In effetti è bella.

Il punto debole sarà di sera quando inquadra il sole che tramonta. Se, come probabilmente sarà, verrà in parte soraesposta, forse si potrà migliorare con un filtro come per Genova. Però insomma, sono soddisfatto.

Qui a fianco: la APP della NIKvision con la webcam di New York.

Nel mentre mi abbandono a queste affermazioni inconsistenti, mi viene da riflettere sul fatto che sia questa Foscam che la HIK che ho messo a New York, per essere gestite impongono di scaricare una app. Fino a poco tempo addietro dal PC bastava scrivere l’indirizzo di rete LAN per connettersi e poter accedere al firmware. Adesso no, se scrivi l’indirizzo IP della tua LAN di casa compare una scritta che ti dice che per gestire la webcam devi scaricare una APP che ti fornisce il costruttore. Ho scritto al tecnico in USA per vedere se potevo vedere la nuova webcam di New York anche da remoto. Per farla breve, il tecnico mi ha scritto che “vedeva” la mia webcam su CLOUD. Probabilmente scaricando la APP ho accettato le condizioni, che mi sono ben guardato di andare a leggere nei dettagli, ho autorizzato a che le immagini vengano trasmesse su CLOUD. In pratica la casa madre che costruisce la webcam, vede quello che vede la mia webcam.

A fianco la APP della Foscam con le due webcam nuove.

Ora, è probabile che a Foscam, HIKvision, Google e Nest di vedere le mie webcam interessi poco. Oppure invece ci sono algoritmi che leggono ogni fotogramma e forniscono informazioni interessanti sfruttabili per scopi di promozione commerciale. Come ulteriore alternativa, siamo all’inizio del processo di controllo e dominazione della popolazione umana da parte delle grosse corporazioni che finiranno per impormi di acquistare assorbenti e lavande vaginali di un certo brand. Magari non mi servono ma agli inizi qualche malfunzionamento nell’algoritmo ci potrebbe essere. Miriam verrebbe travolta da pubblicità di dopobarba. E poi quando facciamo notare che c’è una incongruenza ci vengono a prendere di notte e ci portano in un laboratorio dove veniamo lobotomizzati. Ci attende un futuro losco.

Salvo questa foto perchè quasi sul bordo sinistro si vede bene il Monviso.

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La nuova webcam sul tetto di Basaluzzo.

Questo è l’ultimo fotogramma della prima webcam installata a Basaluzzo. Per essere più precisi, la prima fisicamente installata nel 2006 si era fulminata e l’avevo sostituita con questa intorno al 2017, un “affarone” che in realtà temo fosse un invenduto, fondo di magazzino, di qualità fotografica scarsa. In questo momento avevo iniziato a disinstallarla.

Questa invece è tra le prime della nuova. Si nota l’espressione dalla quale trapelano le difficoltà inaspettate durante l’installazione. Mi sono inciso un dito con il metro retraibile macchiando la webcam di sangue, ho dovuto ricorrere a qualche tapullo di cui avrei fatto a meno per ovviare a qualche errore di progettazione e di misurazione. Ma alla fine l’operazione si è perfezionata ed ora la nuova webcam sembra bene orientata e speriamo abbia lunga vita.

Questo pezzo di muro è martoriato da buchi eseguiti con un trapano che servivano a sorreggere un alto palo di legno sopra il quale c’erano due luci, una verde ed una rossa dal lato opposto del palo a guisa di luci di direzione di una barca. C’era un crepuscolare e tutto l’apparato elettrico con dei cassetti da esterno, l’alimentatore, il trasformatore. L’idea era che le luci si sarebbero accese di notte diffondendo calore nelle valli e nelle colline circostanti. Non ha mai funzionato; non ho mai capito perchè. E’ rimasto li per qualche tempo poi le staffe hanno iniziato ad arruginire, il palo si è scrostato, è entrata acqua nei cassetti elettrici ed infine tutto l’armamentario è stato rimosso e sono restati i buchi. Poi ci sono state le due Mobotix, altri fori.

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Dimenticavo.

