Cavolo.

In realtà avrei voluto e dovuto scrivere “CAZZO!!” maiuscolo e con due punti esclamativi. Mi è parso ingiustificatamente volgare, ma per non perdere il senso del profondo disappunto ho scritto Cavolo. Però “cazzo” era quello che ho pensato questa mattina guardando il termometro, -2°.

La gelata della scorsa notte ha strinato le foglioline delle acace (o robinie) ed ora ogni esemplare che aveva lo foglioline deve lottare per sopravvivere. Non tutte riusciranno a ributtare nuove foglie e dunque ci sarà una moria come qualche anno fa. Gli altri alberi, querce, carpini, tigli, olmi sembrano aver reagito meglio e non ho visto per il momento segni di danni ma prima di sciogliere la prognosi devo aspettare ancora qualche giorno.

Una piccola nuvola di alghe ed alcuni girini che la frequentano. Ho scoperto un sito di appassionati di carpe Koi dove si parla diffusamente su questo specifico tipo di alghe filamentose e sono giunto alla conclusione che non mi devo preoccupare a meno che il volume delle alghe non ecceda quello della Pozzanghera. Allora per eliminarle o contenerle si può usare l’aspirina. Con bicarbonato. Ho anche i dosaggi necessari per eliminarle senza uccidere ogni altro organismo vivente nel raggio di 3 chilometri. Mi limiterò a controllarne la crescita.

Salvo qui il link per la pagina del sito Koi dove si parla delle alghe. http://www.lagazzettadellekoi.it/il-pond/gestione-pond/alghe-filamentose/

Nel sito c’è una importante sezione che spiega come mantenere il “laghetto” in condizioni ottimali per far vivere le carpe. La qualità dell’acqua dev’essere monitorata costantemente e mantenuta entro certi parametri tassativi altrimenti i pesci si ammalano e muoiono. Insomma come fosse un acquario. La gestione della “Pozzanghera” direi che è fondamentalmente diversa da quella che caratterizza un acquario. Riassumendo: quando rischia di asciugarsi, aggiungo acqua. Punto.

Quando leggo di controllare i nitriti, i nitrati, il Ph, l’acidità, la durezza, le sospensioni, l’ammoniaca, mi sento vagamente in colpa verso le 4 abitanti. Tutto sommato però direi che fino ad ora se la cavano bene, in questi anni sono cresciute, saltano e si rincorrono, mi sembrano insomma in buona salute. L’ambiente in cui vivono è molto naturale. D’estate l’acqua è molto calda, ci si potrebbe cuocere la pasta. D’inverno gela. In certe stagioni è limpida, in altre torbida che sembra caffelatte. Ci sono le alghe, ma non sempre. E pieno di rane, insetti che nuotano sott’acqua ed insetti che galleggiano. Ci sono piante, erbe e ninfee, ci cadono dentro foglie, rami, fiori e semi. E’ alimentata dalla pioggia e da un pozzo la cui acqua è tutta da scoprire.

Mi è venuta voglia di scrivere al webmaster del sito tipo “ehi anch’io ho delle carpe koi” ma no, meglio di no, non vorrei passare per un bruto che tiene le Koi in una Pozzanghera Fangosa. Appunto.

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Oggi vento e freddo.

Si arriva a fatica a 12 gradi ma è il vento che rende il clima leggermente ostile li fuori. Leggera brinata stamattina, ma spero sia stata limitata al terreno, tanto non posso farci nulla. E c’è ancora domani che potrebbe fare una mattina fredda. Poi forse arriva l’Atlantico che ho già visto tra qualche giorno potrebbe portare con se per parte della Liguria una allerta gialla o arancione se sono proprio fortunati. Qui pioggia e speriamo abbondante senza strafare.

Ne ho approfittato per togliere un po’ di alghe. Mi ero fermato perchè nelle alghe avevo trovato dei girini, ma in questo piccolo addensamento non ce n’erano. L’acqua è diventata molto più limpida di un mese fa. E’ torbida quando piove tanto, a questo sia aggunge che le carpe vanno a rovistare sul fondo e sollevano nuvole di fango.

Ho già scritto le identiche cose 2.490.531 volte.

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Oggi vento.

