Emersione.

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Ossigeno e misure errate.

Finalmente ho messo in funzione la pompa che soffia aria nella Pozzanghera. Era da alcuni decenni che volevo farlo. Per arrivare a questo notevole risultato, ho applicato diversi accorgimenti tecnici, utilizzando materiali sofisticati che rendono il lavoro estremamente brillante. Dovrebbe essere citato nei libri di testo, dopo la ricetta del budino al cioccolato ma prima dei vettori quantistici. Ma soprattutto, funziona da circa due giorni interi e non si è ancora rotto tutto.

Perchè pompare aria nella Pozzanghera? La Pozzanghera nel corso degli anni ha acquisito una sorta di equilibrio che non so come, garantisce la sopravvivenza delle Carpe, di qualche biscia d’acqua, rane a volontà, e forse anche i pescetti del Lemme. In questa stagione si copre di alghe filamentose e l’acqua è torbida. Dunque ecco un tentativo di mitigare lo sviluppo delle alghe e rendere l’acqua meno torbida. Per motivi chimici e fisici che non ho completamente capito, ossigenare l’acqua ha effetti positivi sulla qualità dell’ecosistema. Lo facevo quando avevo gli acquari, sarà mica una balla inventata dalle potentissime lobbies delle pompe per acquari?

Non era una cosa assolutamente indispensabile, ma credo che un tentativo si potesse fare. Non escludo che l’effetto dell’acqua più ossigenata possa in realtà creare effetti collaterali indesiderati, mortali per la flora e la fauna della bassa alessandrina tutta, ma anche in questo caso, la mia ignoranza non mi permette di immaginare scenari diversi. Vedremo.

Le rane passano la giornata a gracidare ed accoppiarsi. Il rano insegue la rana che spesso scappa. Il rano insiste nell’inseguimento e Miriam ha concluso che “la vuole violentare”. Voleva prendere il retino, catturrare il presunto stupratore e portarlo dalla parte opposta della Pozzanghera. Dopo che il rano e sceso dalla rana dopo esserci salito sopra, l’acqua intorno si riempie di una schiumetta bianca. Prima di lanciarmi in considerazioni volgari e sicuramente sbagliate, dovrei chiedere ad un esperto/esperta del settore. Cosa è quella schiumetta?

La giornata è stata anche utile per sostituire le bandiere che erano ormai grigie avendo perso i colori. Per ragioni ascrivibili al mio progressivo ed inarrestabile rincoglionimento, la bandiera di Genova è arrivata ben più grossa di quanto avessi pensato.

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Gelata in arrivo, spero di no.

Dal continente russo-siberiano arrivano talvolta brutte notizie. Regimi totalitari, ideologie sanguinarie, guerre di invasione. E gelate fuori stagione. Questa prevista per i prossimi giorni porterà le temperature notturne molto vicine allo zero sulla pianura basaluzzese per almeno tre notti. I modelli sono abbastanza concordi, una massa di aria molto fredda è in arrivo da NE ed invaderà il catino padano. Aria secca, pesante, gelata, nessuna copertura nuvolosa, irraggiamento notturno a fondo scala. Non posso fare altro che sperare che il sole giornaliero accumulatosi nelle ore diurne funzioni come deterrente, ma il rischio è elevato.

In questi giorni quasi tutti gli alberi hanno fuori getti e foglioline; se arrivasse una gelata notturna, non oso pensare le conseguenze.

Su motivi meno ansiogeni, non riesco a far capire alle webcam cinesi come funziona l’ora estiva, o ora legale. Mi restituiscono una gamma di soluzioni che vanno da un’ora in più ad un’ora in meno. Le sto provando tutte ma credo di avere qualche lacuna in merito.

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Ogni lasciata è persa.

Questa sera dovrò prendere un sonnifero per dormire perchè non mi do pace per l’occasione buttata al vento. Ho perso una occasione di quelle che capitano una volta nella vita, ma non sono stato pronto, i miei riflessi assopiti e l’occasione è scivolata via.

Oggi Miriam ed io siamo andati a fare gli esami del sangue. In realtà era Miriam che li voleva rifare perchè ha i dosaggi ormonali di una ventenne. Come è capitato a me, anche lei dovrebbe avere tutto secco e raggrinzito, ed invece no.

Anyway, io per solidarietà l’accompagno e faccio qualche esame a caso, poi ci rimpinziamo di brioshes calde in un bar vicino all’istituto di analisi.

Mentre Miriam gemeva in una seconda stanza dei prelievi, io avevo finito il mio, il medico era indaffaratissimo e mi ha chiesto se potevo chiamare la persona successiva, la numero 15. Io ho aperto la porta che dalla sala d’aspetto immette nella saletta dei prelievi ed ho annunciato con voce esageratamente grave e stentorea “Il numero 15 per cortesia”. E basta.

