Insiste.

Quello su Genova si sposta di nulla; tuona dalle 4 di questa notte quasi ininterrottamente.

Ovviamente si segnalano danni e disagi, torrenti in piena, solite cose.

Mi rilasso quardando questa foto di Grange Sises. Uno spettacolo. E poi il solito busillis; il colore delle querce.

A sinistra nella foto tre querce. Apparentemente sono della stessa famiglia, genere, tipo, modello, anno di nascita. Ma diversissimo lo stato di ingiallimento delle foglie. Ho appena finito un bel libro sugli alberi, The genius of trees, scritto da una ricercatrice inglese di cui invidio il lavoro che fa. Per fortuna non vaneggia di come si parla agli alberi, come si devono accarezzare, che non sono intelligenti come noi, quasi.

In realtà però sono su questo pianeta da 390 milioni di anni, non sono così casuali ed inermi, hanno un funzionamento estremamente sofisticato, non saranno intelligenti ma sanno, e meglio di noi, come si sopravvive, come si cresce e come ci si riproduce al mondo.

Però non ho trovato qualcosa che spiega perchè gli alberi – specialmente quelli della Pozzanghera Fangosa – non ingialliscono a tempo. O magari lo sottende, perchè questi alberi sono figli di altri alberi e gli alberi si sviluppano e crescono a seconda di dove si trovano e la terra e le luce e l’acqua e trasmettono… non lo so, sto inventando.

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I cosidetti Weather Widgets.

Sono pezzettini di programma che mostrano il tempo, da aggiungere alle proprie pagine web. Non sono precisissimi perchè si appoggiano a siti web peropiù americani che offrono previsioni da modellame generale e dunque possono sbagliare localmente. Ci sono diversi siti che li offrono gratuitamente, sono modificabili un po’ per colori, dimensioni e contenuti a seconda del sito che si sceglie.

Da due giorni quelli che ho scelto anni fa che utilizzo sulle pagine stefanome non funzionano bene. Sono andato sul sito dal quale li avevo scaricati e non li trovo. Forse non li fanno più, o hanno cambiato idea su come farli, temo che il problema non sia transitorio.

Allora sono andato per siti web a cercare delle alternative.

Questo è carino; l’ho montato sulla pagina della webcam di Genova – Lido. Sembra che, pur con un nome diverso, abbia a che fare con il sito precedente, forse si stanno accorpando tra loro, forse è un complotto per ridurre i fornitori ad uno solo che poi darà informazioni sbagliate, politicamente orientate ed a pagamento. Ci sono di mezzo i poteri forti e gli spargitori di sistanze chimiche dagli autobus di linea.

Adesso lascio le cose come stanno; provo questo nuovo e lascio gli altri. Poi si vedrà.

Cercando on line un nuovo widget, sono incappato in questo sito dove pubblicano queste carte in tempo reale. Si vedono bene due linee di convergenza. Quella sul savonese sta producendo buona pioggia anche a Basaluzzo. Lo scirocco si scontra con un richiamo di vento al suolo da nord e nasce una formazione cumuliforme che genera temporali, a volte anche forti.

Questa sopra credo sia una simulazione modellistica, sotto invece il radar in tempo reale.

In questa GIF del radar di noialtri, non si vede il merdone al largo di Montecarlo che immagina il modello sopra. Oppure i reali lo fanno togliere perchè a Montecarlo c’è sempre il sole, anche in piena notte. Più probabilmente il modello se lo inventa.

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Venerdì a Genova.

Ma quel che è ancora peggio, anche sabato e domenica. Sono arrivate le campane a vento da mettere sul terrazzo a casa, ho bloccato un po’ di gente su Facebook (anti vax, scie chimiche, qualche trinariciuto insopportabile).

A questo giro Basaluzzo dovrebbe prenderne abbastanza, questa è una delle mappe con la somma di 12 ore di accumulo, ma anche altre mappe prima e dopo ne vedono un po’.