Stamattina rugiada e ben sopra lo zero, ma poi s’è alzato questo vento da NNE abbastanza robusto, l’aria si è asciugata, speriamo bene per la prossima notte.

Nel frattempo le due carpe rosse stanno facendo qualcosa nella macchia di piante acquatiche. Si inseguono e si nascondono, spariscono per un po’ e poi riappaiono. Magari stanno costruendosi una sorta di nido, depositeranno le uova o qualcosa del genere.

La rana nelle vicinanze è indifferente alle evoluzioni delle due rosse. Ha anzi l’espressione leggermente infastidita di chi ritiene che le carpe siano due rompipalle.

Miriam si prende cura del mio stato di apprensione e dunque mi tiene costantemente aggiornato sui dati relativi alle persone che sono morte di trombosi dopo aver fatto il vaccino Astra Maffo Zeneca. Ci sono correlazioni ? Si, no, forse, chissà, l’EMA europeo nasconde qualcosa e viene aggiunto alla lista dei cattivi. Miriam mi fa prendere tutte le mattine una compressa di Cardioaspirina perchè sostiene che fluidifica il sangue. Poi decide di chiedere ad un medico cardiologo e questi le dice che non serve assolutamente ad un picocazzo nell’evitare una potenziale trombosi. Però Miriam si consulta con sua madre e decidono che è meglio che io continui a prendere la Cardioaspirina “perchè comunque non fa male“. Questa è la profilassi fatta in casa 101.

Intanto ho tagliato l’erba del pratone con il trattore Fiat d’epoca, ho impiegato le solite 4 ore.

Il taglio dell’erba nel pratone.
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Foto.

Quale poteva essere un titolo più laconico ? Il problema risiede nel fatto che io penso che alcune mie foto siano belle. Bella la tecnica e bello il soggetto. Nulla di più falso. La tecnica è il minimo sindacale con una macchina fotografica che in modalità “facile” fa tutto da sola, i soggetti sono già visti miliardi di volte.

Ed ora un commento inutile. In queste foto si vedono milioni di anni di evoluzione. Mi riferisco in modo particolare ai semi del fiore giallo che non è un Ranuncolo bensì un Tarassaco. Se io, dotato di un QI sotto la media, mi pongo il problema di come spargere dei semi particolarmente leggeri, posso anche arrivare a concludere che se io approfitto di un giorno di vento, posso spargerli molto più lontano se invece di posare il seme a terra lo lancio in aria. Ma un essere vegetale che fino a poco prima era una alga, poi un licheno, poi qualcosa di basso e forse peloso, quanto tempo ci mette per arrivare a decidere una strategia che recita come segue:

Il dente di leone o tarassaco (Taraxacum officinale) è un’angiosperma appartenente alla famiglia delle Asteracee, di cui fanno parte anche altre specie conosciute e molto utilizzate dall’uomo quali la camomilla comune (Matricaria chamomilla), il carciofo (Cynara cardunculus subsp. scolymus) e il girasole (Helianthus annuus). Il fiore di questa pianta è in realtà un’infiorescenza, riunione di più fiori su uno stesso asse, che, una volta fecondati, danno vita a un’infruttescenza. Quest’ultima è formata da tanti piccoli acheni, frutti secchi che racchiudono il seme. L’achenio è provvisto di un pappo, un ciuffo di peli bianchi, originatosi dal calice modificato, che agevola, grazie al vento, la dispersione del seme al momento della separazione dalla pianta d’origine. Questo sistema permette quella che viene chiamata la disseminazione anemocora: il vento trasporta i semi, provvisti di questi piccoli e particolari paracadute bianchi, e li fa atterrare a diversi chilometri di distanza dalla pianta madre, dove, se sono presenti le condizioni opportune, potranno svilupparsi e crescere.

Da: http://www.saperescienza.it/news/tecnologia/rivelato-il-meccanismo-di-volo-dei-semi-di-tarassaco-16-11-2018/2247-rivelato-il-meccanismo-di-volo-dei-semi-di-tarassaco-16-11-2018

Ecco, Io Elaboro La Seguente Teoria. Un po’ di silenzio, per favore.