Poi, una volta che ho ripristinato il livello di zuccheri nel mio sangue, ho realizzato come avrei potuto utilizzare quei pochi istanti per dire qualcosa del tipo “Il numero 15 venga per lo sbiancamento del perineo e la lobotomia bilaterale con la sbiliguda come se fosse antani”.

Non mi è proprio venuto in mente, sono stato uno sciocco e mi sono limitato al minimo sindacale della voce alterata, cosa che sono capace di fare tutti anche senza volerlo. Si, nella saletta mi hanno un po’ guardato per le modalità dell’annuncio, ma il contenuto era davvero banale e scontato.

Anche “il numero 15 per l’amputazione dell’osso pubico” oppure “… per la circoncisione” o “… per la rimozione totale dello scalpo”, “… per l’inserimento della luce di posizione del retto”

Cazzo cazzo e cazzo. Se anche rifacessi le analisi cento volte, non mi verrà mai più chiesto di chiamare il paziente successivo.

Vado di Stilnox.

Le tre webcam di Basaluzzo hanno ancora l’ora invernale. Non aggiornano l’ora anche se io ho chiaramente indicato nella configurazione che l’orario da considerare è quello di un server che dovrebbe sapere che ore sono, sempre. Dovro intervenire manualmente.

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Questi si vedono raramente.

Due germani reali, sono in tutti i film dove c’è un laghetto, ma dalla Pozzanghera vengono molto di rado. Il Consulente Bio però li ha intercettati e me li ha segnalati. Il maschio si vede bene, la femmina molto meno però c’è, un metro più a destra nella foto.

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Meteo & simili.

Che mi piaccia la meteorologia è cosa nota. Lo si capisce da quanto lo meno, da come mi lamento quando non piove, o quando fa troppo caldo o – più in generale – quando il tempo non fa come penso dovrebbe fare. Questa piccola passione mi porta a conoscere altri individui altrettanto disturbati che ne parlano sui social fino alla nausea, tra questi ce ne sono alcuni che ne hanno fatto un mestiere. Un “ragazzo”, leggermente più giovane di me, tiene lezioni ad adulti e piccini ed ha un notevole curriculum di esperienze didattiche in scuole della Liguria. Gli ho chiesto se fosse stato interessato a tenere una sessione presso le scuole di Pecetto di Valenza, io avrei fatto da sponsor.

La proposta è stata unanimemente approvata dalla scuola, dal comune, dal mio amico divulgatore ed oggi c’è stata la mattinata di studio. Ho parlato con Gianfranco, il “meteorologo ignorante” come si definisce lui, era felicissimo, è andata molto bene. Non sono andato anche perchè temevo di subire qualche attacco imbarazzante. Infatti il sindaco mi ha mandato con Whatsapp questo disegno fatto dai bambini.

I bambini delle elementari sono dei piccoli zainetti pieni di virus; ti attaccano le peggiori forme influenzali e mentre loro se la cavano con due giorni di febbrina, noi adulti passiamo due settimane a letto sul punto di morte. Sono ben più dannosi dei caprioli che mi scortecciano le giovani acacie.

Alle finestre della scuola ci sono le sbarre di ferro. Servono a non fare uscire i mocciosi quando hanno patologie influenzali conclamate, così non possono diffondere i virus.
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Oggi largo taglio.

Fare gasolio – non benzina – con la cantabruna. Una volta ho sbagliato non so come ed ho messo benzina nel serbatoio. Il motore faceva un rumore strano, ma per fortuna i motori del 1965 bruciavano qualsiasi cosa senza farci troppo caso.
Velocità di crocera, 1.500 giri al minuto. Ho scattato la foto mentre guidavo, cosa che se mi cade il telefono, finisce nella trincia a martelli. Da 0 a 10, scemo 10. Riflesso della mia mano nel termometro acqua, da stigmatizzare.
Non ho tagliato proprio tutto il pratone. Ho lasciato intatto un grosso cerchio. Insomma, la forma è molto abbozzata, più che un cerchio potrebbe essere un ovale molto, ma molto irregolare. Serve per dare rifugio ad animali che vivono nell’erba alta. Conigli selvatici, lepri, volpi, ricci, lupi, i sette nani superdotati.
Stronzissimi caprioli; con tutta l’erba che c’è, si accaniscono contro le giovani acacie. Questa nella foto è già morta, ce ne sono altre due li intorno altrettanto scortecciate.
Questi quando mi hanno visto arrivare si sono radunati, poi ne ho accarezzato un paio. Non sono selvatici, sono dei vicini, quelli selvatici sono scappati quando hanno sentito il trattore.
Altra foto dell’ovale, che sembra estremamente irregolare e poi anche tagliato a metà.
La mamma ed alcuni dei suoi piccoli. Di giorno stanno all’aperto in un recinto, ma di notte vengono messi nelle gabbie per evitare volpi, lupi ed i sette nani superdotati che adorano lo stufato di coniglio.

