Cotone Artico. Lo avevo visto per la prima volta tanti anni fa in Islanda, ne avevo raccolto un mazzolino che avevo portato alla madre di una cara amica. La mamma infatti componeva dei quadretti con piante e fiori, bellissimi. A casa conservo con immutato affetto un suo lavoro con alcuni di questi fiori arrivati dall’Islanda su sfondo in cartoncino nero. Abbiamo fatto la passeggiata proprio con questa amica, che ricordava benissimo la cosa e con la quale condivido un altro quadretto con fiori dello stesso mazzetto. La madre è mancata un anno fa.
Mentre commossi stavamo commentando questo ricordo, il marito di lei, incurante del pathos e delle circostanze, cercava di rovinarmi le foto.

Ho ritoccato questa immagine in modo che le sue chiappe sembrino fluttuare soavemente tra i fiori.
Questo è uno sciame di api scappato da uno di quei favi che si intravedono poco distanti. In realtà non so esattamente cosa sia successo, la vita delle api è estremamente sofisticata e per me è comprensibile non più della fisica quantistica. Ho letto qualcosa ma me lo sono dimenticato facendo la doccia. Forse li c’era una regina, o forse no, forse c’era il re, quest’ultimo però non credo sia compreso nella biologia delle api.