Se pubblico in queste pagine da vergogna una tua foto risalente agli anni 60. Ma ogni tanto una foto dei miei genitori riemerge dal passato remoto. Questa immagine spunta dal nulla e per caso proprio nell’anniversario della sua morte. Qui sei stata colta senza preavviso, probabilmente eri assorta in qualche pensiero lontano senza badare al fotografo o alle amiche.
Con il motivo di quel vestito, oggi fanno i test per vedere se uno ha difetti di vista legati ad un problema neuronale. Moda anni 60. Putroppo io non ti ricordo così, ai tempi di questa foto non so neppure se ero già nato. E’ un vero peccato, ti ricordo soprattutto come eri negli ultimi anni. Triste per colpa di una serie di vecchie e nuove, brutte questioni famigliari che non hai mai superato del tutto. Triste – temo – in parte perchè era chiaro che non ti avrei dato un nipote. Vabbè dai, ne avevi altri. Infine ti ricordo malata, e ti ricordo nel momento in cui la tua sofferenza si è conclusa, perchè questo è il ciclo biologico che ci riguarda. Sono passati esattamente 14 anni; santo cielo, è per me un periodo di lunghezza indefinibile. Ecco, sto scivolando nella banalità, potrei inanellare una serie di frasi fatte da Bacio Perugina, biscotto della fortuna, calendario di frate indovino. Comunque la foto è bella, e lo era anche mia madre.