Maccaia, ma questo è normale.
Ieri ho avuto modo di fare due chiacchiere con una signora arrivata dalla Florida insieme a parenti ed amici. Persona simpatica; interrogata, dice che pensava che Genova fosse una piccola cittadina ed è rimasta molto colpita da quanto Genova fosse bella. Forse lo dice per paura di svegliarsi la mattina con una testa di cavallo nel letto, o che l’interlocutore la accoltelli direttamente se dovesse offendersi. In effetti non ce la vedo dire “Genova, as a matter of fact, is a shit” anche se lo pensa. No, senti, vieni da una cittadina sul Golfo del Messico che sarà carina e pulita, Genova è diversa, ti lascio il beneficio del dubbio.
La cosa più difficile è stato illustrare il buffet. Spiegare cos’è il cappon magro ? Ho iniziato con “… a mashup of fish, crustacean and veggies” ma vista l’espressione dell’interlocutore ho tagliato corto dicendo di mangiare comunque e non preoccuparsi, forma leggera di un più diretto “assaggia e non rompere il belino” perchè negli Stati Uniti non troverà mai nulla del genere. E difficilmente troverà anche le acciughe, che NON sono baby fishes, i bianchetti sono baby fishes, acciughe e sarde sono small fishes. Tradurre i ripeni; per tanto mi sforzi non riesco a trovare nessuna descrizione che differisca da “guarnizioni” lasciando l’interlocutore disorientato. “E mangia, cazzo”. “Veggies filled with some other reception’s leftovers” non suona bene, non sarebbe compreso. Corzetti è “disk shaped pasta”, molto facile. I cuculli sono “deep fried things” perchè spiegare l’impasto è troppo articolato. La panissa con le cipolle è “badly smashed chickpea mixed with onions”. Una conosceva la focaccia con il formaggio perchè pare che a Miami ci sia un posto che la fa. Le ho indicato quella che stavano servendo con lo sguardo severo dicendo “this is different”. C’era un bulacco di pesto con a disposizione crostini e piccoli vol au vent che potevano essere riempiti; “you just pick up that thing and fill it with pesto. No, no pesto sauce, there ain’t no pesto sauce, just pesto. Per ultimo, mi sono trovato al tavolo dei formaggi con due ragazze vestite di rosa confetto con svolazzi e fiorellini. C’era la mozzarella, che gli americani conoscono per sentito dire, ma anche la burrata ed un altra cosa simile ma molto più filamentosa e grassissima che credo si chiamasse stracciatella di bufala. Sono riuscito a convincerle ad assaggiare la burrata, ma quell’altra roba no, anche se forse era più buona della burrata stessa. Insomma, io credo che la maggior parte degli americani sia ferma a “spaghetti bolognaise” e “lasagna with meat sauce” e sono contenti così.
Dopo il taglio della torta il bar è stato assalito come nel Black Friday, Miriam ed io siamo tornati a casa.
Un bel ricciolo tra Corsica e Costa Azzurra, in spostamento verso est-qualcosa. Bello anche quel temporale sul delta del Po, rotondo che neppure Giotto avrebbe fatto meglio.
Il vibe della notte. Premetto che non mi danno fastidio, mi limito ad essere sorpreso che anche alle 3 del mattino ci sia un gruppetto di giovani che chiacchierano in strada. Sono andato a dormire verso le 11 ed erano li, ogni tanto mi svegliavo e sentivo ancora questo vociare. O sono gli stessi che hanno un sacco di argomenti o c’è un ricambio, chi stacca comunica al nuovo turno di cosa si stava parlando così il senso della conversazione può proseguire fino all’alba mantenendo una propria logica. Potrebbero anche essere i gabbiani, che schiamazzano tutta la notte. Anche in questo caso, suppongo ci siano dei turni per garantire la guardia ai piccoli.
Concludo con la foto della Pozzanghera mentre inizia a piovviginare. Speriamo ne vengano almeno una decina di millimetri, mi accontento di questo. Gastone è sempre li, che pesca.
Ultima immagine, un modesto rovescio al largo di Savona.