New York. Novembre 2022. Cena con due coppie di amici. Una coppia è una nostra antica amicizia, inutile cercare di datarla, forse con una stratigrafia e isotopi di uranio. L’altra coppia invece è una conoscenza recente, ci siamo piaciuti e ci vediamo volentieri. Nel bel mezzo della cena io ovviamente mi intaso; silenziosamente mi alzo dal tavolo ed esco sul marciapiede quasi inosservato, nei ristoranti a New York si è sempre pigiati e gli avventori sono sopra la soglia del dolore in quanto a grida.

La nostra amica chiede “Dov’è Stefano ?” Miriam risponde “E’ bloccato”. L’amica “Ah, sarà a fare flessioni”. La conversazione è assolutamente normale per noi che ci conosciamo da anni, ma l’altra coppia non può capire “Come bloccato ? A far flessioni ? Perchè ? Ma sta bene ?”

Insomma parte la spiegazione ed è una cosa che accade spesso con persone che non mi conoscono abbastanza. In genere ridacchiano un po’ tutti perchè il racconto è volutamente ironico.

Tuttavia pare che, mentre io stavo soffrendo all’incrocio tra Madison e 61, il racconto che ha divertito la tavola molto di più delle mie disfagie sia stato quando sono stato investito a Central Park da uno slittino qualche anno fa. Appunto.

Torniamo a Genova. Miriam non ha il COVID, scoperto in farmacia, sta abbastanza bene, io sono pure negativo e sto un po’ peggio, sintomi pseudo influenzali, nulla di eclatante. La spiegazione al fatto che Miriam sia negativa ed io negativo con tempi diversi è che io abbia contratto il COVID mentre ero a New York. In effetti avevo mal di gola, prima volta in 10-15 anni, avevo fatto il tampone, ma la ragazza che me lo aveva praticato sono sicuro svolga bene qualsiasi altro compito, fuorchè fare un cazzo di tampone rino-faringeo. Inoltre pare che questa ultima simpatica variante sia rilevabile soprattutto nella faringe, e la ragazza della tenda sulla terza avenue si è limitata a penetrarmi le narici di mezzo centimetro. Dunque probabilmente ero positivo e forse l’ho attaccato a qualche persona, magari anche a Miriam. Rientrando a Genova sono diventato negativo in fretta benchè alcuni effetti dell’infezione siano ancora presenti. Miriam forse, chissà. Questa è l’analisi congiunta amica farmacista + amico medico specialista del reparto vie respiratorie. Sono spiegazioni ragionevoli, basate su un misto fatti – assunzioni – riviste del settore – studi. Ed una certa dose di fantasia che cerca di evitare l’inevitabile conclusione alla quale si potrebbe giungere, ovvero “ci capiamo poco più di un cazzo”. Il medico in questione è colui che mi manda gli abstract delle riviste di medicina americane ed inglesi e noi veniamo a sapere cose sul covid che i giornali pubblicano solo dopo diversi giorni. (dilettanti) Comunque anche questo episodio mi convince che i veri front line della sanità italiana siano le farmacie, mentre i medici di base spesso sono come gli anacardi nel pesto.

PS. Quello nelle foto sono io ripreso al ristorante dal figlio di una coppia di amici utilizzando qualche diavoleria telefonica.

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Negativo, forse.

Ho fatto tre tamponi, uno anche in un laboratorio, benchè penso ci siano poche differenze tra la pratica del tampone-fai-da-te e quello fatto in laboratorio. Ho tutti i sintomi del COVID, ma non ho il COVID ed allora come è la storia ? In effetti sta girando una forma influenzale che ufficialmente non è covid, i tamponi non la rilevano MA sembra in tutto e per tutto covid. Misteri della scienza e della tecnica. Potrebbe essere una variante avariata che si è clonata con l’influenza stagionale ed ora rompe le palle.

Nel frattempo mi sono dilettato nell’aggiornare questo grafico patacca dal quale risulterebbe che la mia perdita giornaliera di anticorpi è passata da circa 1000 al giorno a circa 530. Infatti l’inclinazione della retta è meno accentuata e mostrerebbe che fino a febbraio ne ho ancora qualcuno. Miriam ne ha quasi il doppio di me e ciò le procura una frazione di buon umore che occasionalmente è percepibile dall’esterno anche tra la massa enorme di incazzatura ed ansia preponderanti.

