18 portati bene.

Di giorno fa caldo anche a 1800 metri, ma grazie ad un temporalino tardo pomeridiano la temperatura è rapidamente scesa a 18 gradi e si sta benone. Mi sono scambiato messaggi con una coppia di amici che stanno salendo, erano a Torino Tangenziale con il termometro dell’auto che segnava 39 gradi.

Intanto sono arrivati i vicini, che non conosciamo e che sarebbe forse opportuno incontrare, loro sono qui da più tempo di noi. Ho valutato come sempre in questi casi se fosse il caso di presentarmi ubriaco e semisvestito, biascicare un “sono il vostro nuovo vicino, cordiale saluto” e vomitare sul loro zerbino. Li abbiamo sentiti perché hanno dei bambini in età da scuola elementare. Come tutti i bambini del mondo, questi non parlano, urlano come se avessero il fuoco nel sedere e le loro garrule grida di gioia rimbombano per i silenziosi viottoli pedonali.

Stiamo aspettando con trepidazione la terza dose di vaccino; se in USA non approvano Astra Zeneca, tutti coloro che come me hanno ricevuto una o due delle 474,8 milioni di dosi somministrate nell’UE fino ad oggi, in USA non ci potranno andare nemmeno dipinti fino a quando non fanno un Pfizer, Moderna o Johnson & Johnson. Dunque aspetto un vaccino M-rna che potrei farmi iniettare anche domani, se trovo un medico compiacente.

Non sono un grande appassionato di liquori, ma 18 mesi di pandemia mi fanno apprezzare più di prima un bicchierino di estratto di erbe del luogo, come il Genepy. Quand’ero bambino da queste parti il Genepy era poco diffuso, veniva venduto quasi esclusivamente in un negozio in valle, sapeva di disinfettante e se ti regalavano una bottiglia, durava per decenni perché nessuno osava berla e tantomeno offrirla agli amici. Mio padre ne aveva una che risaliva alla fine degli anni sessanta, lentamente l’alcool era evaporato lasciando sul fondo un concentrato verdognolo che un mio amico assaggiò verso la fine degli anni 80 diventando anch’esso verde prima di andare in bagno a sputarlo. Avevo un amico che invece andava a raccogliere i fiori, vietatissimo, e poi lo faceva con una ricetta tradizionale. In pratica era alcool puro con tracce di qualche erba, ci potevi far partire i motori quando si ghiacciavano.

Oggi invece di Genepy ce ne sono molte marche, ne ho acquistata una bottiglia e devo dire che mi piace molto, sospetto che non sia un liquore molto naturale, comunque si beve bene e Miriam è preoccupata perché è raro che io prenda il cicchetto dopo cena, men che mai se sono da solo davanti al computer. Mi aiuta a digerire, ma non mi crede.

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