Gastone. Ci prova perchè l’acqua è ancora troppo profonda per lui, ma ci sono due arenili ad entrambe le estremità e lui potrebbe star li sperando in qualche rana. Oppure non so, gli piace la vista, comunque sia non lo disturba nessuno.
Nota di sintassi; ho controllato sulla Treccani online. Si scrive proprio “to'” con l’accento, ma si potrebbe anche scrivere Toh’ con l’acca.
Entrambe le grafie sono accettabili.
Questa ➔interiezione deriva dalla 2a persona singolare dell’imperativo presente di togliere (togli) con ➔troncamento, e si usa per:
– invitare qualcuno a prendere qualcosa che si offre
To’, ecco qui la maglietta che mi hai prestato ieri!
– nel fare un incontro non previsto
To’, guarda un po’ chi si rivede in giro!
– per accompagnare con la voce pugni, calci, schiaffi o altri tipi di colpo
To’, prendi questo!
Ecco, ho aggiornato l’immagine della webcam del Lido.
Basaluzzo. La media degli ultimi 60 giorni di gettata del pozzo è di circa 750 litri al giorno, quasi un terzo della portata normale. Ieri ho tagliato un Leccio secco, oggi un Carpino. Ed anche la Sequoia non ce l’ha fatta. L’unica “Californiana” sopravissuta è il Coast Redwood che apparentemente sta bene ed è anche cresciuta. Diverse Acacie tra quelle che avevo messo a dimora 5 anni fa sono morte, è seccato anche il penultimo dei Pioppi Cipressini e alcuni Aceri Campestri non se la passano bene. E’ definitivamente seccata una grossa Quercia che l’anno scorso aveva patito e poi si era ripresa. Quei 750 litri giornalieri mi hanno però permesso di salvare numerosi Tigli più le piante davanti alla cucina. Questo per quanto riguarda gli alberi che ho messo io.
Il bosco ceduo esistente che mi separa dalla Provinciale si sta diradando sempre di più. Buona parte dei pruni selvatici sono morti. I giovani alberi, incluse le Acacie, ovvero tutte le piantine nuove scompaiono perchè se le mangiano i caprioli. Tra gli alberi adulti resistono le Quercie, qualche Noce, poche Acacie. Mi viene il sospetto che pulire il bosco ceduo non sia una buona strategia. Se ogni due anni non lo pulisco, si ricopre letteralmente di rovi. Non saprei a chi chiedere, ma mi punge vaghezza che se lasciassi i rovi, la cui altezza può superare un metro e che diventano una barriera impenetrabile, potrebbero attacchire alberi senza che i caprioli possano mangiarseli. A quel punto se superano il periodo cruciale non possono essere mangiati dai caprioli perchè la corteccia diventa dura e non si può più rosicchiare.
Sono un po’ demoralizzato, se questo è l’andazzo del clima, avere un bosco vicino a casa da queste parti diventerà sempre più difficile. So di aver scritto queste cose già tante volte, ma la situazione mi pare sia sempre peggio.
Le quattro carpe invece stanno bene. Viaggiano spesso insieme e probabilmente la Pozzanghera non perde perchè con il caldo che ha fatto non dovrebbe esserci più una goccia di acqua ed invece il livello mi sembra ancora buono. Incrocio le dita.
Oggi è passato di gran carriera un simpatico temporale che ci ha sfiorato lasciando al suolo BEN 3 millimetri – scarsi – di pioggia. Una miseria ma è meglio del solito fastidioso dito nel sedere. Spero che permetta ai prati di rinverdire un pochino.
Ieri sera c’era una qualche sagra a NE di qui, musica tipo “Gloria” in versione disco terza età. Questa sera invece c’è un potentissimo “umpa-umpa” che viene da NW e che dura da ore; speravo che un fulmine colpisse l’impianto musicale incenerendo tutte le suppellettili ed il buffet, invece sta continuando imperterrito. Che mi sento di dire ? Anch’io andavo in discoteca ogni tanto quando avevo vent’anni, forse però la qualità della musica era migliore ? Comunque spero che nell’acqua che berrete questa sera ci siano vibrioni del colera, malattia curabilissima ma che vi fa cagare in misura tale che io non sarei mai in grado di mandarvici.
