Giorno 5.

Chissà se i gabbiani si accorgono del disagio degli umani in questi giorni“. Cazzate, ma certo che le strade sono semi deserte, silenziose per le poche auto, pochi umani a piedi in giro. Questa è la coppia stanziale sul tetto della casa di fronte. Uno dei due dormiva ancora, l’altro vegliava. Dovrei verificare se esiste un evidente dimorfismo sessuale e capire chi è il maschio e chi la femmina, ma sticazzi. Ho probabilmente detto le stesse idiozie lo scorso anno, con la stessa brutta foto. Non c’era però il COVID-19, vai a sapere…

Miriam, la cui ansia è pari alla sommatoria dell’ansia di circa 50 persone normali, gestisce la sicurezza in casa. La procedura relativa alla deposizione del sacchetto di rumenta nel bidone stradale avviene secondo il seguente rigido protocollo.

  • Indosso guanti di lattice e mascherina, mi metto uno specifico paio di scarpe ed il giaccone.
  • Esco e deposito il sacco, rientro.
  • Mi presento sulla soglia di casa sul ballatoio. Apro la porta.
  • Rispondo al questionario “hai toccato il cassonetto con parti del corpo diverse dalle mani ? ” ed altre domande tecniche e comportamentali.
  • Mi tolgo le scarpe che lascio fuori, mi dirigo verso il bidoncino della differenziata e Miriam mi spruzza Amuchina sulle mani.
  • Mi tolgo i guanti e li lascio cadere nel bidoncino.
  • Vado in bagno dove mi tolgo la mascherina, mi lavo le mani, me le disinfetto.
  • Intanto Miriam disinfetta il pomolo della porta di ingresso fuori e dentro.
  • Irrora le scarpe di Amuchina, vengono lasciate sul ballatoio.

Miriam ha visto innumerevoli volte i tre film capisaldi del catastrofismo del genere, Cassandra Crossing, Virus Letale e Contagion. Sa cosa si deve fare. Sua madre la osserva divertita non perchè sia una persona imprudente, ma perchè la compulsività di Miriam è tenera, almeno fino a quando non ti insegue con un coltello perchè hai omesso qualche indicazione del protocollo.

Anche frutta e verdura vengono trattate con i guanti. I sacchetti che contengono i vegetali vengono portati nel lavandino dove vengono tolti e distribuiti nei bidoncini della differenziata. I vegetali sono lavati con acqua e Amuchina, messi ad asciugare in lavanderia dove c’è la calderina e dunque è la stanza più calda di casa.

Intanto le truppe Rumene a Basaluzzo continuano imperterrite il proprio lavoro. Hanno il modulo di certificazione a bordo del furgone e nessuno le ferma. All’interno dell’Inutile Cerchio viene rimossa l’erba con un decespugliatore. Sopra vi verrà depositato il cippato di legno. Tutto questo è in previsione della prossima estate, si fa così per cercare di garantire condizioni sopportabili alle radici e mantenere in vita il maggior numero possibile di alberelli. Nessuna garanzia che funzioni.

Nota tecnica. La mascherina che indosso odora di salame. E’ di classe n95, ne avevo ordinata una confezione su Amazon lo scorso gennaio, quando ancora se ne trovavano in giro, fatte arrivare a New York e portate in Italia. Non so a cosa sia dovuto l’odore, probabilmente è qualche soluzione cancerogena che usano in Cina, perchè ovviamente è da li che arriva. Ha fatto il giro del mondo ed ora la usa un beota genovese sperando che lo protegga. E Miriam ha cercato di uccidermi. Ieri dopo la gita giornaliera rumenta (DRT Daily Rumenta Trip) l’avevo inavvertitamente appoggiata su uno scaffale non disinfettato. Oggi prima di uscire è stata irrorata di Amuchina a titolo extra precauzionale, ma per circa 10 minuti ho respirato uno miscela micidiale “salame-amuchina” e non so se vivrò a lungo.

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