Viaggiare tra USA e “shit countries”.

Piove leggermente e domani ci saranno 15 gradi con il sole, tutte le allerte stanno rientrando, si aspetta la prossima perturbazione sperando che faccia un po’ di scena che permetterebbe a The Weather Channel di fare audience.

Alcune note di colore sul viaggio recentemente conclusosi. Al rientro sull’aereo ci avevano inizialmente assegnato due posti vicino all’uscita di sicurezza. Il tipo al check-in che stava emettendo le carte di imbarco ha recitato tutta la pappardella sul fatto che eravamo consapevoli che in caso di emergenza ci saremmo dovuti comportare in modo adeguato e che non potevamo tenere alcunchè sotto il sedile. Gli ho detto di si e poi si è rivolto a Miriam che aveva fatto finta di sentire ma in realtà si era isolata e non aveva sentito un cazzo. Ha fatto scena muta pronunciando un yes che sapeva di falso lontano un chilometro. Il tizio allora ha cambiato i nostri posti con altri due in fondo all’aereo, circondati da una famiglia di 20 bambini tutti urlanti. Ma non ancora soddisfatto, ci ha segnato le carte di imbarco con un pennarello per un “random search”. Dunque arrivando al controllo del bagaglio a mano ci hanno sequestrato i passaporti e portato da un funzionario che ci ha fatto i tamponi alle mani e dentro le valige. Miriam è ipocondriaca e viaggia con le medicine che consuma un paese di medie dimensioni in un anno. Il tampone ha rilevato la presenza di chissà quale sostanza sospetta e sul computer del funzionario è comparso qualcosa di inquietante. Ha chiamato qualcuno al telefono pronunciando il nome di qualche droga sintetica e poi ha iniziato a chiedere a Miriam se aveva medicamentos o qualche cosa del genere. Miriam, notoriamente insofferente verso ogni contrattempo, era già incazzata ed ha cominciato a dare in escandescenze parlando in italiano spagnolezzato tipo “asmas, tengo l’asmas” e facendo la scena di una persona che muore soffocata. Prima che provasse a soffocare il funzionario, per fortuna ci hanno restituito i documenti e lasciati andare.

Precedentemente, in quella che è una sorta di autostrada, siamo stati fermati ad un posto di blocco da un drappello di militari in divisa mimetica. Un ragazzino che avrà avuto 20 anni, armato con un vecchio mitra che poteva essere un Kalashnikov di prima generazione, alla fine di una breve discussione nella quale non ci siamo capiti ha detto la parola money, gli ho dato 5 dollari americani non escludendo che avrebbe potuto spararci, invece ha sorriso ha preso i $5 e ci ha fatto segno di proseguire. Senza controllare i documenti.

Tutti i paesi al mondo a turno sono shit countries secondo l’attuale definizione del presidente USA. Negli ultimi 3 giorni sono stato tempestato di mail di Bernie Sanders che ha annunciato la propria condidatura alle prossime presidenziali del 2020 e chiede soldi.

Le prime righe dell’ultimo messaggio da parte di Bernie Sanders.

A me il Bernie piace e lo avevo sostenuto – dato soldi – ma adesso sono perplesso. Ha 77 anni ed il suo programma è troppo lontano dalla mentalità americana per vincere, non credo prenderebbe mai i voti dei democratici che ammiccano alla Clinton e sono lobbisti di prima grandezza. Ma siccome capisco appena un gradino sopra il picocazzo di politica americana, alla fine gli darò nuovamente dei soldi, fosse solo per fare un dispetto a quei cretini patentati dei conservatori. Intanto spero che i Dem si organizzino e trovino un front runner che possa raccogliere i voti anche degli snob sinistrosi marci di soldi che sotto sotto non voterebbero mai un “socialista” come Sanders.

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