Aggiornamento. Intanto ecco uno straordinario grafico che pubblicherò su “Anal Today”.

La riga azzurra sono io, quella arancione tratteggiata è Miriam. Io sembro regire meglio ai vaccini ma Miriam mi straccia sul COVID. La proiezione da oggi fino alla presunta perdita di tutti gli anticorpi verso la metà di Febbraio 2023 sarà da modificare, sicuramente per Miriam, forse anche per me.

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Sintomi

Quelli del COVID, ne ho diversi, ma ho fatto il tampone e sono negativo, ma i tamponi spesso non funzionano, non ho febbre, ma a volte si fa anche senza febbre, ma ci sono altre forme influenzali in giro, dovrei fare un tampone di quelli dove ti infilano una sonda in gola che arriva fino a piloro, e c’è anche il virus sinciziale, ho letto su Wikipedia la definizione e non ho ancora capito che cazzo è. E poi oggi ho preso una bagnata in motorino ed in ufficio faceva freddo. Sono di fronte al computer ma non vado a dormire perchè Miriam è incollata al televisore per farsi venire le ansie sulla guerra in Europa. Siamo 8 miliardi, ma perchè le varie istituzioni religiose non invitano i propri fedeli a praticare sesso sicuro, ossia sicuro che non metto incinta nessuna / resto incinta da qualcuno ? Nei paesi dove i genitori credono che i figli siano una ricchezza e non ne fanno meno di quattro a coppia, perchè non praticano la sterilizzazione di massa ? Ed una bella lobotomia a chi oppone resistenza.

Devo stare attento a non starnutire perchè quando il muco secca, il tasto colpito si blocca. Il posto più lurido del mondo non è una fogna a Calcutta, ma lo spazio sotto i tasti del mio laptop, sono sorpreso che non abbia ancora preso fuoco come una discarica o come talvolta succede tra i binari delle stazioni della metropolitana a New York.

Nella sezione “notizie discrete” c’è da segnalare che la porta dell’Atlantico sembrerebbe aperta, oggi ha piovuto in una giornata semi autunnale ; quasi ventiquattro millimetri in centro Genova, quasi 8 a Basaluzzo. Si, è una miseria ma è sempre meglio che sedersi su una scatola di chiodi. Spero nei prossimi giorni ne arrivi dell’altra perchè appunto le zonali sono scese di latitudine e quella bastarda della alta pressione africana sembra ritirata verso Sud.

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Le ultime prima del rientro.

Avevamo una borsona con vestiti vecchi che potevamo buttare nella spazzatura ed invece siamo andati in una chiesa. Cattolica, credo, ma è poco importante. C’era in corso un funerale, ma non siamo entrati con il tacabanda sulla schiena, siamo entrati in perfetto silenzio. Si è subito palesata una signora di nero vestita, sguardo torvo e severo, modi da inquisizione. “Siete venuti per pregare ?” No, abbiamo dei vestiti usati forse potete prenderli. “Noi li buttiamo via” e lo sguardo del tipo ora portate subito via i coglioni da qui.

Avrei potuto rispondere qualcosa del tipo ah, i vestiti sporcano le mani, ma contanti, assegni, gioielli e donazioni di ricchi bigotti si. Invece abbiamo trovato un posto poco distante dove al posto di una stronza c’è una persona gentile che ci ha indicato dei grossi contenitori di plastica dove si può depositare qualsiasi cosa che abbia un possibile riutilizzo a scopi benefici, ringraziano pure e, se uno lo chiede, danno un valore alla merce donata e rilasciano una dichiarazione che può essere usata a detrazione nella dichiarazione dei redditi.

Ho un leggero mal di gola ma soprattutto ho tirato un paio di colpi di tosse ed allora Miriam mi ha fatto marcare visita, insomma ho dovuto presentarmi da uno di quei punti di tracciamento del COVID e fare il tampone.

Ne ho già accennato, credo, ad ogni modo le innumervoli tende sono ovunque lungo le avenues, perchè rispetto alle streets sono più larghe ed i marciapiedi pure, ho scelto quella più vicina. Il nome lascia giustamente intendere che il servizio è dedicato soprattutto alle donne. E’ di proprietà dell’università di Harvard, che così guadagna qualcosa. Probabilmente hanno iniziato con queste tende offrendo una visita ginecologica sul marciapiede. Poi però immagino ci siano stati dei significativi problemi di privacy e ordine pubblico. Quando è arrivato il COVID si sono lanciati nel mercato, ce ne sono a decine più tutti gli altri brand, insomma uno o due per blocco di strade.