Si dovrebbe anche andare un istante sotto lo zero, e poi verso fine mese un’altra perturbazione ancora più intensa, ma è troppo presto per fidarsi.

Ho acquistato da Buffetti una scatola di carta per la stampante. Sono cinque risme per un totale di circa una tonnellata di peso. Meno male che in ufficio ho una borsa dell’IKEA che contiene di tutto e non si rompe. Mentre tornavo in ufficio a piedi, sono incappato in un corteo con musica, fumogeni, slogan e bandiere tra cui una della Palestina.

Mia suocera ha ricevuto una raccomandata da una società del gruppo Autostrade per un piccolo appartamento che ha a Pra, devono mettere le barriere antirumore, vogliono sapere se abbiamo qualcosa in contrario. Ossia devono entrare in casa per non so quale motivo, trovare sul posto una planimetria come se questi venissero da Marte, società legata ad Autostrade, non è mica il mio besagnino, che se la trovino al catasto. E chiedono di rispondere entro sette giorni a mezzo raccomandata. Sulla loro carta intestata non c’è un indirizzo mail con PEC. Io ho una PEC ed ho scritto su un loro indirizzo non PEC, il classico info@ che temo non leggeranno mai perchè intasato di lamentele, insulti, accuse generiche.

Vi comunico quanto segue:

1. Allego planimetria come da atto di acquisto.

2. Non ho osservazioni in merito alle vostre istanze.

3. Non andiamo alla posta per spedire raccomandate cartacee da almeno un decennio.

4. Avete una PEC alla quale posso eventualmente inoltrare la presente?

Resto in attesa di un vostro cortese cenno di risposta.

Un cordiale saluto

Ma andreste per cortesia a cagare? Per queste cose non ho remore, se la cosa dovesse prendere una piega aggressiva da parte di questi raffazzonati, metto la cosa in mano ad un avvocato di pessimo carattere.

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Ecco un po’ di foto già viste centinaia di volte.

Questo è il recinto dell’Ontano. Un animaletto ha praticato un foro nella rete di plastica e si è introdotto all’interno. Non sembra aver fatto danni alla piantina, ci sono le sue impronte sulla terra soffice ma la pianta è intatta e non ci sono scavi. Allora cosa è andato a fare? Rompermi i coglioni. Instillarmi paure ed ansie, mandarmi un segnale del tipo “posso andare dove tu non vuoi e crearti dei dispiaceri”. Dovrei mettere una rete di fibra di carbonio elettrificata? Durante il mio soggiorno giornaliero del mercoledì non ho avuto tempo, ma ho una rete alta 25 cm di ferro che potrei aggiungere, ci devo pensare.

Sembrano finferli ma alla lontana, lungi da me cogliere un fungo che non conosco. I prati sono affollati di funghi come questi, anche se più biancastri. E di Gambisecchi, che conosco e raccoglierei ma sono pigro.

Da lontano poteva sembare una loffa. Me la pregustavo tagliata a fette, saltata in padella con un velo di olio e sale. Invece era questo coso, un Macrolepiota excoriata che pare sia buono da mangiare, ma assomiglia ad un fungo simile e velenoso. Per esperti; non lo avrei raccolto comunque. Spero che i miei vicini, fungaioli che mangiano anche le pietre, sappiano quello he fanno e spero, se lo vedono, di non trovarli morti in giardino.

Qualcosa sta nascendo dove ho seminato i fiori di campo. Sospetto che siano proprio i fiori ma dovrò apettare qualche mese per capire e vedere i risultati.

Ogni tentativo di resistere è futile; i colori autunnali mi piacciono ed intaso i server di foto già viste e riviste, come se l’autunno fosse una sorpresa. Ma guarda che spettacolo mai visto prima, i gialli, i rossi, gli arancioni. E puntualmente mi chiedo che differenza c’è tra una quercia che diventa gialla ed una che è ancora verde.

