Lisciati, ma forse è meglio.

A Basaluzzo 1 millimetro, praticamente sfiorati dalla pioggia, ma visto i danni che questa linea di temporali ha fatto un po’ ovunque in Piemonte, se devo scegliere preferisco così. Almeno registro una brusca e meravigliosa caduta della temperatura di almeno 5 gradi rispetto a ieri.

Intanto io ero a Genova per farmi mettere un dito nel sedere, visto che Miriam cronometra le mie minzioni e poi mi manda a fare il controllo della prostata quando ritiene che io spenda troppo tempo per completare lo svuotamento della vescica. E sono stato dal parrucchiere, un giovine tatuato ovunque che mi vede probabilmente come suo trisnonno, però è simpatico, bravo e veloce. Li ho ricevuto la prima telefonata di lavoro della giornata. Odio ricevere telefonate quando interrompo qualcuno che sta facendo il proprio lavoro, mi ero dimenticato di mettere in silenzioso. La seconda mentre ero nel bagno in ufficio e stavo facendo un bidet per presentarmi alla visita in condizioni igieniche decorose. Quando uno ti parla al telefono mentre è in bagno, capisci da dove sta parlando seduta stante. La voce rimbomba in una maniera che solo un gabinetto può fare. La terza telefonata mentre ero in mezzo alla strada, la segretaria del medico mi aveva respinto perchè c’erano altre due persone in sala di attesa, allora per far passare un quarto d’ora ero sceso in un bar che si chiama “Il Bar”. Avevo appena scartato un cono gelato, avevo la mascherina in una mano, il gelato nell’altra, il telefono che suonava, la borsa da lavoro stretta tra le ginocchia perchè non volevo appoggiarla sul suolo pieno di pisciate di cani, una ambulanza che passava, ideale per parlare con un commercialista.

La visita è andata bene, il medico mi ha prescritto una medicina che promette di aumentare il flusso, non so come sia possibile visto che ormai ho il belino del diametro di una penna Bic e l’uretere è come il tubicino che contiene l’inchiostro. Forse non potendo aumentare la portata, mi aumenta la pressione.

Ho guidato il motorino SENZA la mascherina per la prima volta da quando è finito il lock down lo scorso maggio. Ho avuto una inaspettata e strana, se non sgradevole sensazione; mi sono sentito illegale, vulnerabile, c’era qualcosa che non andava, come fossi stato senza casco o senza pantaloni e mutande, insomma seminudo. La bocca scoperta mi è sembrata davvero una cosa innaturale, fuori posto, sbagliata, fastidiosa. E ragionando sulla esperienza, mi sono anche sentito una di quelle cavie da laboratorio alla quale associano due sensazioni contrastanti e che si abituano a fare cose che inizialmente detestano. Andiamo bene.

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