Sotto la tenda una piccola scrivania ingombra di materiale per fare il tampone, un laptop, una stampante. La ragazza che presiede la tenda si scusa per il suo inglese, viene dall’Albania. Quando scopriamo di essere vicini di casa in termini europei, scodinzoliamo come quando due cani si annusano il culo.

Adesso ho un account pure con Ovalab, hanno registrato i miei dati e la mia carta di credito, la prossima volta che dovessi fare un tampone ho un QR code che basta mostrare ed a quel punto l’operazione di tamponaggio avviene in un minuto, con piena soddisfazione mia e di Harvard University. $165, grazie ed arrivederci.

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Non sono aggiornato.

Il nuovo router di Spectrum ha troppi limiti operativi, forse è immaginato per chi ha una televisione un telefono ed accede ad internet. Ma già avere una webcam in rete o tre come ho io ed in più non so come, ho fatto casino ed ho cambiato dei parametri senza rendermene conto. E per risolvere i problemi bisogna accedere direttamente al router, non attraverso una cazzo di pagina in internet del fornitore. In definitiva, non va affatto bene.

Allora decido di acquistare un nuovo router “tradizionale” e restituire quello di Spectrum.

1) Esco di casa, prendo il treno, arrivo da Best Buy. Questi sono i tizi che non sanno cosa sia un POE, ma anche l’unico posto relativamente vicino che vende elettronica di ogni tipo (non un POE).
2) Acquisto un “modem cable router” della Netgear.
3) Prendo il treno e torno a casa.
4) Apro la confezione e questo oggetto di nuova generazione ha il cavo della televisione e solo due porte ethernet. Che cazzo me ne faccio di un router con un cavo per la televisione e solo due porte ethernet ? Potrei usarlo come fermacarte o come oggetto di arredamento, questi router si usano per collegarsi al cavo coassiale dal quale arriva telefono ed internet. Lo scopro adesso, ma quando ho chiesto un router a quel grosso cazzone nel negozio, perchè non mi ha dato un router tradizionale ? OK è colpa mia, avrei dovuto leggere CABLE e sospettare qualcosa. Decido ovviamente di cambiarlo.
5) Prendo di nuovo il treno e torno da Best Buy.
6) Faccio il cambio di apparecchio. Un altro cazzone mi consiglia un router, c’è anche la figu del retro e si vedono 5 porte. Dovrebbe essere quello giusto. Gli faccio la domanda più idiota standard “è una buona marca ?”. Lui invece di rispondermi “no è una vera merda ma io provo a vendergliela comunque” si limita a rispondermi “a me piace”.
7) Riprendo il treno e torno a casa.
8) Accendo il router, digito l’indirizzo IP del router e mi compare una pagina che mi dice che per la configurazione devo usare il cellulare con un QR code. Ma che palle, e se io non avessi un telefono ?
9) Apro l’ennesimo account di cui farei a meno, eseguo tutte le procedure. Alla fine sono collegato via wifi e tutto funziona bene. Ma dal telefono.
10) Infatti non riesco ad accedere direttamente con il laptop ed il browser. Mi compare la stessa stupida pagina. Non ci posso credere. Non posso dover aver bisogno del cellulare per connettermi al router, cazzo.
11) Apro una chat con il servizio clienti di Linksys.
12) Raquel mi chiede tutti i codici sul router che sbaglio due volte. Faccio una foto all’adesivo sul router, questa volta ho più successo.
13) Raquel mi fa fare una verifica sul computer, le fornisco le indicazioni che vuole sapere. Allora, mi dice di digitare l’indirizzo del router.
14) Sento che sto per rimanere deluso, infatti faccio come lei mi dice e mi ricompare la stupida pagina, lo dico a Raquel.
15) Raquel è sconcertata, ci mette un paio di minuti a rispondere, probabilmente sta sfogliando un manuale o chiedendo ai colleghi e le viene da piangere. Poi ha una intuizione; e se l’utente fosse un cretino ? Come è fatta la pagina che le compare, mi chiede ?
16) Scorro leggermente la (stupida) pagina verso l’alto e, come mi dice Raquel, poco sotto c’è il link per collegarsi direttamente al router. Tutto semplice come sempre.
17) Mi scuso con Raquel per averle fatto perdere del tempo. Raquel adesso è imbottita di Valium, ma sono riuscito a dominare il mio nuovo router.

