Pozo, non pozo.

Non ho voglia di spiegare nei dettagli cosa rappresenta “non pozo“. O forse l’ho già detto, afferisce al verbo potere e non ha nulla a che fare con il vocabolo pozzo. Comunque sia, la portata del nuovo pozzo da aprile è scesa vistosamente. Può darsi che sia un fenomeno stagionale, oppure è una tendenza inevitabile come conseguenza degli ultimi anni siccitosi. Non lo so, ma so che mi è anche arrivata una pomposa cartellina esattoriale per una evasione di circa 100 euro risalente al 2014, diventati 200 euro con le sanzioni. Andare tutti quanti a cagare no ?

Un piccolo racconto ininfluente.

Casa di amici, circondata da ulivi e pini, quelli dei pinoli. Arriva un amico con una pigna piena di pinoli. “Mangiamo i pinoli”, dice. Cerco uno strumento adeguato, trovo uno shiaccianoci con anche una specie di tenaglietta interna che appare ideale per rompere il guscio dei pinoli. Mi sembra di tornare in età pre-puberale quando a Rapallo raccoglievo i pinoli e li aprivo con qualche pietra trovata nelle vicinanze. Ma oggi ho lo schiaccia-pinoli perchè sono adulto. Però l’attrezzo ha un piccolo difetto di progettazione. Con due battenti ulteriori mi prende due lembi di pelle del palmo della mano e me li schiaccia. Dopo la prima schiacciatura cerco di stare più attento ma me ne faccio un’altra.

Questa è una immagine ravvicinata di uno dei due lividi che mi sono prodotto. La foto è artificialmente colorata in verde per evitare che il colore della pelle induca un eventuale visitatore casuale a vomitare. Così sembra più un dettaglio di pantaloni di fustagno con una macchia di catrame.

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