Siamo a Giugno.

Quindicesimo mese di epidemia da COVID-19. Ne abbiamo tutti un po’ le palle piene, Miriam sta per fare la seconda dose di Pfizer, io devo aspettare Luglio per la mia seconda Astra Maffo Zeneca.

E’ ritornata la vecchia webcam della quale avevo perso la password. Pensavo che avrebbero cancellato tutta la memoria, restituendo una webcam da riconfigurare da zero. Invece la configurazione era intatta, la password è 12345678, quando l’ho testata in ufficio ha subito mandato una foto sul server, quella qui sopra.

Questa è la scatola nella quale era contenuta la webcam. Mi viene voglia di scrivere all’importatore prendendolo in giro, chiedendogli se non aveva una scatola un po’ più grossa.

Tra pochi giorni arriva il solstizio.

Basaluzzo; oggi è il 2 giugno 2021.
Il sole dura 15 h. 22 min. 40 sec.
1 min. 20 sec. in più rispetto a ieri.
Dall’ultimo solstizio, il sole dura 6 h. 34 min. 59 sec. in più.
Rispetto al prossimo solstizio, il sole dura 12 min. 31 sec. in meno.
Disagio 89,56%

Devo dunque preparare la tabella dei dati che riguardano il periodo che va dal 21 Giugno al 21 Dicembre. Avevo scritto su un foglio a quadretti la sequenza delle operazioni che devo fare per creare la tabella. Se avessi perso quel foglio non avrei saputo come fare per aggiornare i dati perchè non ricordo più nulla, ma nulla, non un picocazzo. Invece dovrei esserci riuscito anche se bisogna aspettare dopo il solstizio per vedere se non ci sono problemi. Ad esempio i dati messi sul server potrebbero in realtà contenere una sequenza alfanumerica specifica che fa scoppiare una terza guerra mondiale.

(284-276)=8*360=2.880/60=48

Questo è un calcolo che dovrei conoscere a menadito, ovvero quanta acqua consumo per innaffiare il prato intorno a casa. Ma non lo avevo mai fatto, per pigrizia, indolenza ed approssimazione. Oppure l’avevo fatto ma l’ho perso e/o dimenticato. Il livello dell’acqua nella cisterna durante 1 ora di irrigazione è sceso di 8 centimetri, misurati con la nuova sonda dal mio design esclusivo, che a 360 litri a centimetro corrisponde a 2.880 litri all’ora, ovvero 48 litri al minuto. Non sono completamente convinto di questi numeri, infatti rifarò l’esperimento più volte.

Questa piccola quercia spuntata dal nulla è cresciuta di 30 centimetri in meno di una settimana. Perchè sette giorni prima ero passato con il tagliaerba proprio li e questa non c’era. Ora l’ho circondata da paletti per segnalarla.

Questa è la Sequoia; è sempre un bonsai, però è cresciuta nelle ultime settimane, più o meno di una quindicina di centimetri in altezza.

Questo invece è il Coastal Redwood. Anch’esso si è sviluppato quasi raddoppiando la propria altezza dallo scorso autunno. Lui e la sequoia hanno entrambi sopportato bene la neve che li ha seppelliti due volte e per diversi giorni.

I lavori della copertura del Bisagno volgono al termine. Seppur in via non definitiva, è stata riaperta la viabilità più o meno originale di fronte allo Star Hotel. Gli automobilisti che andando verso la val Bisagno svoltano verso destra, verso corso Europa, seguono il percorso che indico con la freccia verde.

Poi ci sono i furbi, quelli che per saltare la coda si infilano nell’accesso all’albergo e poi svoltano a destra fregando una quindicina di citrulli in coda.

BARBONI, ecco cosa siete. Stavo mentalmente insultando il guidatore di un’auto privata che aveva appena fatto questa italianata da quattro soldi, ed ha fatto lo stesso un’auto dei vigili urbani. Ah, già, saranno stati in servizio. O forse questa scorciatoia si può fare e quelli che si fanno la coda nella corsia di via Emanuele Filiberto Duca d’Aosta sono dei polli ?

Devo ricordarmi di chiedere a Miriam di cantare una canzone per ovviare al fatto che non abbiamo cantato quella dello scorso Natale. La canzone è “La casa” il testo recita:

Era una casa molto carina
Senza soffitto, senza cucina
Non si poteva entrarci dentro
Perché non c’era il pavimento

Non si poteva andarci a letto
In quella casa non c’era il tetto
Non si poteva fare pipì
Perché non c’era il vasino lì

Già nella mia prima infanzia questa canzone mi innervosiva, avevo la fastidiosa certezza che una casa di queste fattezze era assolutamente inutilizzabile. Infatti a Miriam ho proposto di fare un duetto come Al Bano e Romina, con un testo leggermente modificato per renderlo più moderno.

Miriam e Stefano; Era una casa molto carina
Miriam; a te puzza il cazzo
Stefano; e a te la vagina

Il filmato dovrebbe andare su YouTube e poi lo mando sul telefono di sua madre. Spero Miriam non opponga resistenza adducendo scuse relative al testo della canzone, lei è molto conservatrice.

Temporalino diurno discount, come venivano chiamati nei forum di meteo dai maniaci dei temporali forti e spaventosi.

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