Nel corso della vita del pianeta Terra, le piante hanno elaborato sofisticatissimi sistemi di riprodursi e trovare la propria nicchia ecologica senza interferire con altre nicchie concorrenti, ma realizzando un sistema globale equilibrato in cui tutti i diversi componenti della comunità hanno i propri spazi e riescono a progredire a vantaggio della biodiversità. L’intelligenza delle piante consta nell’adeguare i propri ritmi evolutivi ad una velocità tale da permettere a tutte le altre specie vegetali di adeguarsi con mutuo beneficio.

L’uomo invece esprime la propria intelligenza in una frazione infinistesimale rispetto alle piante. Noi umani consumiamo risorse in quantità esponenziali rispetto al resto delle specie viventi con tempi fulminei rispetto a quelli che esistevano prima della nostra venuta al mondo. Tutte le altre specie viventi, animali e vegetali, non hanno il tempo di adeguarsi alla nostra improvvisa presenza e dunque il loro destino è soccombere.

Insomma, noi siamo intelligenti ma la nostra velocità evolutiva è incompatibile con le risorse ed i tempi della Terra, noi ragioniamo da 100 generazioni, il Tarassaco e la media di tutte le altre specie viventi ragionano da 1.000.000 di generazioni. Loro sanno convivere in armonia, noi no. Loro crescono e si evolvono lentamente tutti insieme. Noi cresciamo in maniera abnorme, come un tumore.

Crescete, moltiplicatevi e riempite la terra. Avranno timore e spavento di voi tutti gli animali della terra e tutti gli uccelli del cielo. Essi sono dati in vostro potere con tutto ciò che striscia sulla terra e con tutti i pesci del mare” (Genesi). Ecco, questa mi è sempre sembrata una idea del cazzo, come dare ad un bambino una pistola carica.

Questa invece è la magnifica immagine satellitare della colata artica com’era alle ore 13:10 di Lunedì 5 Aprile 2021. Arriverà tra poco meno di 24 ore, precipitazioni sparse sul NE italiano. Affascinante, ma arriva fuori tempo massimo, fa figli e figliastri. Speriamo bene.

E per concludere; il soffione di prima ma in formato più grosso.

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Così ci giochiamo la stagione.

Due giorni consecutivi, il 7 e l’8 Aprile, prime ore dell’alba. A Basaluzzo si sfiora lo zero, forse si va anche sotto lo zero. Zero gradi potrebbe passare inoffensivo, ma meno di questa temperatura potrebbe rovinare le piccole foglie appena spuntate ed a quel punto per l’albero sarebbe uno stress che potrebbe non riuscire a superare. Ho già perso numerosi alberi per una situazione simile qualche anno fa. Speriamo che i modelli sbaglino e che le temperature rimangano sopra il congelamento, anche di un grado. Nel NW saremo in ombra pluviometrica, sarà sereno e secco e ci sarà un irraggiamento al massimo delle possibilità, è questo il fattore chiave. Sperare di un po’ di vento di caduta da Nord è lecito ma le carte ne mostrano proprio poco e Basaluzzo è lontano dalla pedemontana. Tra 6 giorni potrebbe arrivare della benefica pioggia dall’Atlantico, ma per il momento non posso che aspettare e fare gli scongiuri, non sono bravo ma adesso scarico un manuale e leggo come farli.

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Inventario pasquale.

L’ispezione giornaliera antioraria degli alberi; tutte le mattine, con qualsiasi tempo, la giornata inizia con il controllo delle aree intorno a casa. E’ un rito pagano di cui non posso fare a meno. Oggi in via eccezionale comprende anche il conteggio delle piante che ho messo a dimora. Salvo errori ed omissioni il totale entro recinto è di 187 piante, fuori recinto ce ne sono 133, totale 320 alberi. Poi però ci sono le 500 del vivaio, quelle nel Cerchio Inutile che non conto perchè ne sono morte diverse e non so quante ne siano rimaste, poi ci sono i circa 100 noccioli, che non conto perchè non sono alberi. Ho già eseguito questo contggio diverse volte e credo che siano venuti risultati sempre diversi. Sticazzi.

Non ho fatto distinzioni tra aceri saccarini, campestri, platanoidi, neppure ho separato i carpini tra bianchi o colonnari, oppure tra querce, roveri e colonnari. Sto perdendo la verve della forma maniacale assoluta.

