono stato qualche anno fa, hanno anche mucche e galline. Ed un motore che gira per tutto il giorno. Non so che motore sia; sembra un ventilatore, una pompa, insomma è un motore elettrico che sembra regga le sorti del mondo. Mi domando se ad un certo momento questo motore non possa surriscaldarsi, poi prendere fuoco, gripparsi ed esplodere in mille pezzi. Ed ovviamente detto motore fa parte di una sofisticatissima, insostituibile attrezzatura che serve per fare vento e contare i peli del culo delle mucche. Costruita nella Germania dell’Est è un pezzo unico e per chiedere un ricambio bisogna prima andare sulla tomba di Erich Honecker e depositare dei fiori, poi inoltrare richiesta alla ditta ed attendere 25 anni. Cazzo.

Ci sono altre abitazioni più vicine a detta azienda rumorosa, o chi ci vive è sordo oppure non è mai a casa durante le ore diurne. Un amico tanti anni fa mi diceva che per evitare il rumore bisogna mettere non meno di 10 km tra se stessi ed il primo essere umano. Allora non capivo, ma aveva ragione. L’essere umano medio trova sempre il modo per fare rumore in qualche modo e così spaccare i coglioni a qualche altro essere umano che ha la sfortuna di essere a distanza di udito.

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Equinozio.

Genova; 20 marzo 2021.
Il sole dura 12 h. 9 min. 24 sec.
3 min. 6 sec. in più rispetto a ieri.
Dall’ultimo solstizio, il sole dura 3 h. 19 min. 2 sec. in più.
Rispetto al prossimo solstizio, il sole dura 3 h. 22 min. 57 sec. in meno.

Genova; 21 marzo 2021.
Il sole dura 12 h. 12 min. 30 sec.
3 min. 6 sec. in più rispetto a ieri.
Dall’ultimo solstizio, il sole dura 3 h. 22 min. 8 sec. in più.
Rispetto al prossimo solstizio, il sole dura 3 h. 19 min. 51 sec. in meno.

Basaluzzo; 20 marzo 2021.
Il sole dura 12 h. 9 min. 28 sec.
3 min. 8 sec. in più rispetto a ieri.
Dall’ultimo solstizio, il sole dura 3 h. 21 min. 47 sec. in più.
Rispetto al prossimo solstizio, il sole dura 3 h. 25 min. 43 sec. in meno.

Basaluzzo; 21 marzo 2021.
Il sole dura 12 h. 12 min. 36 sec.
3 min. 8 sec. in più rispetto a ieri.
Dall’ultimo solstizio, il sole dura 3 h. 24 min. 55 sec. in più.
Rispetto al prossimo solstizio, il sole dura 3 h. 22 min. 35 sec. in meno.

Queste tabelline preziosamente colorate hanno richiesto una difficile elaborazione grafica perchè volevo che si leggessero bene. Il contenuto è preso dalle informazioni che giornalmente compaiono sulle mie pagine web. Mostra, se letto con attenzione, che abbiamo passato l’equinozio di Primavera. Ossia siamo oltre la metà del cammino tra l’inverno e l’estate ed abbiamo superato il massimo del delta giornaliero di differenza di durata del giorno tra due giorni consecutivi. O meglio, espresso in termini ancora più confusi, oggi le giornate si allungano un po’ meno di quanto non si sono allungate ieri, siamo entrati nella primavera astronomica. Siamo più vicini all’rraggiamento del sole che c’è in estate rispetto a quello che c’è in inverno. Fatto zero il sole che c’è il 21 Dicembre e cento il sole che c’è il 21 Giugno, abbiamo appena oltrepassato 50. Se consideriamo il 31 Dicembre come la mezzanotte, oggi siamo alle 3 appena passate. Se invece consideriamo le ore 12 come il solstizio estivo e le 18 il solstizio invernale, siamo alle 21, appena passate. Chiaro, no ? Potrei proseguire con altri esempi che mostrano la mia forma maniacale di voler sapere a che punto siamo nella nostra rivoluzione intorno al Sole. Il mio obiettivo è inquadrare graficamente e tabellarmente ogni giorno rispetto al ciclo di 365 giorni. Il prossimo appuntamento astronomicamente rilevante è il solstizio del 21 Giugno.