Miriam ha acceso la televisione e beccato un programma dove si esibiscono dei cantanti così terribili che secondo me potrebbero essere usati come arma offensiva. Ha spento subito ed è andata a dormire.
Dalla arida Basaluzzo, per il momento questo è tutto.
Aereoprto di Newark. Partenza per Honolulu all’alba.
Sfruttando i biglietti aerei acquistati nel novembre 2019, dopo due anni di rinvii causa epidemia siamo tornati alle Hawaii. Nel frattempo il mondo è cambiato, direi in peggio, ed infatti non è senza un vago senso di colpa che abbiamo intrapreso il viaggio. I biglietti non erano rimborsabili, neppure scambiabili con un set di pentole ad induzione, globi con la neve, interventi di chirurgia estetica, acqua minerale gassata, zucchero, benzina, gas metano. Niente.
Anche adesso che scrivo queste inutili righe al vento, mi vengono in mente le prossime elezioni ed il prossimo esecutivo composto da gente pessima sostenuta da una coalizione di gentaglia ancor peggiore. Ed io sono qui a raccontare del viaggetto a 12 ore di fuso orario. Mi sembra di sentire una voce da baritono, ma molto più profonda e cupa che mi dice evaffanculo.
Ciononostante, ecco un riepilogo di questo agosto 2022, Anno II di Pandemia.
Nelle Hawaii se si evitano le catene di fast food, la maggior parte dei diners ed i ristoranti finto/italiani, si mangia proprio bene. Tra tutte le pietanze provate, vecchie e nuove, segnalo un pesce che si chiama Butterfish, un frutto dal nome Dragon fruit che cresce nel giardino dei nostri amici. Deve essere mangiato molto maturo, altrimenti non sa assolutamente di niente ed uno pensa di avere il COVID. Se invece sta per dissolversi e venir ricoperto di insetti, allora è buono, un misto tra kiwi, uva e guttalax.
Ho rincuorato tre cani terrorizzati nascosti sotto un letto per il continuo passaggio di jet da esibizione. Questa è la mamma degli altri due. Si chiama Makani come un vento locale. Le basi militari nell’Arcipelago si sprecano, mostrare i muscoli serve a reclutare i futuri soldati. Tutti gli anni in questo periodo c’è questa manifestazione che provoca code di auto interminabili ed il panico nella popolazione canina.
Passeggiata mattutina, sebbene ufficialmente sia vietato, in spiaggia ci sono più cani che in Corso Italia. Le deiezioni solide vengono sempre raccolte dai proprietari, su quelle liquide giocano felici i bambini. O meglio, i bambini prima costruiscono un castello di sabbia che attira i cani che usano queste irregolarità della battigia, altrimenti piatta, come gabinetti. Poi i bambini vedono il castello danneggiato e lo ricostruiscono con la sabbia intrisa di urina. Posso testimoniare.
Ho imparato come si cucina un piatto giapponese che si chiama Okonomiyaki utilizzando ingredienti la cui miscelazione temevo avrebbe potuto causare qualche reazione chimica micidiale. Ed invece era buono. In cambio ho preparato un risotto con i funghi. Il riso era autentico Arborio cresciuto in USA ed i porcini secchi dell’Oregon. Non era cattivo anche se con i porcini freschi nostrani viene meglio.
Boston Pizza; conosco quella di New York, mai saputo esistesse quella di Boston, che infatti è in voga alle Hawaii. Ha una pasta sottile e croccante, abbondanti mozzarella, pomodoro, olive e funghi champignon. Niente tracce di ananas, la cui famigerata coesistenza con la pizza pare sia iniziata proprio qui. La Boston Pizza si accompagna solo con birra locale. O Lychee Martini che in quel momento però non era disponibile.
Passeggiata in una foresta pluviale. Infatti ha diluviato per tutto il tempo. Se tu avessi voluto tempo asciutto avresti fatto una passeggiata in una foresta di cactus. Miriam però non ha colto l’ironia. Era fradicia e mi ha rincorso con un grosso ramo di Koa, un albero locale il cui legno è durissimo.