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The Ultimate Tappullo.

L’installazione della nuova webcam ha richiesto lo sfoggio delle mie notevoli doti di tappullante.

Lo splitter del POE è contenuto in una scatoletta di plastica che originariamente servirebbe per tenere le matite e le gomme dei bambini. Ha una chiusura ermetica che dovrebbe rendere la scatola impermeabile alla bava, al muco ed a tutte le schifose sotanze tossiche di cui i bambini sono portatori in enormi quantità.

La “L” di legno è incollata con un mastice che in realtà serve da impermeabilizzante, poi ci sono tre chiodi da cantiere che dovrebbero tenere i due pezzi belli solidi tra loro. La scatoletta è incollata con il supporto di una vite, ci sono due tagli nei bordi che permettono ai cavi di entrare e poi uscire dalla scatoletta, sigillati con silicone alla rinfusa.

Sopra ho messo una sottile tavoletta di legno. Tutto il legno impiegato nell’opera è stato spruzzato con una sostanza impregnante-protettrice che probabilmente è mortale se inalata. Pare sia il non plus ultra delle vernici protettive che garantirà l’integrità del legno fino alla fine dei giorni. L’intera struttura è fissata al davanzale con due angolari che sono incollati con un prodotto che promette di incollare qualsiasi cosa per l’eternità.

IL cavo di rete è del tipo piatto, entra in casa insinuandosi nella porta-finestra. L’ho protetto dagli agenti atmosferici utilizzando un profilo in legno ripieno di mastice e ricoperto con un nastro adesivo di alluminio.

Il primo test di resistenza a condizioni meteo avverse avverrà tra poche ore quando sulle nostre teste transiterà il rimasuglio di un uragano di catagoria 1 che ha fatto danni in Florida proprio ieri.

Resta ancora da definire la questione complessa della gestione delle immagini, ma è un problema secondario, la webcam è online e le immagini sono visibili, c’è il link nella mia home page, la foto aggiorna ogni 5 minuti.

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Nel frattempo in Liguria.

L’Atlantico è ancora latitante, il nord ovest prende le briciole salvo locali temporali come questo, che sfila mollemente da nord ovest verso sud est.

E’ proprio una bella foto, salvata e trasmessami da due amici che per motivi a me oscuri seguono il blog e le webcam, grazie ! Il nucleo del temporale è al largo e poi sfiamma verso nordest-qualcosa.

Questo è il radar che mostra il temporale nella foto.
Questo invece è quello che mostra il satellite più o meno negli stessi minuti.

Adesso c’è chi spera che una bolla fredda in arrivo dalla Grecia, come la Feta e la Taramosalata, agganci un sistema atlantico ed apra un po’ la porta alle zonali. Ossia riponiamo fiducia in una ritornante del belino, rara e potenzialmente utile come il due di picche.

La bolla fredda che dalla Grecia si sposta verso ovest nord ovest in questa immagine di modellistica fantameteorologica. Su buona parte dell’Europa una forte alta pressione, a sinistra le basse pressioni groenlandesi che dovrebbero scontrarsi con la bolla greca che procede in direzione opposta. Mah… è davvero difficile immaginare come andrà a finire una situazione così anomala; le possibilità spaziano da poco più di un picocazzo ad un casino di dimensioni ragguardevoli.

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L’hardware si rinnova.

Internet dava segni di stanchezza, ho verificato che era il wifi ad avere dei problemi. Sono andato nel negozio del fornitore di tutto il pacchetto telefono, televisione e internet, ed ho cambiato il router. Adesso va che è una meraviglia. Però con il nuovo apparecchio mi viene il sospetto che la tendenza sia quella di eliminare la possibilità data agli utenti di governare la propria attrezzatura da remoto con i servizi di DNS dinamico. Insomma se vuoi accedere da remoto alle webcam o ai router dei service provider devi avere un telefono cellulare e scaricare una APP per cui Big Brother sa esattamente chi sei e cosa fai.

