Non parlo del COVID-19 perchè c’è ben poco da aggiungere. Spero di non ammalarmi, spero di non morire, spero di avere ancora una famiglia e delle disponibilità finanziarie quando tutto sarà risolto. Non ho modo di interferire con quello che questa situazione ha in serbo per me, qualsiasi cosa sia. La mia preoccupazione, per sciocca che possa sembrare, deriva dal fatto che a Basaluzzo il terreno comincia ad essere un po’ tanto secco e ci vorrebbe una bella giornata di pioggia. Invece la prima pioggia è prevista a 350 ore, appare in quelle elaborazioni che vengo pubblicate nonostante non abbiano alcun valore probabilistico, neppure statistico, neppure se riferito al lancio dei dati o alla lettura dei fondi del caffè.
I pastori e le pecore se ne sono andati. Gli scorsi anni si sono mossi da sud verso nord, arrivano da Capriata ed ora dovrebbero essere verso Pasturana.

Queste ultime settimane le mie mani hanno passato tanto tempo a contatto con disinfettanti vari ed acqua con detersivi, amuchina, alcool, acqua ossigenata. Molte ore a lavare le derrate alimentari e le provviste per la casa con guanti ed i citati prodotti. La pelle sta cambiando consistenza; i polpastrelli sono lisci come se avessi fatto un lifting, i dorsi sono rugosi come se fossero bruciati e le zone tra palmo e dorso sono percorsi da placche che si sfogliano e stanno perdendo sensibilità. Allora mi sono fatto imprestare da Miriam una di quelle creme emolienti fatte con le placente di mamme compiacenti e ginecologi facoltosi. Le detesto; hanno un odore spiacevole, come quello che esce da uno strofinaccio da cucina che inizia a fermentare. Ed ovviamente sono creme infinitamente unte e lasciano le mani che sembrano sporche, inavvicinabili, e mi verrebbe voglia di lavarmele di nuovo con un prodotto sgrassante per pavimenti, entrando in un circolo mortale. E poi l’unto si propaga ai tasti del laptop, al cellulare. Il grasso attira la polvere ed altre particelle solide creando un impasto che penetra ovunque ed è inamovibile. Mi ricorda il grasso che davo sulla catena della moto da Trial.

Domenica mattina delle Palme con epidemia in corso. Tutti a casa tutto fermo, gente che muore ed economia che sprofonda. Ma intanto, senza troppo rumore, un altro pezzo di ponte va al suo posto. Insomma, un po’ di ottimismo non guasta.

Un altro amico è rimasto invischiato nella colla inebriante del complotto. Mi ha mandato un lungo articolo, dove si racconta che, in breve, la nuova tecnologia G5 produce onde che interferiscono con il corpo umano che reagisce provocando delle tossine che non vengono espulse e dunque la gente si ammala e muore, altro che virus ! E’ una persona molto intelligente ma probabilmente sotto stress per questioni di lavoro. Responsabilità, grossi ed imprevedibili movimenti di quote di partecipazione della società dove lavora, ora la pandemia. Spero gli passi.