Ristorante giapponese nell’angiporto di Honolulu tra capannoni e officine di riparazione auto. Non bisogna lasciarsi ingannare dai ristoranti disadorni e trasandati che sorgono vicino a cappannoni industriali. Se diventano famosi, dopo un po’ capiscono che ti possono chiedere cifre innominabili. Ai muri sono appese foto di avventori famosi, tale Barack Obama che ha anche comprato casa dalla parte opposta dell’isola.
Questa è una stampa che avrei volentieri rubato, se non fosse stato che sarebbe stata una impresa difficile. Ed ingrata visto che è a casa dei nostri amici. Le loro radici giapponesi sono affascinanti e permettono di conoscere dei dettagli culturali davvero interessanti che però ho già dimenticato, l’età avanza inesorabilmente.
La famosa spiaggia di Waikiki vicino ad Honolulu è mediocre rispetto ad altre spiagge meno note. Molta gnocca, quella si. A fianco c’è un piccolo acquario tropicale molto ben tenuto, infatti quando lo abbiamo visitato stavano pulendo le piccole vasche che contengono coralli ed altre minuscole piante della annessa barriera.
Non posso esimermi dal mostrare una foto delle palme.
Breakfast in un piccolo ristorantino gestito da immigrati portoghesi in un minuscolo paese dell’entroterra di Big Island. Appesa al muro una carta geografica dove gli ospiti possono infilare una spilla in corrispondenza del luogo dal quale provengono. Prima di noi, un savonese o un genovese che ha sbagliato la mira (pallino bianco, il mio è quello verde).
Anche mia madre aveva la passione per le mucche, ne aveva molte decine in terracotta, in legno, stoffa. Quando eravamo lontani da casa era facile farle un regalo, bastava trovare una mucca in terracotta o altro materiale etnico. Qualcosa mi è rimasto nel sangue, non ho saputo resistere a questa, reperita da un robivecchi che aveva anche coltelli e pistole d’annata.
Non aggiungo foto delle spiagge (banali) e neppure della colata lavica che abbiamo visto di notte, era troppo lontana e le foto fanno schifo. Non metto foto dei prati verdissimi e delle mucche al pascolo, e tantomeno dei miei amici che non sarebbero felici di vedere i loro volti in questa discarica di idee andate a male.
Rientrati a New York con oltre 35 gradi ed un umido tropicale, siamo andati su un grattacielo, verso la sommità c’è una terrazza sporgente con una sezione fatta di vetro. Camminarci sopra fa una certa impressione.
Fa ancora più impressione pagare un supplemento per essere portati sulla vera punta del grattacielo e sporgersi sapendo di aver sotto circa 350 metri. Si è legati come dei salami, ma quando ci sia lascia sporgere così, c’è una voce che ti dice “che cazzo stai facendo, se fai così muori !”
Il servizio fotografico a cura della guida. Prima di salire si viene pesati, misurati, verificato l’alcool con un etilometro, passati nel body scanner, svuotate le tasche. Con me due ragazze di Londra. Ho decisamente rovinato la foto di gruppo con una espressione totalmente fuori luogo. Le due invece erano normalmente felici ma possono tagliare la mia parte e resta una bella foto con solo loro. Invece nel filmato siamo tutti insieme, mi spiace per i loro amici che vedranno il filmato con le mie espressioni cretine, almeno non sentiranno i miei commenti altrettanto cretini.
Le due ragazze mi hanno dato l’impressione di essere amiche da tanto tempo. Quella più mingherlina era anche la più titubante. Mentre si decideva ad abbandonarsi nel vuoto dopo un certo imbarazzo e titubanza, la sua amica mi ha guardato dicendo “è stata LEI a voler fare questa cosa”. Davvero simpatiche.
