Bestiacce.

Ieri sera siamo stati a cena dal responsabile di Baikonur/Basaluzzo. Hanno due gatti che in tempi diversi si sono presentati all’uscio di casa cercando scampo alla morte sicura, sono stati accolti ed ora sono parte della famiglia. Uno è un maschio completamente nero e di dimensioni ragguardevoli. L’altra è una minuscola, giovane femmina tigrata che ricorda molto la mia gatta dei tempi andati. Il nero ha un carattere prevalentemente ostile, con l’età ha smussato le punte più acute tanto che quando sono entrato in casa mi è venuto incontro e mi ha annusato la mano, strusciandosi contro essa. Segno inequivocabile di accettazione. La femmina è più giocosa e solo dopo vari tentativi si è fatta prendere in braccio, è selvatica ma amichevole.

Poi il nero è andato nella sua cesta, ho osato sfiorarlo. Mi ero dimenticato di come possono essere bastardi e mi ha subito ricordato che io sono appena tollerato e che non avrei dovuto prendermi delle libertà con lui. Nella foto si vedono i segni del suo carattere difficile, ma si intravedono anche le vecchie cicatrici lasciate dalla mia gatta, due almeno, forse una terza anche se in realtà di cicatrici ce ne dovrebbero essere a decine, stante che ho vissuto con lei per sedici lunghi e felici anni.

Tornando a casa avevo il fiato corto. Curioso come sono, mi sono misurato l’ossigeno nel sangue con una macchinetta acquisita durante la fase peggiore del COVID. Miriam assisteva preoccupata. La macchinetta ha misurato 90, per poi scendere rapidamente fino a 84. Secondo la scienza medica, a 84 dovrei essere in fin di vita. Ai tempi della prima ondata di pandemia se il valore di saturazione di ossigeno nel sangue scendeva sotto i 90 ti portavano di corsa in ospedale. Ovviamente dopo la prima misurazione, ho passato diversi minuti a rifare il test, i valori sono rimasti pressochè identici. Questa mattina Miriam mi inseguiva con l’ossimetro per la casa, ero arrivato a 96, che per me è normale. Per tutti i “normodotati” il valore oscilla tra 100 e 97, più o meno. Va a caghér.

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Anticorpi.

L’esame del sangue mostra l’atteso incremento dei miei anticorpi, ma ben inferiore all’incremento avuto con il primo COVID. O l’ho fatto più leggero e la risposta immunitaria è stata di conseguenza meno intensa, oppure il mio sistema immunitario funziona meglio e dunque fa meno fatica a combattere il virus producendo meno anticorpi. Sto ovviamente inventando tutto, sono un ragioniere e so fare le iniezioni ma la medicina è una cosa diversa.

Da notare che Miriam NON ha fatto l’esame del sangue, non ha voluto ed è stata irremovibile, dunque i suoi valori da metà Novembre in avanti sono inventati assumendo che il suo incremento è simile al mio. Questo è il classico caso di grafico con volo pindalico in assenza di dati, è possibile che siano giusti i valori di Miriam, ma non probabili. Ha detto che farà gli esami del sangue a Gennaio, ma intanto si è persa l’omaggio del laboratorio per le festività, tre mini panettoni genovesi.

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Bene, piove.

La webcam del Lido però è poco protetta dalla pioggia che viene dal mare, dovrei mettere qualche tettoia che ripara la lente.

Ovviamente l’installazione della prevista webcam sull’alto palo sovrastante la Pozzanghera è sospeso in attesa che venga fatto l’aggiornamento del cablaggio. La scala è pronta ma è depositata dal fabbro, devo recuperare l’imbragatura che usavo per le ferrate per impiegarla durante la permanenza sul palo. Insomma, ci vorrà ancora del tempo.

La gamma degli spam che mi arrivano si sta spostando verso argomenti più consoni alla mia vecchiaia. Mi arrivano ancora idee e prodotti per allungare il mio pene, ma sempre di meno mentre aumentano prodotti per la prostata e quelli per regolarizzare l’intestino. Questo in particolare sembra un lungo e sofisticato trattato sulla cacca post festa-con-tacchino, scende in dettagli precisi e si perde in definizioni tecniche. Sembrerebbe orientato ad un pubblico più giovane, forse fa appello alla mia presunta posizione di nonno che si preoccupa dei nipoti. Oppure è un messaggio subdolo nel senso che parla di bambini ma è sublimamente indirizzato a coloro che, leggendo di bambini che devono cagare regolarmente, fanno mente locale sui propri problemi di costipazione e ordinano questo prodotto che probabilmente viene venduto anche in dosaggi da adulti. Boh ? Qualcuno ha mai sentito parlare del Bristol Stool Chart sviluppato nel 1997 ?

