Colombacci o tortore ? Devo chiedere al Consulente Biologico. Le due sono determinate a restare nonostante che a pochi metri ogni tanto transiti il trattorino che taglia l’erba e che due volte al giorno due umani mangino facendo molto baccano, emettendo suoni gutturali e parlando con una cantilena che ricorda quella del Gabibbo. I due volatili si sentono osservati, ma anch’io quando passo li sotto percepisco il loro sguardo inquisitore. Si sentono probabilmente sicure, ma dovrebbero rendersi conto che la loro sicurezza è effimera. Infatti sono dotato di una cesoia davvero molto estensibile che probabilmente mi permetterebbe di distruggere il nido, rompere le uova e gettare la coppia nella costernazione. Oppure per essere sicuro del risultato, dovrei abbattere il Tiglio, dargli fuoco ed infine passarci sopra con uno scavatore da cantiere.

Serata calda, si alza il vento, la cellula temporalesca scorre a nord, si odono tuoni lontani. Anche a sud scorre un piccolo nucleo e guardando il radar tranquillizzo Miriam “sono due ma ci lisciano entrambi”.
Poi però i due iniziano ad attrarsi, si espandono l’uno verso l’altro, sopra Basaluzzo si fondono.

I primi goccioloni ci colgono impreparati e nel giro di un minuto un bellissimo rovescio bagna la terra riarsa. Cinque millimetri, pochi ma buoni. Intanto i due diventano una cella molto estesa che scorrendo verso est acquista intensità.

Non credo però abbia potuto fare danni estesi, quelli più cattivi sono ben più piccoli.