Dovrei anche riportare il fatto che la Sequoia e il Coastal Redwood ormai sono ascrivibili alle catagorie dei Bonsai perchè crescono di 1 millimetro all’anno e se non le conoscessi potrei pensare che sono erbe infestanti.

Chi è quel cretino di vecchio cantante impegnato che ha detto di aver fatto il “vaccino proletario” ? Un amico che come me ha fatto la prima dose di Astra Maffo Zeneca ha commentato “ci hanno messo sul carro bestiame della vaccinazione di massa“. Miriam comunque è tranquilla; se non ci viene un infarto o un ictus nei prossimi 15 giorni, tra qualche anno inizieranno a manifestarsi le leucemie derivate da questi vaccini sperimetati frettolosamente sul popolo bove ed inizieremo a morire sistematicamente.

Miriam riceve messaggi whatsapp da un gruppo di donne cui fa parte una amica comune. Io non faccio parte di quel gruppo, ovviamente. Non di rado minaccio Miriam di prendere il suo telefono incustodito e rispondere seminando oltraggio tra le partecipanti della chat. Quando è arrivato un mieloso, oltremodo irritante esempio di auguri pasquali fatti con i peggiori circuiti neuronali di una infanzia mai finita, l’ho integrato con un invito specifico racchiuso un una etichetta incollata sul fondo dell’immagine. L’ho restituito all’amica comune, non mi ha ancora risposto.

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Ed ecco Aprile 2021.

Siamo ancora vivi e di umore relativamente buono. Sempre in zona rossa, 400 morti al giorno, vaccini latitanti. La mia ansia di questi giorni però è il freddo che dovrebbe arrivare tra qualche giorno. Le temperature dovrebbero sfiorare lo zero e se si andasse sotto potrebbe essere un disastro per gli alberi che hanno fuori le tenere foglioline ed i getti appena aperti. Oggi la temperatura è scesa e la massima è intorno ai 20 gradi con vento in intensificazione da nord. Continua la fase secca, come la focaccia ma senza sale. I prati stabili stanno assumento caratteristiche quasi estive con le prime erbe già ingiallite ed i semi al vento. Il profumo che si percepisce quando si cammina sull’erba è quello delle erbe estive. Non è sgradevole, anzi, ma siamo ai primi di Aprile, cazzo porco.

La ripresa vegetativa è enormemente discontinua tra alberi della stessa specie. Lo noto tutti gli anni, tutti gli anni lo scrivo come se fosse la scoperta del secolo. E tutte le primavere scrivo che mi ci vorrebbe qualche esperto che mi spiegasse perchè alberi della stessa specie, famiglia, età, collocati a pochi metri di distanza l’uno dall’altro, uno ha le foglie aperte ed uno ha i getti appena accennati come fosse Gennaio.

Questo è l’ultimo orfanello arrivato e messo a dimora con cura. E’ un frassino. Con questi alberi grossi è sempre una scommessa. Se non tieni le radici ben bagnate bastano pochi giorni e la pianta patisce e talvolta muore. Questo criterio si applica a tutti gli alberi messi a dimora da vaso e da zolla, ma se sono alberi grandicelli poi spiace perchè per fare il buco e portare li la pianta hanno lavorato centinaia di persone giorno e notte per intere settimane.

Il pozzo negli ultimi 30 giorni è passato da 3.300 litri al giorno a 2.600. Ci sta, insomma non piove da settimane e settimane ed il consumo è ovviamente aumentato in tutti i pozzi della falda e la disponibilità totale scende. Sto inventando ma mi sembra una spiegazione plausibile.

L’improvvisa telefonata il 1 aprile avrebbe potuto benissimo essere uno scherzo. “Si è liberata una dose di Astra Zeneca, potrebbe interessare ?” Il mio primo pensiero è che mi avrebbero aspettato non per vaccinarmi, ma per bloccarmi su una sedia, rasarmi i capelli a zero e tatuarmi sul petto una enorme svastica.