Il mio telefono ha iniziato a dare i numeri, ho asfissiato T-Mobile ma alla fine ho dovuto accettare che era colpa del mio telefono. Sono corso nel mio negozio preferito che è super fornito, di dimensioni spropositate vende tutta l’elettronica disponibile al mondo. Ma non tengono più telefonia mobile. Sono andato in un mega negozio della Samsung a Chelsea, dove espongono tutto quanto producono tra cellulari televisioni ed elettronica simile. Ma non vendono telefoni, anzi vendono le copertine ed i carica cellulari che si possono mettere su per il culo, che cosa ci state a fare in un negozio da solo grande come il Mercato Orientale per vendere le cover dei telefoni ? Allora sono andato in un negozio di una grossa catena, le location più grosse sono grandi quanto l’aeroporto di Genova, scoprendo che in USA non vendono più telefoni con 2 SIM. Ho letto in un articolo che sono le compagnie telefoniche che hanno fatto lobby e dunque se uno vuole acquistare un telefono con 2 SIM deve andare in Canada o in Europa. Oppure cerca un rivenditore di nicchia. Dunque sono andato in un negozietto sulla Broadway midtown che visto da fuori sembra una bottega dove rivendono roba rubata. Poi entri e sembra veramente un posto dove sta per fare irruzione la polizia per arrestare tutti. Invece il telefono funziona, almeno oggi, day 1 del funzionamento. E visto che vendono anche profuni, Miriam ha trovato il suo preferito pagandolo un terzo di quanto lo paga nelle catene più note. Potrebbe essere urina di topo o acido cloridrico o acqua del bronzino con una nota di Coca Cola. Non l’ha ancora aperto.
Altro argomento; mi rendo conto che la webcam di Genova è ferma da settimane, non ho messo il solito avviso laconico come ho sempre sostenuto si dovrebbe fare quando una webcam smette di trasmettere, ma sono stato avvolto in un gas inerte di “sticazzi” che ancora mi permea.
Le mie mutande italiane non resistono ai lavaggi nella laundry. L’elastico si secca e la mutanda mi cala fino a metà gamba quando cammino. Dunque nel corso degli anni ho consumato le mutande italiane ed ho dovuto gradualmente impratichirmi con le mutande americane. Tutte firmate, non ne ho trovate di anonime, qui non esistono. Calvin Klein, Michael Kors. Non sopporto i Boxer perchè hanno una cucitura centrale in corrispondenza del glande, fastidiosissima. Allora la scorsa settimana dopo gli ultimi cedimenti delle mutande italiane, mi sono nuovamente buttato sui Briefs, ma il primo acquisto non è stato come speravo, infatti mi sono trovato del Boxer Briefs che tengono un caldo boia.
Sono molto contenitivi in rispetto a tutte le cose che ciondolano, ma la temperatura dell’area interessata sale troppo. Allora altro acquisto d’urgenza (sono tutti venduti in confezioni da tre) Briefs secchi, senza aggiunte. Però questi hanno il difetto che non tengono bene. Per meglio dire, mi esce una palla che inizia a strisciare sulla coscia producendo un fastidioso attrito che con il caldo si accentua per diventare appiccicatume a causa del velo di sudore. Solo chi ha i testicoli può capire.
Nota: questo post potrebbe essere modificato nei prossimi giorni perche’ a prima vista mi fa cagare.
Alle 10 questa mattina si stava benone, poi è arrivata aria calda e umidissima da sud, tutti hanno acceso l’aria condizionata, auto, negozi, uffici, treni della metropolitana, passeggini per bambini. Gli scarichi roventi hanno invaso le strade aggiunto una serie di gradi e di disagio tale da far diventare i marciapiedi un suplizio. Comunque siamo nei limiti della norma, o poco di sopra, la gente si lamenta un po’ ma poi si chiudono tutti nei 20 gradi del condizionamento. Insomma 33 gradi nel parco, 35 appena si esce dal parco, indice di calore intorno ai 38.
Ho ricevuto una risposta dal ristorante al quale avevo scritto ieri.
Hi Stefano,
Just wanted to thank you for your DELIGHTFUL email. It made us all really laugh a lot. What with Putin taking over the world, and Covid ravaging us all (Let’s not forget Monkeypox!!) It’s getting increasingly harder to chuckle. I am so glad you are delighted to see Flex moving around the corner. You won’t believe how gorgeous our new space is. Let us know when you are back in town (Secret password ” +++++” will get you two free drinks. Have a great day)
A S
Insomma, si sono fatti due risate, meno male; ogni volta che mi parte il neurone e scrivo stronzate a terzi, immediatamente dopo aver premuto INVIO vengo assalito dal timore di aver fatto un errore, di aver scritto qualcosa che non avrei dovuto scrivere. E non avevo neppure salvato quello che gli avevo scritto, aumentando così il mio senso di precarietà ed insicurezza. Invece questa volta l’hanno presa bene, anzi se io mi presenterò con la parola d’ordine che mi hanno comunicato mi offrono da bere. Poi mi infilano la testa in un bulacco di muscoli roventi e si fanno di nuovo due risate.