I cinghiali non hanno più rotto il filo elettrico, lo aggirano ed entrano nel pratone passando dal bosco. Per il momento fanno pochi danni, vedo benissimo da dove passano e potrei mettere delle mine anti-carro sul sentiero, oppure recintare anche il bosco. Vediamo, se dovessero intensificarsi le loro visite dovrei fare qualcosa, voglio un prato e non un campo di patate appena tolte.

Avevo comperato dai cinesi una corda che nel giro di qualche settimana si è sfaldata e polverizzata per molta della lunghezza. Allora ho acquistato una corda seria. Ho anche rivisto la distanza tra i paletti di legno che delimiteranno il Cerchio Incolto. Su un raggio di 30 metri ed una circonferenza di 188 metri, 30 pali devono stare ad una distanza di 6,20 metri per compiere il cerchio, circa.

Da sinistra verso destra si vedono quanto segue.

  1. Un quadro dipinto da un nipote in un momento di creatività. Mica male, forse avrebbe potuto continuare, ma è scemo e glielo dico sempre.
  2. Un vasetto che conteneva una pianta da interni, il vaso è ancora li e la terra secchissima.
  3. Una palla che mi serviva per le lezioni di pilates che facevo in ufficio. L’istruttrice mi ci faceva sdraiare sopra sia di pancia che di schiena. Non era il mio esercizio preferito. Quello preferito è quando mi faceva fare gli addominali e per non farmi sollevare le spalle dal pavimento mi si sedeva sulla faccia. Ma l’ho fatto una volta sola perchè l’ho morsicata. E’ un riflesso condizionato di origine ancestrale, roba da Neanderthal.
  4. Una tazza con la scritta “lieto dì una verga” che ho comprato on line. Parente di “buone feste un belino”. Anzi, mi è venuta un’idea.
  5. Un tubetto di Arnica che usavo per la mia epicondirite. Non serviva ad un cazzo, con me ci vuole la chimica industriale, servono le molecole potenziate. Scaduta, la userò come collante.
  6. Un residuo di gel disinfettante per mani, retaggio del covid. Anche questo scaduto.
  7. Ochetta rappresentante Donald, regalo di non ricordo chi. Se la premi emette un fischio.
  8. Piccolo oggetto di gomma morbida che, se premuto, emette un suono tipo flatulenza. Mi dimentico di portarmelo in giro da usare quando le condizioni lo permettono. Miriam lo detesta. Lo uso come sottofondo quando mi chiama sul cellulare.
  9. Il plastico di Basaluzzo. Mi piace proprio, mi tiene compagnia, mi sembra di essere li.
  10. Una cartellina che contiene un documento originale stampato da un fratello di mio nonno. Non so in che anno, ma contiene tra le altre cose, un riferimento al Empress of Ireland, affondata nel 1914 e parla di come rendere le navi più sicure. Dovrei farlo riprodurre da una tipografia e distribuirlo a parenti che lo sfoglieranno una volta sola per poi sistemarlo in un cassetto e dimenticalo per sempre.
  11. Le cuffie con le quali ascolto canzoni di Cristina D’Avena ed i discorsi di Stalin in lingua originale con sottotitoli in svedese.
  12. La mobotix incollata al vetro della finestra.
  13. Una gomma da matita ed un mouse.
  14. Ho già messo in pratica la mia idea, internet ed i negozi on line di oggetti personalizzati sono un mezzo di comunicazione straordinario.

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Primi fiocchi a NY

Una spolverata simpatica senza accumuli, ed è così arrivata una ventata di inverno, mentre in Florida cadono gli iguana dagli alberi.

Per tornare alle cosette nostre, oggi ho percorso a piedi Corso Italia. Mi ero illuso che fosse passata l’idea che andava pulita, ma mi sbagliavo. Il pavimento è una colata di urina di cani, qualche deiezione canina semisolida spalmata, un paio di vomitate forse umane ed altri materiali liquidi rovesciati e lasciati li dalla ultima pioggia. Altro che idropulitrice.

Mio messaggio antipatico su Facebook. Noi sempre pronti a copiare malamente idee del cazzo da ovunque vengano.

