
Quest’anno mi accorgo di questi fiori che crescono un po’ ovunque. Sono aperti solo la mattina, poi verso mezzogiorno si chiudono, probabilmente per risparmiare acqua. Sono andato a cercare on line come si chiamano. Hypochaeris radicata sembrerebbe. Scopro che si possono mangiare anche se non sono particolarmente saporiti.
Ora invento come segue; ne ho rimossi alcuni dalle rose, hanno un fittone che si infila nel terreno per una ventina di centimetri buoni. In questa argilla secca e dura, una radice che si infila profondamente nel terreno è la benvenuta perchè arricchisce il suolo e permette la colonizzazione del prato da parte di altre piante. Credo siano appunto dette piante colonizzatrici, le prime che compaiono e le più resistenti che riescono a vivere anche in condizioni difficili. Giuro ho letto qualcosa di simile ed ora lo applico indecorosamente al mio caso.

A seconda di quando taglio l’erba queste ed altre erbe riescono a diffondersi. Se non taglio del tutto viene fuori una giungla di erba alta che a Giugno inizia a seccare regalando un effetto steppa desolata da siccità. Se taglio una volta di troppo e troppo avanti nella stagione non cresce più nulla e quel poco di verde sparisce contribuento ad un effetto cantiere autostradale /ex discarica bonificata male. Se piove invece resta tutto più verde anche a Giugno, ma Luglio è implacabile e dunque bisogna arrivare prima con un set up che mantiene un certo decoro.

Ed ecco le rose rugose, più sopra menzionate. Ho scoperto un rametto masticato presumibilmente da caprioli. Il tentativo di mangiarsi le rose credo sia terminato subito causa spine.


Visto che non era abbastanza secco, oggi giornata di Ostro o Marino. Con raffiche intorno ai 50 Km/h, la poca umidità che resiste nel terreno se ne vola verso nord, lasciando un seccume ancora più accentuato.
La Pozzanghera si sta velocemente svuotando; ho chiamato l’agricoltore che negli anni passati ha fatto la ricarica, ma come di consueto sta iniziando la mietirura del grano, dunque fino alla seconda metà di Luglio di acqua non se ne parla. E se non viene un temporale con un po’ di pioggia, il pozzo da poca acqua, la ricarica tarda, si rischia di vedere il fondo della Pozzanghera. Le carpe farebbero bene a seguire un corso accellerato di “evoluzione in anfibio”, e poi da anfibio ad animale terrestre per cercarsi un lavoro in un ristorante vegetariano (sconsiglio uno di Sushi).


Veloce passata radente a Genova. Veloce si fa per dire; un camion in avaria a Isola del Cantone, autostrada bloccata, 35 minuti fermi. A seguire un camion ribaltato qualche km prima di Bolzaneto, altra mezz’oretta persa a passo d’uomo.
Mare più da Ottobre inoltrato che fine di Giugno. Non sono più abituato alla routine del ristorante. Mi intaso e divento insofferente verso il mondo intero, vorrei andarmene a dormire, il sonno mi ricopre il piacere di rivedere degli amici dopo un anno e mezzo come uno strato di cenere vulcanica. La gente normale ha sofferto per l’isolamento. Io stavo bene, adesso che lentamente si riparte, tocca a me patire.