Il fornitore nel 1983 si chiamava “Manhattan Cable” poi è diventato “Time Warner Cable” ed ora si chiama “Spectrum” che non è affatto un nome rassicurante. Un fantasma che si insinua nella tua casa e vede e sente tutto quello che fai e tutto quello che dici, poi ti classifica in un grosso archivio che gestisce la CIA ed è pronto a colpirti se sgarri.

Il giorno dopo sono tornato per restituire il router vecchio ed ho fatto una cosa molto locale. La ragazza che ha ritirato il router e mi ha fatto firmare per la consegna sembrava triste e-o incazzata. Ora, una ragazza che lavora al banco in un negozio ha tutto il diritto di avere il belino inverso. Non è affar mio giudicare se è nel pieno della tempesta ormonal-mestruale o se è stata lasciata dal fidanzato o ha avuto un lutto in famiglia o se, più semplicemente, è così di natura. Secondo i nuovi parametri “woke” dire ad una ragazza qualcosa del tipo “mi fa un sorriso?” è allo stesso livello di dirle “se mi fa un pompino sono convinto che le torna il buon umore perchè voi donne siete tutte un po’ bagasce”. Quando si interagisce con una donna sconosciuta è un vero campo minato.

Allora ho fatto qualcosa che mi è capitato di leggere sui “social” che pare sia apprezzato senza che il gesto infonda sospetti di qualche doppio significato malevole. Sono uscito e sono andato in un negozio poco distante dove fanno del buon caffè e delle brioches niente male. Ho preso un cappuccino ed una brioche e sono tornato nel negozio di Internet, mi sono messo un po’ in disparte ma in vista della ragazza che stava servendo un altro cliente. La ragazza si è eccorta di me e si è sporta dalla cassa chiedendomi se c’era qualcosa che non andava. Allora mi sono avvicinato al bancone e le ho detto a bassa voce qualcosa tipo “mi spiace di averla vista così triste o arrabbiata, spero che questo possa aiutare, have a beautiful day” ho posato il sacchetto sul bancone, le ho sorriso. Lei si è aperta in una espressione tra la sorpresa e la commozione ma non le ho lasciato il tempo di dire qualcosa, mi sono girato e sono andato via.

Questo tipo di interazioni qui sono abbastanza normali. Se superano certi livelli di gentilezza finiscono on line, come ad esempio quando qualche cliente lascia una mancia eccezionale ad un cameriere per qualche nobile motivo. Questo episodio non finirà certo sui social network ma sono convinto di aver fatto una cosa apprezzata.

Commento di Miriam; se uno sconosciuto mi porta un caffè non ci penso nemmeno a berlo perchè potrebbe averci messo dentro qualsiasi cosa, tipo un veleno, anche nella brioche. Si, è vero, se la tua fiducia in una qualsiasi persona mai vista prima è zero perchè assumi che il gesto sia orientato a crearti del nocumento a prescindere, posso capire il timore.

In effetti ho pensato che avrei potuto aprire una fessura nella brioche e farcirla con il mio liquido seminale, richiuderla ed immaginare la sorpresa. Però il problema è che una brioche anche se tiepida non mi procura quell’eccitazione necessaria per raggiungere un orgasmo. Tantomeno se provo sul marciapiede di una strada affollata di pedoni, ma sicuramente neppure nelle campagne basaluzzesi.

Questa è l’ultima arrivata. E’ di una o due generazioni più avanti delle care ma un po’ obsolete Mobotix. Sto ancora provando vari settaggi e mi faccio aiutare da esperti bolognesi via WhatsApp, ossia gli amici che vendono le Mobotix ma anche queste telecamere che funzionano proprio bene. Per mettere le foto on line sul mio sitarello devo aspettare che facciano qualche lavoretto sul loro server, nel frattempo con il loro sistema la webcam è online su YouTube.

https://www.youtube.com/watch?v=ovLS4Ah4fcM

Il canale è pubblico ed è curato dai tipi di Bologna, che di queste cose se ne intendono.

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