Invece dopo 13 mesi di epidemia, ho fatto la mia prima dose di vaccino anti COVID-19. Miriam è prenotata tra 20 giorni, io avrei dovuto aspettare che aprissero le prenotazioni a fine Aprile, circa. Il sistema di prenotazione è confuso ed ancora in fase di elaborazione. So di persone che avrebbero titolo per fare il vaccino ma sono dimenticati dalle ASL, altri che vengono chiamati perchè si erano iscritti alla pentolaccia di Febbraio e per un errore di software adesso devono farsi il vaccino anti vaiolo. Invece nel mio caso è intervenuta la classica combinazione di persone scrupolose e circostanze favorevoli che conducono ad una botta di culo di quelle che capitano raramente ed ecco il mio bel cerotto sul braccio destro. “Così se ti viene male al braccio e si irraggia al petto non penso ad un infarto” Miriam mi ha istruito ed ho dunque indirizzato la dottoressa che mi ha praticato il vaccino utilizzando una siringa di guisa mai vista contenente un liquido giallognolo e, mi è sembrato, leggermente opaco. Vov diluito con nascosto il nanochip di Bill Gates. Adesso Miriam è preoccupata perchè teme mi possa venire una trombosi. Dice che il vaccino è maffo e che per 15 giorni non dormirà la notte. Ovviamente se lei non dorme, non dormo neppure io. Non mi verrà una trombosi ma una sincope per il mancato sonno.

Miriam dovrebbe fare il vaccino Pfizer, perchè rientra tra i vulnerabili sotto i 60 anni ed è iscritta ma teme che quando si presenta le venga somministrato Astra Zeneca a forza. Si vede già rincorsa per i capannoni della Fiera Del Mare da due infermieri nerboruti che le vogliono somministrare il vaccino “maffo” a tutti i costi.

Otto ore dopo che mi hanno fatto il vaccino mi è venuta la febbre. Non l’ho misurata, troppa fatica, è passata alle 4 del mattino quasi per incanto. Per 12 ore successive sono stato stanco e bolso e leggermente indisposto o, come diceva mio padre in una delle sue frase celebri, “fiacco“. Spero di non rientrare nelle casistiche dei morti per il vaccino Astra Maffo Zeneca; non sono donna in età fertile, dovrei farcela.

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Varie di fine marzo.

Di nuovo nebbia a Genova. La possibilità che avvenga una volta all’anno non è remota, ma la possibilità che avvenga due volte nel giro di poco più di un mese inizia ad essere numericamente minuscola. Ho la sensazione che sia accaduto forse 2 volte in 50 anni ? Invento. Invece a Basaluzzo oggi è stata una giornata molto calda e nel pomeriggio anche ventosa. Il vento era costante e tiepido, sembrava Meltemi. Mi sa che anche quest’anno la settimana in Grecia salta. Però al supermercato vendono lo yoghurt greco, meglio che niente.

Tre giorni fa il ferramenta si è presentato con una nuova sonda dopo che la precedente si è inabissata nella cisterna dell’acqua da irrigazione. Il suo aiutante che sembrava Mc Rooney si era palesato la scorsa settimana ed aveva preso due misure, lunghezza e diametro della sonda. Quando ho visto questa nuova sonda ho avuto subito il sospetto che fosse leggermente sovardimensionata, ma il ferramenta se ne è accorto solo quando ha provato ad inserirla nell’alloggiamento. La sua reazione è stata inizialmente di sbigottimento, immagino abbia istintivamente pensato che io avessi ristretto il buco per fargli un dispetto. Poi ha realizzato che Mc Rooney aveva giurato di aver preso la misura del buco ma in realtà se ne era dimenticato ed era andato a caso, sbagliando per eccesso di 5 millimetri.

Ho cercato di confortare il ferramenta, che conosco da diversi anni ed è il più bravo artigiano del ferro che io conosca, fa lavori complessi e sofisticati, capisce e risolve i problemi alla prima e non sbaglia di un micron. Ma l’assistente Mc Rooney evidentemente quel giorno era distratto. L’artigiano è risalito sul furgone borbottando frasi non sempre coerenti, ho cercato di convincerlo che la svista è sicuramente attribuibile agli effetti di 13 mesi di pandamia, non so se l’ho convinto ma non ho sentito notizie di cronaca nera ad oggi e dunque non credo ci siano stati atti di violenza perpetrati nel comune di Francavilla Bisio aventi come luogo una officina di lavorazione metalli.

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Fa bello caldo.

