Domenica 10 maggio 2020

Due mesi di isolamento. La quarantena non è più assoluta ma riprendere ad andare in giro non rappresenta per me una attrattiva esaltante.

Oggi ho percorso a piedi le strade più o meno tortuose verso nord e dopo 15 minuti di transito mi sono presentato sotto le finestre di amici. Abbiamo fatto due chiacchiere loro sul poggiolo ed io in strada, è stato piacevole. Poi ho rivisto di persona mio fratello e la sua famiglia. Abbiamo parlato per un po’ sempre mantenendo le distanze di sicurezza. Quando sono venuto via sono stato avvolto improvvisamente da quella strana sensazione di vuoto e di inutilità mista ad un velo bianco che impedisce di percepire la stessa esistenza di un dopo, di un futuro. E’ una di quelle sensazioni complesse e difficili da descrivere che credo vengano conservate nelle zone più antiche del cervello. Non riesco a prevederla; ad esempio, faccio un take way di focaccia col formaggio, inciampo per strada e la focaccia si spantega sul marciapiede, tutta quanta. Mi viene questa sensazione di disperata solitudine ? No. Perchè mi è venuta oggi ? Non lo so. Posso inventarmi una causa sofisticata del tipo ” a 10 anni ho scovato una rivista di donne nude e c’era la foto di un cane vestito da ballerina e sono rimasto traumatizzato”. Vabbè, che cazzo, poco sopra una foto del mio vasetto di yoghurt alla mela verde con un sottofondo di scarpe ortopediche.

Ricevo spesso fotografie scattate da terzi della Pozzanghera ed alberi circostanti. Mi fanno enormemente piacere. Tra le notizie positive c’è anche una foto del contatore dell’acqua. Ad un breve calcolo sembrerebbe che il pozzo butta nella pozzanghera circa 2 metri cubi di acqua al giorno. Che non è affatto male. Infatti il calo vistoso che è continuato per giorni sembra essersi fermato.

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