Il cantiere standard.

Ecco un esempio di cantiere semi permanente. E’ un buco sotto il quale c’è la condotta del teleriscaldamento. Non so quando lo hanno aperto, ma in 10 giorni l’unica attività visibile è stata l’aver portato un camion di sabbia che ha quasi riempito il buco. Per il resto l’aspetto è sciatto, trasandato, disordinato, detriti sparsi e non rimossi, barriere fai-da-te, new jersey a caso e sopratutto, addetti scomparsi, abbandonato e chissà quando qualcuno si rivedrà per completare il lavoro. Mi guardo bene dal chiedere in Comune. Tra il COVID e la crisi mondiale se non mi mandano a fare in culo, mi racconterebbero delle motivazioni che in condizioni normali sarebbero discutibili, oppure mi racconterebbero un sacco di balle. Chissà quali enormi problemi hanno la priorità rispetto a questo nonnulla.

Quanto ci vuole a terminare il lavoro ? Devono aspettare che il terreno si assesti ? Ci sono altri cantieri aperti e fanno un po’ uno un po’ l’altro ? Oi, questo è un paesello che vive di turismo, questo agglomerato di trasandatezza è su una delle uniche due strade di accesso, non è in un viottolo sul retro. Ah, magari poi sistemate l’aiuola, ci vuole poco; un po’ di terra buona, un rastrello e dei semi.

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