Notizie dal seccume alessandrino.

Sono in contatto con un geologo di Novi Ligure che sta facendo le pratiche per il futuro, auspicato pozzo che dovrebbe trovarsi non lontano dalla Pozzanghera. Lo scavo mi costerà un occhio della testa e spero che il foro non vada a finire in una fogna mesozoica o in qualche falda inquinata da colibatteri o, peggio ancora, che non trovi una goccia di acqua. La cosa mi cagionerebbe un bel malumore di quelli che arrivano fino all’amigdala e durano per un po’ interessando anche le persone che mi sono vicine.  Già che c’ero, ho chiesto al geologo un paio di informazioni extra.

La prima domanda è perchè casa mia si chiama “Cascina Malfornita” ? Non è un nome particolarmente augurante, “Piendifiga” sarebbe stato meglio anche se ipocrita, mentre un nome neutro tipo “Cascina Prato Secco” o “Bosco Ceduo” sarebbe stato più equilibrato. Comunque, il Geologo ha scovato un sito web dal quale estraggo quanto segue:

 

 

Posso dunque pensare che “Fornita” sia legato alla fornitura di acqua per il mulino, mentre il prefisso “-mal” potrebbe derivare da qualche strutturale carenza tecnologica o funzionale della presa. La diga pare non funzionasse benissimo, si intasava sempre ed il mulino si bloccava nel cuore della notte.

La cosa irritò il sindaco di Basaluzzo, che promosse una conseguente azione legale da parte del Comune nei confronti del Marchese Bonifacio. Il Marchese se la prese a male e rispose con una aggressione a colpi di pietre e bastoni verso quelli dell’ufficio Tecnico del Comune. I due pare fossero già litigiosi per una questione di tasse sulla spazzatura da ben prima del 1416. Io non desidero prendere posizione sulla vicenda, ma il Marchese Bonifacio di Monferrato pare non fosse particolarmente simpatico.

Seconda domanda. Ho diverse crepe sui muri di casa, sul cordolo esterno. Sono comparse negli ultimi mesi e sono molto ampie. Non sono le solite crepe di assestamento, le crepine che uno guarda e fa finta di non vederle, anzi fanno antico. Queste sono ben più estese, larghe e repentine, sono delle crepone o GCC (grosse crepe del cazzo). Il fatto preoccupante è che molti amici e conoscenti della zona lamentano lo stesso problema. Ecco la risposta del Geologo:

 

Per quanto riguarda le crepe nelle abitazioni, queste son dovute alla siccità che ha portato alla perdita d’acqua nei terreni argillosi di fondazione con successivo assestamento sotto il carico degli edifici. Questo movimento è normalmente di tipo stagionale con scarsa evidenza nel breve periodo (4-5 anni). La siccità 2017 è stata importante provocando assestamenti delle strutture (specialmente quelle prive di locali interrati) in tutta la piana alessandrina ma anche in zone collinari della Val Borbera, Valle Scrivia, Val Lemme, ecc. L’evento è stato a carattere eccezionale ed ha portato ad un nuovo equilibrio le strutture murarie e non. Si consiglia di monitorare l’andamento temporale delle crepe con foto e mappatura dedicata. Nei casi di dissesto incipiente si consiglia la posa di sistemi di misura del movimento ed eventuale studio del dissesto (indagini geognostiche, ecc.).

 

Ero arrivato alle stesse conclusioni ed io sono ragioniere, ragioniere praticante catastrofista ed alla luce di quanto si è abbassato il terreno intorno a casa e visto il cambio climatico in atto, ho avuto il sospetto e se le crepe continuano ad allargarsi, dovrò prendere drastici provvedimenti. Questa è una cosa seria ed al momento preferisco pensare ad altro.

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