La solita preghiera stradale.

Caro automobilista proprietario di una Freemont che la mattina all’imbrunire del 28 gennaio percorrevi la statale che da Gavi conduce a Basaluzzo. Il camion che mi precedeva era un furgone della Centrale del latte di Alessandria ed Asti. Procedeva ad una velocità assennata rispetto alla strada tortuosa, ed io lo seguivo da una distanza ragionevole, diciamo una decina di metri, forse 15. Così facendo se lui avesse dovuto frenare chessò, per un capriolo o un ostacolo dietro una curva, io non lo avrei tamponato. Inoltre gli ho dato la sensazione di non essere un ingombro e di avere alle spalle un tranquillo utente della strada che non lo voleva stressare facendosi carico dellla propria quota nominale di rispetto delle norme del codice, degli altri utenti e sticazzi in salmì.

Ma tu invece, ottuso automobilista, mi stavi ad un metro. Perchè il tuo pene è microscopico, ecco perchè. Tu avrai certamente una diversa considerazione del tuo pene, ma in realtà è infinitamente piccolo. Vuoi la prova ? In prossimità di Bisio ci sono finalmente due rettilinei e colà tu mi hai superato con vigore, senza dimenticare il passaggio radente al mio parauri come fanno in Formula 1 per sfruttare la scia dell’auto che precede. Poi hai superato il camion del latte, libero di andare verso le tue mete lontane ? No, libero di fermarti a Francavilla, un chilometro dopo, in mezzo alla dannata strada in corrispondenza di un bar dove spero ti abbiano servito un caffè con del latte andato a male in modo che tu passerai buona parte della giornata sulla coppa del cesso.

Vorrei aggiungere che secondo me la Freemont è una macchina del cazzo perchè rappresenta quella che io considero la orribile dinastia Agnelli e la sua ultima scellerata impresa con la Chrysler. Vaffanculo te, quel cretino con il maglione-come-cazzo-si-chiama e la Fiat.

 

 

 

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