Oltre ai furgoni, le strade pullulano di questi minuscoli presidi che effettuano il test COVID. Quando la temperatura stradale raggiunge i 33 gradi, gli operatori sono lessati ed un servizio di raccolta li recupera e li porta chissà dove. E poi li aspetto al varco questo inverno; o hanno un accordo con qualche azienda di surgelati per portali via belli rigidi quando serve, oppure non credo che questo tipo di soluzione logistica verrà usata. Questi presidi accettano anche la carta di credito (50$ il test rapido, $120 quello molecolare) e mandano una mail con i risultati.
Se ci dovessimo riprendere il COVID, questa volta facciamo il test ufficiale per poi farlo recepire dal SSN italiano. Miriam dice: se in Italia dovesse venire obbligatorio qualche vaccino il prossimo autunno, non vorremmo farlo per forza avendo un botto di anticorpi acquisiti grazie a questa ultima infezione. Come poi un medico di base o ancor peggio la ASL sia in grado di leggere un referto in inglese, è una incognita non di poco conto. Ancora più incerta è la normativa che dovesse esserci per evitare la somministrazione del vaccino a chi ha già fatto una o due volte il COVID entro un tempo prestabilito. Insomma rischia di diventare il solito casino, potenzialmente elevato di potenza in presenza di una tornata elettorale dalla quale potrebbe uscire l’ennesima Armata Brancaleone di fenomeni da circo che non sanno fare la O col bicchiere, figuriamoci gestire le vaccinazioni.
Oggi ha piovuto ad intermittenza e la temperatura è scesa fino a 22 gradi. Miriam aveva in borsa sia un ombrello che un piumino, oltre ai canonici 5 litri di gel disinfettante, non si è lasciata intimidire. Piove almeno qualche ora alla settimana, questo spiega come mai è tutto verdissimo. Il parco è meraviglioso quando è senza le orde che vagano in gruppi eterogenei di persone guidate da conduttori dotati di bandierina. Il Parco è sempre stata una risorsa per noi, ma ancor di più lo è quando il temibile virus si aggira tra gli umani e bisogna isolarsi.
Abbiamo amici qui, ma come si fa a dire che ci vedremmo solo per un caffè consumato all’aperto, oppure in un ristorante ma in orari border line in modo che siano il più vuoti possibile e sempre comunque all’aperto anche se piove di stravento o ci sono 40 gradi.
Oggi camminando per strada abbiamo scoperto che due dei nostri ristoranti preferiti che avevano chiuso a tempo indeterminato durante il lock down, stanno riaprendo i battenti. Uno esattamente dov’era prima; ha dipinto tutto l’esterno, pulito le finestre e rinnovata la vecchia insegna di legno. Il secondo era stata una dipartita ancor più dolorosa perchè è specializzato in muscoli (i mitili bivalve). Adesso si è spostato di un blocco, la nuova sede è bellissima e più ampia, anche in questo caso è tutto in legno con una bellissima insegna vecchio stile. Sulle finestre ci sono ancora tutti i permessi per i lavori, dovrebbe aprire a fine Agosto. Sono andato sul loro sito web e gli ho scritto un messaggio delirante in cui gli trasmetto la mia gioia e non vedo l’ora di andarci. Non so se aspettarmi una risposta, probabilmente faranno finta di non averla ricevuta per non rischiare di dar corda ad un folle che scrive stronzate inconsistenti sul loro modulo di contatto.
In questa foto si vedono diverse cose ed altre che vedo solo io perchè conosco il posto. Ora elenco tutto partendo da sinistra verso destra.
Il Redwood della California; direi che sta bene.
La Metasequoia; seccata. Ha resistito tre anni ma alla fine non ce l’ha fatta.
La Sequoia gigante; sta bene.
Un olmo (autoctono); sta seccando ma per la malattia.
Una quercia; ha perso quasi tutte le foglie ma non sembra in pericolo di vita.