A mio avviso manca lo “stronzopongo” che forse però potrebbe essere il Type 4, devo indagare.

Questo è un elaborato grafico basato sulla tabella di cui sopra. Lo metto sui vari “Social” perchè so di aver fatto una bella cosa e voglio condividerla. E’ in Inglese perchè la tabella viene dall’Università di Bristol, niente meno.

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Le quattro.

Le quattro Carpe Koi sono davvero resistenti. La ristrutturazione della Pozzanghera dev’essere stato un bello stress fisico e, per come ne sappiamo noi, anche emotivo. In più si sono improvvisamente ritrovate in un ambiente molto meno abitabile di prima, come minimo depredato di forme di vita animali e vegetali che erano insediate e stabili da anni. Cosa hanno mangiato nelle prime settimane dopo il ripristino dell’acqua ? Queste non sono le Koi allevate in acqua perfetta con abbondanti diete ricche di vitamine. Passano da 35 gradi in estate al ghiaccio invernale, il livello sale e scende, l’acqua stagionalmente di riempe di alghe e diventa torbida, immobile per mesi. Sono rimasto in contatto con la ditta che ha eseguito il lavoro di ristrutturazione; questi quattro pesci vivranno più di me, ma rischiano di morire prematuramente in una putrida laguna disseccata da una futura estate siccitosa. Insomma, spero che i titolari della ditta un giorno possano recuperarle e portarsele in uno dei loro laghetti ed accudirle. Non ci devo pensare troppo.

Pensavo di ospitare due Koi bianche e due rosse, invece sono due bianche una rossa ed una arancione.

Quelle due chiazze sul tetto delle case mostrano chiaramente una dispersione di calore, un punto dove l’isolamento non funziona bene. Se in tutti questi anni ci fosse stata una politica di incentivo della cultura dell’isolamento termico delle nostre case, forse oggi potremmo essere più tranquilli sul futuro del nostro approvigionamento di energia. Nei primi degli anni ’80 ho passato diversi mesi in Inghilterra a studiare l’inglese. C’era in corso una campagna di sensibilizzazione focalizzata sulle finestre delle abitazioni, notoriamente poco funzionali. Invece qui stiamo oggi rincorrendo il problema tardi, in modo raffazzonato e senza averne la capacità tecnica, industriale, lavorativa. Andate a cagare, in tanti, su una tavolozza ricoperta di brina.

Meno male che a Genova piove. Ed è utile notare che la pioggia è concentrata solo su Genova, con nuclei prefrontali di un frontale che poi non esiste quasi, insomma è il passaggio da autunno ad inverno ed è giusto che faccia così. Si, mi prendo del freddo sia in ufficio che nel tragitto da e per casa. La preannunciata nor’eastern a New York si è dissolta ed invece della neve c’è il sole in questi ultimi due giorni. E’ possibile che il sistema della biosfera abbia letto le nostre carte di imbarco e si stia preparando per qualche scherzo dell’ultimo momento.

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Banale.

La prima foto mostra il solito tramonto, neppure tra i top 50 dei tramonti che si possono vedere. La seconda è solo per ricordarmela, l’ho fatta con un fermo immagine di un film e la scritta molto, ma molto significativa.

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Una foto a caso.

Il nostro satellite riflesso sulla superficie appena ghiacciata della Pozzanghera Fangosa. Lo scrivo perchè sto rincoglionendo e rischio di non ricordarmi cos’è.

Questo è un dettaglio mastrussato con un programma di fotomastrussazione.

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Si è sciolta quasi tutta.

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Speriamo continui a piovere.

Perchè con 1.6 gradi in genere potrebbe già nevicare, se non fosse che l’alternativa, con queste temperature in quota se la temperatura scendesse al suolo sotto lo zero, sarebbe un gelicidio. Dunque pioggia ed ancora pioggia, grazie.

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Peccato.

Questa foto; l’ennesima di tutte quelle che scatto dalla finestra del mio ufficio e sono una la copia della precedente come se fosse una forma di disordine compulsivo. Mi piace la neve sui monti dietro, non ci posso fare nulla. Si vedono una dietro l’altra rispettivamente la chiesa di Santo Stefano, costruita secondo le cronache nel 972 e il palazzo della Siat, inaugurato nel 1959. Ossia 987 anni dopo.

Eh si, il sacco sulla slitta trainata dalle renne sono sempre le mie balle, fotografate nel bagno dell’ufficio diversi anni fa. Da allora non le ho più fotografate, penso che si siano ulteriormente raggrinzite, come tutto il resto.

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Un Presepe

Forse questa webcam corregge un po’ tanto, ma il risultato è maestoso. La notte di Basaluzzo, località Pozzanghera Fangosa, si illumina per il riflesso della neve.

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