Un’occhiata alle previsioni a medio termine, tanto per perdere tempo in attesa di prendere sonno. Il noto e notorio vortice polare in effetti mostra segni di rallentamento nella prossima decade. Vuol dire che fare previsioni è difficile perchè si alternano saccature molto fredde e profonde con rimonte anticicloniche altrettanto cospique. Hanno buon gioco i meteorologi fai-da-te a prevedere sciagure a base di neve e gelo polare. Miriam li segue tutti e si sta già preoccupando a fondoscala.

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Il rientro nel passato.

Rientro nella cittadina che, leggo sui “social”, sta di nuovo sprofondando nella propria palude. New York spero, credo, troverà presto gli anticorpi per questa improvvisa infezione di maleodorante retorica populista sinistrosa, ma Genova temo sia senza speranza.

Almeno ho con me le ghiande del Central Park. Non tutte; Miriam era convinta che me le avrebbero sequestrate al controllo doganale del JFK. Mi avrebbero arrestato per tentativo di depauperare il patrimonio boschivo dello stato di New York. Mi avrebbero messo alla gogna nel centro di Bryant Park, sulla pista di pattinaggio tra le bancarelle. Allora mi ha consigliato di portarne le metà. Se te le sequestrano, diceva Miriam, almeno ne hai metà per provare la prossima volta che saremo a New York, ossia a Gennaio 2026.

Adesso resteranno nel frigorifero, reparto verdura, chiuse ermeticamente in un contenitore di vetro fino a Marzo. A gennaio verranno raggiunte dalle altre, che adesso sono in un contenitore simile nel frigorifero a New York.

Sono accolto anche da questa mappa, elaborata per una previsione a 15 giorni di distanza. E’ più probabile che io, entro quella data, sia diventato Re d’Italia, ma anche Papa è più credibile.

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Inutilities.

Ho trovato quello che mi serve per gestire la webcam sul palo della Pozzanghera e magari spuntare la chioma di alcuni alberi.

Quella nella prima foto riconosco che forse è eccessiva, ma la seconda potrebbe andare bene.

Il prezzo è più che conveniente, ce ne sono di usate in ottime condizioni e con il trasporto arriverei a spendere una sessantina di migliaia di euro franco Basaluzzo. Un affarone. Se ci metto una targa finta posso anche andare a fare la spesa e stupire tutti quando parcheggio dal supermercato. Dovrei anche metterci il Telepass, non si sa mai.

E per la serie “email accattivanti”…

Stavo per convincermi a contattarla, se sostituisco il termine “arte” con “patata” è tutto più chiaro. Ma poi ho visto che questa preferisce dominare, e dunque lascio perdere. Miriam non è una dominatrice, ma quando si incazza è pericolosa, ogni tanto tira oggetti contundenti. Una che si dichiara dominatrice poi mi obbliga a bere il te e con la prostata che mi ritrovo passo ore in bagno. E magari sorrido ma mi mancano due denti ed il naso mi sanguina. No grazie.

Visto che abbiamo passato qualche tempo a guardare le notizie in televisione del nuovo sindaco marxixta, antisemita, pro Palestina, anti Colombo (Cristoforo) che qualcuno ha chiamato Mayor-freeze-the-rents, ci si imbatte nelle pubblicità degli avvocati. Questo ha fatto ottenere rimborsi per circa 9 milioni di dollari. Ha un discreto accento neworkese, quando legge LAW lo pronuncia “loah”.

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Intanto la Luna.

Questa notte, 5 Novembre, pare la Luna sia 27.000 km più vicina del solito, dunque si vede più grande.

Nel mentre, a New York avviso di vento forte.