Un’altra quercia; sta iniziando ad ingiallire.
Un faggio; seccato, non sembra avere dei germogli e dunque proprio è andato.
Un Prunus, meglio un ciliegio selvatico (autoctono); sta perdendo tutte le foglie. Non credo però sia in pericolo di vita.
Due Ailanti (autoctoni) bestiacce resistentissime che quest’anno mostrano la corda, alcune giovani piante sono seccate. Perdono foglie verdi, brutta cosa.
Un nido di vespe di terra; due sere fa quando le bagasce erano tutte a casa le ho irrorate con un prodotto fatto apposta. La cosa non mi fa piacere ma erano troppo vicine a casa e se qualcuno non le vede e ci mette un piede sopra rischia di morire perche queste attaccano in massa.
Molte foglie al suolo; una specie di autunno anticipato. Anzi, un autunno anticipato anticipato perchè questo fenomeno naturale si verifica verso fine agosto, non adesso. In questa foto prevalgono quelle del pruno, ma ci sono anche quelle di alcuni Ailanti e, portate dal vento, anche le foglie di un Platano che sta ingiallendo.
Sia la Metasequoia che il Faggio sono stati innaffiati regolarmente e dunque non so perchè abbiano ceduto di colpo, forse lo stress da temperatura, sto inventando una diagnosi.
Tutto cambia. A volte si va avanti, a volte si torna al passato. A Milano abbiamo passato il controllo bagagli in solitudine, ossia senza addetti intorno, avrei potuto passare a fianco del metal detector e portarmi dietro un fucile mitragliatore. Hanno guardato i passaporti solo al cancello di imbarco. Atterrati a Newark con un’ora e fischia di ritardo, per la seconda volta da quando viaggio negli USA – la prima lo scorso Aprile – ho avuto la surreale possibilità di scegliere tra una decina di varchi del controllo immigrazione vuoti. Lo stanzone dove da sempre si ammassano frotte di turisti stanchi per il jet lag in paziente coda a volte per più di un’ora, anche ieri era deserto.
L’ufficiale dell’immigrazione ci ha chiesto stancamente le solite 4 domande di rito, non c’è più il modulo della dogana, non ci ha preso le impronte digitali.
Abbastanza affollata l’uscita della zona arrivi, ma nulla in confronto al caos degli anni passati. Il fogliettino qui a fianco viene dato nella coda per il taxi da un addetto al quale bisogna dire dove si va. 3 persone davanti a noi invece delle 5000 che c’erano generalmente fino al 2019. Il fogliettino deve essere mostrato al taxista ma poi trattenuto dal passeggero e se il taxista prova a prenderlo bisogna dargli un pugno. La tariffa finale del taxi è la sommatoria di una serie di elementi aggiuntivi alla tariffa base, alcuni sono davvero ridicoli e per la prima volta è spuntato un fuel long trip surcharge che suona strano in un paese che vanta l’autosufficienza energetica.
Sono oltre 30 gradi ma è tutto molto verde, ci sono spesso temporali e questo fa la differenza. E’ singolare come mi sono abituato all’idea che in estate secca tutto mentre qui, e siamo alla latitudine di Salerno, gli alberi ed i prati sono molto rigogliosi.
Per esempio sul terrazzino spuntano alberi ad alto fusto; secondo PlantNet questo sarebbe un tiglio. Ho dovuto rimuoverlo perchè se non lo faccio e le radici facessero dei danni, per me sarebbero guai. A Basaluzzo per far nascere e crescere un albero bisogna dannare, qui crescono spontanemente sui terrazzini nel cuore di una città.
Questo settore di un blocco era stato demolito qualche anno fa, poi le varie crisi mondiali hanno fermato lo sviluppo ma prima o poi in questo scampolo di verde crescerà qualcosa di enormemente alto e profittevole.
