Il tepore Mediterraneo.

Gli addetti, i lavoranti, gli operai che prestano servizio all’aeroporto di Newark sono tutti vestiti da lavoro. Indossano uniformi specifiche con elementi qualificativi del proprio incarico, materiali riflettenti ed antinfortunio se è il caso, hanno una etichetta che li identifica. Questa divisa da lavoro li rende formali ed importanti nelle loro mansioni.

Faccio scalo a Monaco di Baviera, lo scenario è lo stesso.

Atterro a Genova; mi attende un tizio a torso nudo e ciabatte che lava la Panda dei VVFF a sguazzo con la canna dell’acqua. Poco dopo uno che probabilmente lavora li, che indossa canottiera e braghe corte, sembra un surfista messicano ed invece è un addetto dell’aeroporto di belinopoli. Sono tornato a casa.

cesso

Dentro casa ci sono 37 gradi. Ne ho già parlato sicuramente ma mi sento di doverlo ripetere; un noto imprenditore immobiliare ed altrettanti professionisti del mattone genovese, quando la casa in cui abito venne totalmente ristrutturata nel 2000, coibentarono il tetto con l’equivalente di un tappetino da gabinetto come quello nella foto qui a fianco, spacciandomelo per un ottimo materiale coibente. Invece quando le ciappe di ardesia si arroventano al sole, trasmettono pari pari il calore al cemento del tetto che da li si irradia dentro casa mia, regalandomi un clima insopportabile che però nella media annuale viene compensato dal freddo che cola inesorabilmente fin nelle ossa mie e di Miriam durante i mesi invernali. Dunque la media dei 12 mesi è 20 gradi pari a 40 in estate e 0 in inverno. Di che mi lamento ?

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