Oggi è ancora freddino e tira vento da nord, l’erba ha smesso di crescere in attesa di temperature più miti. Mi sembra che anche gli alberi siano in attesa degli aventi. Esco di casa, sento la temperatura invernale e mi piace. Mi domando che estate sarà; non tanto dal punto di vista del COVID; ho letto una tabella dove sembrerebbe che quelli nati nel 1961 potranno prenotarsi per fare il vaccino il 21 di Aprile. Non mi fido di un sistema che funziona cosi profondamente alla cazzo di cane. Un giorno verrò vaccinato ma chissà quando, spero non più tardi del prossimo autunno. No, qui mi riferisco al clima; ormai ci si deve aspettare lunghi periodi di secco totale, ondate di caldo micidiali e se la sfiga si accanisce, temporali violenti che fanno danni estesi. La nuova normalità. So già che questa estate entrerò in agitazione per garantire la sopravvivenza agli ultimi alberi messi a dimora lo scorso anno.

I queste settimane vedo diffusi tagli di alberi. La legge impone di lasciare alcuni esemplari in piedi, ma l’aspetto dei boschi tagliati è desolante. Spesso, tagliando gli alberi e la boscaglia, appaiono mucchi di spazzatura e detriti abbandonati chissà quando. Invece di lasciare qualche albero in piedi, forse bisognerebbe invogliare a mettere nuove piante a dimora, ma lo dico senza troppa convinzione. Il disprezzo per l’ambiente naturale mostrato dagli abitanti di queste zone è disarmante e lascia spazio a ben poche speranze. Mi auguro che abbiate dei figli e nipoti e che questi un giorno patiscano gli effetti della vostra ignoranza.

Ed ora un argomento decisamente ovale. Amici ci hanno regalato delle uova sia di gallina che di anatra.

Quando si va al supermercato a comperare delle uova, in genere sono tutte uguali tra loro, come se fossero state fatta dalla stessa gallina che ovviamente ha solo un buco del sedere dal quale farle uscire all’aperto. Sto semplificando.

Queste invece sono come vengono fuori da un pollaio misto, dove ci sono galline ed anatre. Le dimensioni ed il colore variano in virtù dell’alimentazione, del diametro del buco del sedere della gallina e se sono galline o anatre. Le due uova nella seconda fila che occupano le estremità dovrebbero essere di anatra.

Naturalmente io sono l’unico in casa a volerle provare. Perchè se qualcuno non ha mai mangiato uova che non siano di gallina, vede i tremendi rischi connessi a mangiare un uovo proveniente da una non-gallina.

Mi aspettavo qualche gusto esotico, ma direi che non c’è differenza tra i due tipi di uova. Il bianco ha una reazione leggermente diversa quando si rapprende nella padella, è più compatto, sembra un polimero, ma è buono uguale.

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Nazca della Pozzanghera.

Questa mattina c’erano quasi 3 gradi sotto lo zero. Brina diffusa e condensa in formazione sopra la Pozzanghera. In genere succede a fine settembre, quando l’acqua è calda e le mattine iniziano ad essere freschine. Adesso l’acqua è fredda ma l’aria è ancora più fredda ed il vapore acqueo condensa in quello che potrebbero essere cristalli di ghiaccio. Oppure acqua, molto più banalmente. In atmosfera l’acqua può restare allo stato liquido anche a temperature abbondantemente sotto lo zero. Sticazzi cristallizzati.

Al momento ci sono fiorite le forsizie, che sono resistenti e non patiscono il gelo, il salice piangente, anch’esso non dovrebbe patire, i pruni sono meno votati ai geli tardivi, due aceri saccarini, che invece se presi al momento sbagliato possono seccare. Speriamo bene.

Virghe, quasi certamente di neve a giudicare dalla forma, sopra il mare. Probabilmente prima ancora di sciogliersi, sublinano dallo stato solido a quello gassoso quando iniziano a scendere. Dettagli assolutamente superflui e gratuiti che servono a dare un contegno a questo post altresì banale ed ultraripetitivo.

Lo scorso Gennaio, guardando i filmati ripresi dal drone, avevo notato questo segno nel mezzo del prato. Un 8 quasi perfetto. L’unica cosa, che io sappia, in grado di disegnare questi anelli sono una specie specifica di funghi. Solo che questi non sono due cerchi affiancati, è proprio un segno 8 oppure ovvero infinito.

