Rientrato nella mediocre.

Un ultimo breakfast prima di rientrare. I bagels sono uno dei vanti di New York, ci sono negozi specializzati che vendono (quasi) solo bagels. Però alla fine della fiera sembra pane, compatto come se fosse gommapiuma, ricoperto di semini di vario tipo ma pur sempre un tipo di pane. Un bagel sta alla focaccia come versarsi dell’olio bollente sulle balle sta a trombare. Però ci spalmi sopra o dentro o sotto le salse più accattivanti che danno assuefazione e la situazione migliora.

Questo è il badge dell’autista del taxi che ci ha portato in aeroporto. Dal vivo aveva una espressione molto più serena ed accogliente, ma evidentemente quando ha fatto la foto era particolarmente teso, anzi direi proprio incazzato. Ed è venuta fuori questa immagine che sembra apposta per dire “oggi è già una giornata del belino, dunque prova a dire qualcosa e ti rompo la faccia”

Anche oggi, risatine collettive quando l’autobus che ci ha preso sotto l’aereo ha percorso si e no 80 metri per poi fermarsi di fronte alla porta di ingresso. Davvero, nel mondo in altri aeroporti delle dimensioni del Cristoforo Colombo, quei pochi metri fino all’aerostazione si percorrono a piedi.

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