This is an important message from NY Alert

HEADLINE: Wind Advisory issued November 5 at 12:41PM EST until November 6 at 8:00AM EST by NWS Upton NY
DESCRIPTION: * WHAT…West winds 20 to 30 mph with gusts up to 50 mph expected.
* WHERE…Portions of southern Connecticut, northeast New Jersey,
and southeast New York.
* WHEN…From 9 PM this evening to 8 AM EST Thursday.
* IMPACTS…Gusty winds will blow around unsecured objects. Tree
limbs could be blown down and a few power outages may result.
INSTRUCTIONS: Winds this strong can make driving difficult, especially for high
profile vehicles. Use extra caution.
Secure outdoor objects.
Issued By: NWS Upton NY
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Questi i risultati delle votazioni per il sindaco nei miei 4 blocchi che corrispondono ad un distretto elettorale. Il mio è un quartiere di persone perlopiù anziane ed infatti ha preso più voti il tranquillo ed affidabile Cuomo.

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New York ha un nuovo sindaco comunista.

Ovviamente non è un comunista, si limita a definirsi “socialist” ma se lo dice il Presidente, che ha sempre ragione, vuol dire che è comunista e trasformerà New York in Cuba (c’è chi lo ha detto seriamente)

Ho seguito gli ultimi giorni di campagna elettorale, affascinante. A meno di venti minuti dalla chiusura dei seggi, in televisione trasmettevano ancora spot elettorali, come se ci fossero stati elettori indecisi che avrebbero potuto cambiare idea, precipitarsi per strada ed andare a votare. Ho letto un po’ di cose sul nuovo sindaco, un anno fa quasi nessuno sapeva chi fosse e chi ne parlava sbagliava il cognome. Ovviamente i pareri sono discordi; io leggo un paio di siti on line sedicenti non di parte ma obiettivi. Questi in genere hanno giornalisti e commentatori di diversa opinione che scrivono un articolo dopo l’altro in modo che chi legge ascolta le due campane e poi decide a chi dar credito.

Io ovviamente non so cosa pensare; gli Americani sono adesso abituati ai venditori di fumo di destra, ora devono confrontarsi con i possibili venditori di fumo di sinistra, non so chi sia peggio, ma resta il fatto che questo sindaco è una novità assoluta e tutti si interrogano se e cosa succederà a New York.

Questa notte sono previsti venti a 80 km/ora, il banco di prova delle mie nuove campane a vento sul terrazzo. Il vento verrà da nord ovest, dunque se dovessero volar via attraverserebbero nell’ordine la 3rd avenue, la 2nd avenue, York Avenue, FDR Drive, East River, Roosvelt Island, di nuovo l’East River.

E poi Astoria (vicinato dei Queens dove vive Mamdani), a seguire parte di Brooklyn, l’aeroporto JFK, infine Far Rockavay ed Atlantic Beach.

Durante il suo tragitto, potrebbe cadere appunto sulla testa di Mamdani o interferire con i voli degli aerei, anche se adesso con lo shut down del governo i voli sono a rischio perchè il personale non viene pagato da due mesi.

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Oggi gita in barca

Non era programmata, ma cammina cammina ci siamo trovati un po’ troppo a nord, per tornare a Midtown abbiamo preso il battello che serve ai pendolari per muoversi avanti e indietro sull’East River.

Mentre nelle ore di punta i battelli sono probabilmente strapieni di gente triste, stanca ed in parte incazzata che fissa il proprio cellulare, in ore off-peak eravamo in pochi sparuti passeggeri, direi tutti turisti intenti a fotografare il panorama.

La barca ci ha risparmiato un bel po’ di strada a piedi, ma comunque oggi abbiamo percorso 10.3 Km. Miriam è rovesciata sul divano mentre guarda la diretta sulle votazioni del prossimo sindaco di New York. Oggi è l’ultimo giorno di votazioni, domani si saprà il risultato, che pare scontato con la vittoria di Zohran Mamdani.

Questo è il filmato ripreso da Miriam mentre mi slogavo una spalla. Grazie ad un sofisticato sistema di editing, adesso è reso visibile senza slogarsi un polso sul cellulare o dover ruotare lo schermo del laptop. Azzera il pathos del cimento la risata iniziale di Miriam ma anche il tizio con l’aspirapolvere alla fine, gli venisse un breve ma intenso cagotto.

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