Ieri sono andato a controllare; è erba più fitta e più cresciuta rispetto a quella intorno, dunque più scura. Nessun segno sul terreno, nessuna sgommata di una motoretta, nessuna traccia in altorilievo o bassorilievo. Se io volessi riprodurre qualcosa del genere potrei provare ad usare qualche fertilizzante, spargerlo in modo costante disegnando una figura, non mi viene in mente altro sistema, e non so neppure se funzionerebbe. Quando piove intensamente si formano pozzanghere, rivoletti di acqua ed un eventuale ferilizzante si spargerebbe. E poi perchè fare una stronzata del genere ? Io non ricordo di averlo fatto di notte in stato confusionale, inoltre non uso fertilizzanti o altri prodotti chimici da 10 anni su quel prato. E allora ? E allora dovrebbero essere funghi, oppure muschio oppure qualche erba che cresce in modo concentrico e si allarga gradualmente formando un anello. In questo caso due anelli. A guardar bene la foto sembrerebbero esercene altri. In alternativa è un segno del destino, è passato lucifero, un bersaglio di una civiltà aliena che si prepara a sganciare un miliardo di miliardi di tonnellate di letame galattico proprio in quel punto, per vedere cosa fanno gli umani. Guardate che non sarei particolarmente felice.

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Vento.

In questa stagione gli allevamenti devono avere accumulato milioni di tonnellate di liquami. E questi trillioni di metri cubi micidiali vengono dispersi sui campi a guisa di fertilizzante. In condizioni di calma e di alta pressione, l’odore non viene disperso e diluito nell’atmosfera ma al contrario si raccoglie in nuvole di puzza superconcentrata che per effetto della rotazione terrestre si spostano comunque assumendo un movimento ciclonico.

Questa mattina nel freddo prima del sorgere del sole, sono uscito di casa e mi sono trovato nel mezzo di una nuvola del genere. Ho avuto una sensazione come se al posto della FFP2 avessi avuto il buco del sedere di una vacca. Perfettamente ritagliato in modo da coprire ampiamente la mia bocca ed il mio naso, con due elastici rinforzati grazie ai quali potevo assicurare la ferma posizione del dispositivo aderente sulla mia faccia. Non so da che allevamento arrivasse, e non so neppure che tipo di animale avesse potuto produrre un tale miasma. Sono dovuto rientrare in casa. Dopo un’oretta ha iniziato a soffiare un provvidenziale venticello da nord e la nuvola si è dissolta in direzione Gavi. Peggio per loro. Non ho altro da aggiungere, vostra grazia.

Il caminetto acceso è una componente essenziale della mia serata tipica di questo inverno di pandemia. Manca un brandy di marca sorseggiato, a scelta, con degli amici fighissimi che parlano di filosofia e del loro ultimo viaggio sulla Luna, oppure la inevitabile gnocca. Purtroppo l’arredamento non comprende una pelle di orso sul pavimento di fronte al camino dove ci si sdraia con detta gnocca e ci si struscia fino a che non sorge una poderosa allergia da pelo di orso che costringe la ragazza e farsi una iniezione di bentelan nella chiappa, rovinando l’atmosfera e provocandole una secchezza vaginale da libro di testo. In alternativa un lapillo incendia la pelle di orso. A me non piace il brandy, in più gli amici stanno a casa loro perchè siamo in zona rossa. Miriam ha tirato uno sbadiglio che mi si sono otturate le orecchie e dunque resto solo a guardare il fuoco. Qualche giorno fa Miriam mi dice “è un periodo che sono tranquilla solo quando dormo“. La mia risposta è stata “anch’io sono tranquillo solo quando TU dormi“. Mi ha detto che dissentiva sulla mia esposizione, la trovava offensiva ed ha cercato di colpirmi con un soprammobile di metallo.

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Colombacci.

Sto assumendo un comportamento specifico del Consulente Biologico. Fino a qualche tempo fa, questi mi sarebbero sembrati piccioni e non avrei dato loro particolare importanza.

Invece sono colombacci e li ho fotografati nella leggera brina mattutina. Uno è senza testa. Possono vivere senza testa perchè si orientano come i pipistrelli, mangiano dalla stessa apertura dalla quale espellono i rifuti. All’inizio è un po’ disgustoso, ma ci si abitua ed alla fine non si nota più la differenza.

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