Non sento una pulsione strordinaria a commentare cose così complesse e difficili come la religione ed i crimini commessi in nome di essa. Mi verrebbe da dire che della religione e dei fondamentalisti non me frega un cazzo con il rischio di passare per un superficiale, edonista, ateo, forse lo sono realmente. Invero quando sento di attentati e robacce simili passo dalla rabbia alla rassegnazione; non mi sono ancora formato una idea nella quale credere, perchè sostanzialmente non credo minimamente a quello che mi raccontano i giornali, o le televisioni, punto. In termini generali, non rimetterei gli immigrati sui barconi per rispedirli dove sono partiti. Sui barconi metterei molti italiani che lavorano soprattutto a Roma in posti di responsabilità e comando di questo scalcinato paese.
Ecco che mi è stato segnalato il seguente articolo su un sito web che non conoscevo, articoletto che condivido e che metto qui come manifesto del mio pensiero.
Gli utenti sono liberi di commentare – come già avviene su base regolare – e postare news e link su atti di terrorismo compiuti in nome della jihad (sempre più spesso da disturbati mentali assoldati e radicalizzati in pochi giorni) nelle due sezioni fisse “Italia Social Club” e “Geopolitica e scenari globali”.
La verità è che le notizie sul terrorismo che strabordano in tv, radio, web, social e in tutti i siti di informazione, oltre ad avere l’effetto scontato di gonfiare a dismisura la paura nei cittadini – esattamente l’obiettivo n.1 della propaganda terroristica e di coloro che se ne servono per i loro fini occulti – non modificano di una virgola la vita quotidiana di milioni di persone e delle loro famiglie.
Le news sul terrorismo al contrario, hanno il potere di distogliere l’attenzione da altri temi molto più importanti: temi economici che incidono sullo stile di vita e sul reddito di tutti noi; temi sociali che riguardano educazione, scienza, ricerca, i nostri giovani, il futuro; senza contare un’attenta vigilanza sull’operato di governo e parlamento, azione passata ormai per la massa in secondo piano.
I media non devono smettere di perseguire il loro obiettivo principale: avere nella società una funzione di contropotere. Su Italia.co pubblicheremo di volta in volta commenti e opinioni sul terrorismo – soprattutto segnalati dai nostri attenti lettori, a cui nulla sfugge – ma è ora di dire basta, senza se e senza ma, allo stillicidio indistinto di notizie il cui obiettivo indotto è fare da megafono ai terroristi e ai loro mandanti, veicolando e amplificando atti e immagini di morte e distruzione, che sconquassano la convivenza civile e ci derubano del futuro.
Una valutazione di semplice buon senso sul comportamento dei grandi media controllati dai “poteri forti” induce a far pensare che il terrorismo islamico faccia assai comodo a chi appartiene – quasi sempre indegnamente – al famoso 1% della popolazione, i padroni del mondo; mentre tutti gli altri – tutti gli altri – si affannano e si disperano in basso agitandosi insicuri e nervosi. Basta, è ora di chiamare il bluff di questi bastardi.
Luca Ciarrocca, direttore di Italia.co