Probabilmente ho già scritto quanto sto per esporre. Ma qualche ora fa ho avuto un lampo di memoria che mi ha permesso di ricordare una cosa di 40 anni fa che era sepellita nella mia memoria, mi sono sentito particolarmente funzionante ed ora ecco la mia esternazione che forse ho già esternato ma, sticazzi ripetitivi, oggi sono pari.
Quando salgo verso casa con il motorino, talvolta mi capita di essere dietro al 64, autobus AMT che parte da Manin ed arriva alla funicolare. E’ una esperienza orrenda. Non solo vengo avvolto dai gas di scarico che talvolta sono neri come la pece e densi come la pece, ma in scia all’autobus sembra di essere nel reparto tossici dell’ICMESA, anche nei filtri di aspirazione di una fonderia di piombo. Più una serie di esalazioni di olii bruciati, plastica rovente, odore di saldatura, gomma in fiamme, frizioni roventi, zolfo infernale, pesce andato a male, spurgo fosse settiche, produzione farine da macellazione, discarica di prodotti industriali vietati.
La sporcizia e la trasandatezza, la carrozzeria piena di botte e graffi è solo la crosta, il magma maleodorante e velenoso è al proprio interno, e non sono solamente i passeggeri.
Benvenuti nelle colline.