La bici elettrica.

A Basaluzzo sono caduti circa 2 mm di pioggia, a pochi km di distanza ne sono caduti 20. La Pozzanghera è proprio nel mezzo di un bel buco secco, nemmeno con la vasellina si riuscirebbe a renderlo meno arido. Però sono arrivate due cisterne di acqua, il livello un po’ si è alzato, stimo 3 cm al massimo.

In questo brillante collage si nota la differenza di livello dopo 40.000 litri. Ai lati prima del rifornimento, al centro dopo. Entro Giovedì forse ci sono altri 8 carichi e la Pozzanghera dovrebbe riempirsi a tappo.

Nel frattempo, sulle Cozie, vado in bicicletta. Non essendo dotato di un contachilometri a bordo, ho calcolato la strada su una carta geografica scala 1:25.000 usando due monete da 2 centesimi, dunque un calcolo oltremodo indicativo, vengono fuori più o meno 22 km. quasi interamente in sterrato, sia strade carrabili che sentierini come quello nella foto qui sopra.

Percorso suggestivo (nelle guide si dice così) pieno di laghi alpini, sotte di vacche e turisti a piedi e in bicicletta, alcune tradizionali altre con la pedalata assistita. Io ho sposato la causa della pedalata iperassistita. L’assistenza alla pedalata consta in 4 posizioni. La posizione “eco” non è da prendere in considerazione, tanto vale andare con i freni tirati trainando un new jersey in cemento. Quella “Tour” è decorosa ma solo in piano, poi c’è quella “MTBX” che è abbastanza potente, ma “boost” è la mia preferita. La discesa in bicicletta si guida nello stesso modo con cui si guida una moto da Trial, la salita invece si fa da seduti, posizione “o cielo mi cago addosso”. Eravamo con una giovine guida che si è portata appresso circa 230 anni di età in quattro, ma ce la siamo cavata tutti egregiamente.

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