Oggi pranzando sotto i tigli, ho notato i due pennuti, che potrebbero essere colombacci ma anche tortore africane (devo chiedere al Cons.Bio) che se ne stanno su due alberi diversi, quasi ad altezza uomo, per nulla disturbati dalla mia presenza e soprattutto da quella di Miriam, che è molto più rumorosa generalmente parlando.

Miriam sostiene che sono malati, anzi in fin di vita perchè effetti dall’influenza aviaria e che sono venuti per infettarci ed iniziare una nuova epidemia tra il genere umano.

Il nido è vuoto, o meglio se loro sono gli abitanti del nido, in questo momento è incustodito, dunque probabilmente senza uova. Non so quale dramma si stia consumando tra i due, così separati a pochi metri l’uno dall’altro, lasciato il nido indifeso da predatori. Spero che invece si stiano facendo una riga di cazzi loro e siano in ottima salute, magari sono degli zii che silenziosamente vegliano sulle uova mentre i genitori sono andati da qualche parte, all’Outlet di Serravalle ad esempio.

Oggi, lunedì 5 luglio, dopo la pioggerella del fine settimana, sole e 30 gradi. Meglio stare in casa. Confermo che i due di sopra sono Colombacci. Questi due saranno affetti da sifilide e peste suina che è passata agli uccelli, si è rinforzata ed ora sta per passare a me che la passo agli abitanti di Basaluzzo e da li al pianeta intero. Ma gli altri pare siano buoni da mangiare, anzi è possibile che una volta io li abbia mangiati. Povere bestiole, queste ormai si sono adattate a vivere in prossimità di due umani, cosa potrei dargli da mangiare ?
Esiste in Italia un Club del Colombaccio, credo siano amanti del genere, si scambiano informazioni su cosa mangiano e come vivono, però poi scopri che sono cacciatori che pur studiando l’animale e parlandone un gran bene dal punto di vista biologico, non disdegnano prenderli ogni tanto a fucilate. E c’è la sezione delle ricette.
Meglio Wikipedia, leggo;
Alimentazione. I colombacci si nutrono di semi, bacche, pomi, radici e talvolta piccoli invertebrati. In autunno e in inverno mangiano soprattutto i frutti dei faggi e le ghiande delle querce.”
Però anche su Wikipedia alla fine ci si sofferma sull’aspetto gastronomico, con alibi.
Relazioni con l’uomo
Il colombaccio non è molto amato dagli agricoltori, in quanto grossi stormi, talvolta, si abbattono su coltivazioni cerealicole, di leguminose o di trifoglio, provocando grossi danni. Si è ben adattato alle città, tanto da essere un assiduo frequentatore dei parchi, anche se è molto più timido del piccione; il suo habitat principale, tuttavia, rimane la campagna, dove è molto presente. È oggetto di caccia ed è molto ricercato per il sapore delle carni, molto apprezzate in cucina, con la quale si possono preparare diverse ricette. A base di colombaccio si può preparare lo spezzatino o il ragù, anche se può essere più semplicemente cucinato in umido.”