Questa foto, ieri sul far della sera, mostra un campo vicino a casa. L’agricoltore che lo stava compattando mi ha visto, ha girato il trattore ed è venuto di gran carriera a salutarmi. In realtà ha cercato di investirmi, mi ha inseguito con il compattatore ma io sono salito su un albero e dunque ha desistito. Avrà si e no una settantina di anni, persona cordiale ed onestissima, famiglia di lavoratori della terra da molte generazioni. Ha un cancro, di quelli rari e difficili da estirpare, forse deve essere operato di nuovo, ne parla come se dovesse andare a farsi togliere un dente, tanto, dice, prima o poi comunque si deve morire. E mentre mi diceva queste cose, io ero li ai bordi del suo campo che aveva fresato seminato e compattato con cura e devozione. Mi sentivo l’aria ebete di chi non sa come rispondere e si sente inutile e vuoto, ho abbozzato un sorriso che voleva essere pieno di comprensione, ma credo sia venuta fuori solo una espressione ebete.
Cerca, cerca…
Baah.
———————————–
Dedicata alla nostra illustre prima cittadina.
Come Volevasi Dimostrare, i sedicenti “migliori” insediatisi sono quelli di sempre. Grazie trinariciuti genovesi, vi auguro tanta fortuna.