Anche troppo, oggi 26 gradi di massima. Non mi lamento, però non piove da circa due mesi. Allora mi lamento. Scampolo pseudo estivo anche se, a differenza di Giugno, le mattine sono freschine, c’è rugiada ed in certi prati sui fondovalle fino a qualche giorno fa c’era anche la brina.

Alcuni alberi cambiano aspetto nel giro di 24 ore, da inverno a primavera overnight. I getti si stanno aprendo e le foglioline si dispiegano per il loro lavoro che durerà almeno fino al prossimo settembre. Non tutti gli alberi sono sincronizzati tra loro. Alcuni tigli sono praticamente fermi con dei minuscoli getti, altri hanno già le foglie di un paio di centimetri. Le querce sono quasi tutte ferme, tranne qualche esemplare che ha già le foglie copiose. I Carpini hanno le foglioline, gli aceri no. I peri hanno i primi fiori. I Pruni stanno sfiorendo ed hanno le prime foglioline. I Platani hanno i getti gonfi e prevedo foglie entro 48 ore.

Il caldo di questi giorni potrebbe finire brutalmente tra 222 ore, che sono tantine per parlare di una previsione; questo è il solito elaborato di un computer che, è noto, dopo le 72 ore tira ad indovinare.

A Pammattone hanno il Pfizer“. Foglie a parte, io sono circondato da discorsi sui vaccini. Miriam è farmacista, ha diversi amici farmacisti, in più ci sono gli amici medici. Insomma se ne parla diffusamente. Astra Zeneca forse ha dei problemi, Pfizer sembra il vaccino di eccellenza. Pare che la gente cerchi di sfuggire dai medici all’interno delle cui siringhe c’è il Trombo-Vaccino Zeneca e se si sparge la voce che in un dato punto vaccinale somministrano lo Pfizer, fuori si creano assembramenti di persone che sperano nelle dosi avanzate e sognano di essere chiamati dal medico di turno. Roba da film dell’orrore. Ho un testimone che ha visto una scena che gli ha ricordato quanto si andava nelle discoteche e si aspettava fuori che arrivasse un buttafuori e facesse invece entrare qualche sfigato in attesa.

Ma invece di quei cazzo di alberi, pensa alla batteria del backup della caldaia” perchè quando Miriam è in ansia, è davvero in ansia. E’ la frase più gentile che mi ha detto questa mattina in auto mentre andavamo a fare il prelievo del sangue.

Ogni tanto percepisco lo sguardo severo di mio nonno materno, di cui conservo un ritratto. Quando se n’è andato nel letto di casa per un infarto mesenterico mi hanno portato a vederlo, avrò avuto 12 anni ed ero troppo piccolo per capire il senso della morte, la cosa non mi ha fatto molta impressione. Era una brava persona, ha dato lavoro a tanti, ha costruito una piccola azienda, ha amato e sofferto, ha avuto amici e parenti, ha tessuto relazioni. Ma se io salgo in verticale di 10 km, mica tanti, sono già morto di freddo e per la mancanza di ossigeno. Se mi calo in acqua dopo qualche decina di metri sono morto. Insomma il mio spazio vitale è poco se considero le dimensioni del Sistema Solare e poi del resto della galassia e così via. L’esistenza di mio nonno è stata talmente rapida nei confronti dei tempi universali che potrebbe essere considerata insignificante. Anche la mia, e quella di tutti coloro che conosco, di tutta la mia generazione, dell’umanità, del pianeta Terra e di questo microscopico sole e di suoi pianeti, di questa banale galassia. Poi però ho perso il filo del discorso e dunque non so dove volevo arrivare.

E’ già passata la moda dei “meme” ? Comunque sia, Miriam ha sospettato che la stessi fotografando ed il pensiero le ha promosso questa espressione che è abituale ma amplificata dai 13 mesi di pandemia. Non posso escludere che stesse davvero pensando a quando vi è riportato.

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Taglio erba.

Alla fine ho ceduto alle pressioni delle autorità familiari ed ho tagliato l’erba. Ho messo la lama a 4 centimetri di altezza e dunque alcuni fiorellini si sono salvati. In più ero pieno di birra per cui non ho avuto sensi di colpa o rimorsi mentre sfrecciavo sul manto erboso.

Ed ora una sfilza di foto già viste ma per fortuna senza annesso commento inutile.

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