Non so.

Oggi prima breve passeggiata in Corso Italia dopo la “riapertura”, per l’esattezza ho percorso 508 metri. Ore 18, nuvoloso.

Rivedo i miei concittadini in attività ludica. Non tanti da dover fare lo slalom tra di loro, ma certamente bisogna mantenere una traiettoia rettilinea e fare attenzione perchè ogni tanto qualcuno si avvicina, sia in cammino a piedi che di corsa che in bicicletta. La maggioranza indossa la mascherina, alcuni bene, altri con il naso scoperto. Tutte le fasce di età rappresentate. Molti mi danno decisamente fastidio, non mi hanno fatto nulla di male ma certi soggetti sono per me come il fumo negli occhi. Vorrei non esistessero. Può anche esistere, ma gli darei una padellata in testa, il burino su scooter che parte a palla dal semaforo voltando la testa di lato e tenendo il solito, fottutissimo piede che sfiora l’asfalto. Ho letto che alcuni sognatori pensano che una volta finita la pandemia, la gente sarà migliore. Ma nemmeno per il più minuscolo dei cazzi. Non so, appunto, per certo ma la sensazione è proprio quella. E credo ci siano buone possibilità che non solo non saremo migliori, ma anzi mediamente scadremo verso il basso ulteriormente in una caduta che non raggiunge mai il fondo.

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