Intanto a Sauze nevicata da stau, per una volta è il versante orientale a beneficiarne e non i cugini d’oltre confine.

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Notturne

Con i nostri vicini e confinanti abbiamo un bel rapporto di reciprocità. Ci affacciamo sullo stesso pratone, ad entrambi interessa che sia bene in ordine. Tra gli scambi di favori c’è il taglio del pratone.

Io mica gliel’ho chiesto, lo avevo solo informato che il giorno dopo avrei trinciato l’erba e dunque se poteva attaccare la trincia al mio trattore, che lui usa per il suo orto ed altre cose. Si è portato avanti con il “trancio” iniziando a tagliare dopo che ha finito il suo lavoro presso l’officina dove fa il capomeccanico.

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Ripresa.

Prataiole e tarassaco in quantità. Un piccolo Liquidambar, Olmi, Querce, Aliantus, un Acero, un prunus selvatico, due Picee, un Redwood della California, due tigli, due acacie. Questo giardino, inno alla biodiversità forzata e di utilità dubbia sull’ecosistema locale, comprende piante che vengono da due continenti, ma resto umile. (quest’ultima affermazione credo sia molto di moda)

Oh no, ci sono gli afidi, seguito da ma che cazzo di foglie ha? Le prime foglioline del Tritodito mi sembravano mezze mangiate da stupidi insetti oppure deformate da radiazioni nucleari ed infine ho capito che hanno davvero questa forma.

Perchè hanno questa forma davvero strana? Perchè 2 miliardi di anni di evoluzione possono fare anche di queste cose, oltre a dotare i maschi di un ridicolo pene che sporge insieme alle balle esponendosi così ad intemperie e urti. Le donne hanno tutto internamente, sono riuscite meglio.

Ed ora alcune note sul Liriodendro che ho messo a dimora qualche giorno fa:

  • Alberi resistenti al freddo
  • Liriodendro tulipifera – Albero dei tulipani. (dal sito Ladri di Piante, non è uno scherzo)

E’ una pianta di accrescimento sostenuto, a patto che si trovi in ottime condizioni: richiede terreno fresco, profondo, drenato, da neutro ad acido. Sopporta bene l’inquinamento urbano, ma non tollera la siccità estiva. 

Non tollera la siccità estiva; nel terribile buco alessandrino, dove la terra è argilla compatta che drena meno di un picocazzo, la siccità estiva è la norma. Speriamo bene

Questo è uno dei grandi insuccessi della mia campagna di riforestazione. Un acero che è cresciuto bene fino a quando ha preso una botta di sole estivo che ha bruciato la corteccia dal lato esposto a sud. L’ho espiantato e rimesso in una zona dove prende meno sole. Ho tagliato la chioma secca che corrispondeva al lato di corteccia secco, la metà che funziona ancora ha i suoi rami che in questi giorni hanno i fiori.

Non so quante probabilità ha di sopravvivere e crescere, dovrebbe riuscire almeno a superare la prossima estate, e poi si vedrà.

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E’ arrivato il Siliquastro.

A parte la mia fastidiosa e maldestra ombra mentre ballo il Lago Dei Cigni, ecco i lavori di messa a dimora. E’ forse la pianta con il tronco più sottile rispetto all’altezza che ho mai piantato.

Una volta che la pianta è sistemata, viene abbondantemente irrigata utilizzando un prodotto a base di ferro a guisa di fertilizzante/stimolante per lei. Rispetto ai dosaggi indicati sulla confezione ne somministro molto di meno. Non sono convintissimo che serva davvero a qualcosa, lo stesso concetto della specificità per il trapianto del prodotto mi sa di balla, ma lo impiego per significare un plauso al responsabile del marketing che ha scelto il nome del prodotto. Le alternative erano, ad esempio, ” E Smettila Puttana Eva” e “Orco Dighel Vin Zo Dal Tratur”.

Questo è un germoglio – o meglio due – del Liriodendro, che io continuo imperterrito a chiamare Ditodentro, poi devo andare su Google e cercare il nome vero. Il nome volgare è “Albero dei Tulipani” perchè, ho il sospetto, i fiori sembrano dei tulipani.

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