Sono del ’61 ed ho 61 anni. Capita a tutti una volta nella vita, ma adesso mi sto arrovellando sulle condizioni per cui ad ogni anno di nascita corrisponde un età. Per esempio, mio padre era del ’15 e nel 1930 aveva 15 anni. Mia madre era del 26 e nel 1952 aveva 26 anni. E chi nasce nel 1980 avrà 80 anni nel 2060. Chi è nato nel 2000 ? Avrà 100 anni nel 2100. Chi è del 2001 ? Ha avuto 1 anno nel 2002. Quest’anno 2022, avrà 22 anni chi è nato nel 1998. Tutto questo deve trovare una dimostrazione grafica in un diagramma cartesiano, la cosa non ha alcun senso pratico ma magari si trova un autistico che in queste cose è maestro. Provo a chiedere su qualche social.
Ho salvato questa foto, è colorata. Nel frattempo questa notte proverò a dormire, l’umidità è salita e la temperatura è scesa di poco.
Ho sistemato per le feste il nido di vespe di terra, almeno credo, vedrò domattina. Ed ho scoperto un favo del diametro di circa un palmo sotto il tetto vicino ad una finestra. Sono calabroni, ancora peggiori delle vespe, ho scritto ad una ditta che fa questo di mestiere.
Questa sera ho comperato pizza al taglio e siccome mi è rimasta sullo stomaco, ho cercato uno yoghurt in frigo ma ho trovato solo quelli alle prugne e quelli al kiwi. Entrambi hanno proprietà che in questi tempi servono in casa, a me non piacciono ed ecco perchè spesso vado io a fare la spesa.
Questo tra Biella e Piacenza è un discreto temporalone e quardando l’animazione punta verso di noi. Un modello matematico in effetti lo prevede da queste parti verso le 2 di domattina.
Conoscendo la forza del Buco, credo ci siano ampie possibilità che il tutto si dissolva prima di Alessandria, oppure arrivino le usuali 4 gocce del cazzo. Il pluviometro è pronto, questa sera niente finestre spalancate ma solo a vasistas. A proposito… scopro solo ora che:
Perché si dice a vasistas?
Il termine vasistas è un forestierismo proveniente dal francese, che a sua volta l’ha adottato dal tedesco. Deriva dalla domanda «Was ist das?», il cui significato è «Cosa è questo?», che veniva posta dai visitatori tedeschi ai francesi prima di aprire la porta attraverso una sorta di sportello apribile a vasistas.
La battutaccia è “se lo avessero copiato dagli italiani adesso si chiamerebbero “checazzè“
Vedo lampi all’orizzonte ma non sento ancora tuoni. A domani.
Domani. (resoconto di ieri, cioè oggi)
Notturno passato a fare la navetta tra la camera da letto ed il soggiorno per aprire e chiudere le finestre, ha fatto molto vento, tanti lampi ma solo 4 millimetri di pioggia. Sotto i 5 millimetri non è pioggia, è umidità che bagna appena l’erba, neppure il terreno. “A dry hole is an impotent hole and you should be ashamed of yourself” (cit. Jim Jefferies).
Speravo che il vento se lo portasse via, ma queste bagasce costruiscono bene i propri nidi.
La pioggia caduta nel passaggio temporalesco della sera del 25 Luglio 2022. Certo, un picocazzo è più di zerocazzo ed almeno ha abbassato la temperatura concedendoci una tregua notturna dalla calura.
I Colombacci sono uccelli estremamente svegli e temono l’uomo molto più di altri pennuti simili. Giunge pertanto come sorpresa il fatto che una coppia abbia fatto il nido a quattro metri di altezza in un tiglio di quelli che circondano la pergola sotto la quale si pranza e si cena quando il tempo lo consente. Ci sono alberi nelle vicinanze dove i Colombacci hanno provato a fare nidi ma scappano precipitosamente quando iniziamo a frequentare il giardino.
Dunque ancor più inatteso è il fatto che la covata sia andata a buon fine e che i due piccoli siano sul nido, nonostante la nostra frequente presenza.
Adesso non mi resta che incendiare il tiglio perchè io sono della LUPU (lega uccisione piccoli uccellini), una organizzazione non benefica a scopo di divertimento che devasta l’ambiente ed uccide i piccoli degli animali, più piccoli ed indifesi sono e meglio è.
In realtà i peggiori nemici delle uova sono i corvi, le gazze mentre questi bocconcini sarebbero preda ambita di una coppia di poiane che vive da queste parti e che spesso solca il cielo sopra di noi. Non ho nozioni in tal senso ma io invento ed ho ragione una volta su due.