Ieri, colto da improvviso senso di omnipotenza informatica, mi sono messo sul cellulare per scrivere qualche belinata su questo blog. Dopo una mezz’oretta di nonsenso, ho provato il consueto senso di inutilità esistenziale e perdita di tempo prezioso ma qualche paragrafo poteva anche servire come base per riempire una paginetta di scempiaggini. Poi improvvisamente mi è arrivata una telefonata ed ho perso tutto nel nulla etereo del mancato salvataggio.
Le cinciallegre. Due giorni fa, ai primi raggi del sole, grande svolazzo intorno al tronco cavo dove c’erano i piccoli delle cinciallegre nel nido. Credo che le piccole siano uscite dal buco ed abbiano testato il volo, accompagnate dalla mamma e forse da qualche parente.
Grilli notturni. Mi ricordano l’infanzia – sezione cose positive in quanto non riflettono rapporti complicati con altri esseri umani. Ma non li avevo mai sentiti a Luglio, perchè in genere caratterizzavano i miei settembri campagnoli astigiani. Ho probabilmente scritto la stessa identica cosa lo scorso anno.
Zanzare. Come sopra, ripeto cose già scritte. Le piccole bagasce mi colgono nei momenti di distrazione ed è iniziala la stagione delle grattate a sangue. La pelle offesa dalle unghie si trasforma nella superficie che viene discussa in un libro di patologie dermatologiche.
Rugiada. C’è ancora la mattina presto, ottima cosa in quanto consente al prato di mantenere un lieve decoro verde. Se invece la mattina è già tutto secco, perchè durante la notte la temperatura non è scesa abbastanza da raggiungere, appunto, il punto di rugiada, il prato diventa una steppa grigio-gialla in pochi giorni. Probabilmente questo succederà nei prossimi giorni.
Alberi – generico. Il capo delle truppe rumene da disboscamento mi dice che clienti e vicini dei suoi clienti lamentano l’improvvisa morte di alberi adulti che apparentemente non mostravano alcun segno di malattia o patimento. Forse è sempre successo, o forse sono le ondate di caldo che sono oggi più calde delle ondate di caldo di 20 anni fa.
Traffico intenso sulla Voltri-Ovada-Alessandria-Gravellona ieri sera. Spiccano per demenza coloro che serpeggiano tra le corsie per guadagnare qualche posto nella classifica della sfiga e mediocrità emotiva su quattro ruote. Vorrei prenderne uno, farlo accomodare su una sedia, e fargli delle domande studiando le sue reazioni. Cosa può volere dalla vita uno così ? Quali sono le sue ambizioni ? Che futuro si aspetta ? E dopo che ha risposto, tatuargli sulla fronte un bel cazzo.
Un’ora di coda per un gelato. Cittadina della riviera, vicolo pieno di negozietti e ristorantini e posticini graziosetti. Un negozio di abbigliamento si chiama “la Boa” e l’ho fatto notare a Miriam, che in quesi ultimi mesi lotta per andare in menopausa senza riuscirci e teme che quando succederà assumerà la forma di uno scaldabagno o, anche, di una boa. Davanti ad un gelataio c’è un folto assembramento di persone. Una macchinetta che distribuisce i foglietti, all’interno della gelateria il display che segna un numero. Recuperiamo un numero dalla macchinetta che rappresenta 55 persone prima di noi. Più di un’ora per aspettare il proprio turno; ma cosa cazzo ci mettono nel gelato, droga, ferormoni ? A poche decine di metri un’altra gelateria, due persone in coda, gelato buonissimo. A che conclusione devo giungere ? Che molta gente è bovina o scema ? Mangiano il gelato, si fanno un selfie vantandosi della propria intelligenza e lo mettono orgogliosi su Instagram ?

La serata comprendeva una luna giallo ocra che sorgeva dal mare. Il riflesso cambia verso la costa perchè la termica di terra increspa l’acqua. La luce sotto è una lampara. Aver avuto una macchina fotografica e saper fare fotografie poteva risultare in un bello scatto. Ma questo è il mio telefono-spia che trasmette il miei dati biometrici costantemente al governo cinese, non si può pretendere di meglio.

L’anticilone delle Azzorre e sulle Azzorre ma in configurazione cazzo. Non si allunga trasversalmente e lascia scoperto il continente europeo e visto che siamo in estate ed il vortice polare si fa una riga di cazzi propri, cosa riempe lo spazio che si libera ad est ? Ma lo stramaledetto anticiclone subtropicale nord africano. Non ho altro da aggiungere, Vostro Onore.