Lunedi 12 Giugno

Continua la fase piovereccia. Questo è il pluviometro di Basaluzzo dopo il temporale di ieri sera e sopra un grosso cumulonembo senza attività elettrica che ha dato una lavata alle strade di Genova. La mia attrezzatura antipioggia da moto è da sostituire. Quelle giacchette di plastica funzionano non per la plastica in se, ma per uno strato gommoso che viene applicato ad essa. Dopo un anno, forse due, la gomma si dissolve nel cosmo ed a quel punto la plastica non trattiene più l’acqua che non scorre via, ma penetra all’interno del cretinetto che pensava di farla franca. Bastava aspettare una mezz’ora e sarei uscito asciutto dal tragitto verso l’ufficio.

Prosegue inoltre la fase prurito che dopo le prime avvisaglie di caldo si è manifestata in tutta la sua pienezza. In conseguenza dei miei attacchi di prurito, ho piaghe su entrambe le braccia e continuo a macchiare le camicie di sangue, con vivo disappunto della consorte. Quest’anno forse per la prima volta (non ricordo bene) le punture di insetti ed i pruriti si sono estesi a spalle, collo, gambe.

Un genio; molti suoi conterranei lo accusano di essere un pedofilo o chissà cosa. Io credo sia solo una vittima del “me too” e del “woke”, esaltazioni dell’ipocrisia che stanno trascinando gli USA in un vortice di stupidità non meno di quanto fanno gli integralisti cottolici repubblicani. Forse grazie alla mia senilità non vedrò il collasso definitivo della civiltà americana e non dovrò marciare intonando l’inno cinese, ma sui miei nipoti ho dei timori.

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Rapido ed esaustivo.

E’ nato poco sotto Tortona, nel giro di venti minuti è arrivato su Basaluzzo dove ha raggiunto la massima intensità senza però maturare al punto di sviluppare correnti troppo intense. Poi ha continuato verso est perdendo potenza.

Rain rate ed accumuli buoni. Nessun danno ad eccezione di questo piccolo Alianthus. Gli Alianthus crescono alla velocità del suono ma hanno legno e radici deboli, questo era sottile con una chioma sovradimensionata, è bastata una pioggia forte ed un po’ di vento.

Ed ora le immagini delle quattro webcam in sequenza e senza commenti cretini e/o inutili.

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Una lieve differenza.

Di canone mensile a Basaluzzo tra Telecom ed Eolo. Uno vale l’altro; Telecom mi fornisce anche il servizio telefono fisso, che in effetti mi serve quasi a nulla.

Mentre per quanto riguarda il servizio, Telecom fa cagare. E poi quella bagascia di Trastevere dell’assistenza “187” che mi butta giù il telefono perchè ho chiamato due volte a distanza di qualche ora.

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Apologia alla Pioggia.

Non c’è affatto da stare allegri per come il clima sta cambiando. Tuttavia, questo – per ME -insperato ed assolutamente anomalo periodo basaluzzese a cavallo tra Primavera ed Estate a me riempie di gioia. E’ un evento casuale, imprevedibile e non modellabile, nessuno sa quanto dura, se si ripeterà.

Piove a più riprese da un paio di settimane, mai in maniera da fare danni, infatti mi sembra tutto verde e gli alberi stanno bene. Ad eccezione degli Olmi che stanno morendo uno ad uno per la nota malattia che in queste ultime settimane ha mostrato una recrudescenza notevole. Questo inverno dovrò riempire i buchi con altri alberi, probabilmente Tigli.

Non so chi ha il grano nei campi e l’uva sui tralci come la pensi. Questa persistente umidità potrebbe provocare muffe ed altri problemi perchè in genere Giugno è ben più asciutto. Ma io guardo il mio orticello e vedo i prati pieni di fiori e gli alberi pure. I fiori dei Tigli si sono iniziati ad aprire ed il profumo è meraviglioso. Nel bosco quando piove i profumi sono ancora più intensi ed il suono della pioggia sulle foglie e delle gocce che cadono sul terreno bagnato sono poesia.

Questa foto non rende. I tigli Cordata sono molto più belli dal vivo, sia da lontano che da vicino, incluso il ronzio delle innumerevoli api e lo svolazzare di farfalle ed altri insetti che apprezzano il polline ed il nettare dei fiori. Non riesco a trovare il settaggio giusto, la macchina fotografica è di discreta qualità ma io non la so usare.

L’aiuola delle aromatiche. E’ da un po’ che ci studiavo, poi il Corpo Assaltatori Rumeni ha pensato a tutto. C’è basilico, erba cipollina, rosmarino, prezzemolo, timo, erba Luisa, salvia ed altre tre o quattro qualità di cui non ricordo il nome.

Questa penso sia una mini-lepre. Era un po’ che non si facevano vedere, adesso una è riapparsa.

I Tigli Cordata che circondano parte della Pozzanghera sono circondati da insetti, soprattutto api, perchè i rami sono ricoperti di fiori. Sotto, il solito rumore da gran premio.

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Tutte on line

Non escludendo i debiti scongiuri, si può affermare che è ripartita la webcam di Basaluzzo – Tetto. Si è fulminato il Power Splitter, un oggettino che costa €10 e si compera su Amazon perchè se lo cerco nei negozi che vendono computer non sanno nemmeno cosa sia. Sono certo che una ragazza di Unieuro alla quale una volta chiesi se avevano un POE, dalla sua espressione abbia pensato che le stessi chiedendo un pompino.

Nel processo che porta una fotografia dalla webcam al sito web, ho provato a calcolare che ci possono essere quattordici elementi che per le più disparate ragioni possono dare dei problemi. Ossia quattordici rotture di palle che mi si attaccano, appunto, alle balle, e che devo individuare per poter rimediare al mancato aggiornamento delle foto. Sono sette pezzi di hardware, a partire dalla scheda nella centrale, passando per il router, il computer, lo splitter segnale , il POE, lo splitter dati e per concludere la webcam. Ed altrettanti cablaggi che connettono un pezzo a quello successivo.

Nel caso di Basaluzzo NW – tetto, si era fulminato il penultimo della lista sopra citata. Ma ecco uno schema che meglio mostra la catena di elementi di cui ne basta uno per mandare il sistema in culo.

Centrale telefonica (Telecom nel mio caso) e linea che va dalla centrale fino a casa. Non è MAI colpa loro, il problema è sempre e solo nel mio router. Salvo scoprire per voce di un loro tecnico che in effetti la centralina è obsoleta e devono fare i salti mortali per dare un servizio decoroso ai propri clienti. E non sempre ci riescono. Tutto il resto va diagnosticato semplicemente avendo un pezzo sostitutivo pronto e vedere se questo funziona. Ma a volte ci sono DUE articoli fulminati, più raramente tre salvo temporali, e comunque la diagnosi definitiva può richiedere una considerevole dose di invocazioni divine e facenti riferimento alla volta celeste. Ora le webcam sono su Telecom, perchè intanto può bastare, ma se devo navigare in Internet uso Eolo che va molto meglio. Farò un ulteriore tentativo di farmi configurare il router con il servizio 187 al costo di soli €29.99 che va in fattura. Perchè quella bagascia di qualche giorno fa mi aveva detto che era colpa del mio router. Se la situazione non migliora potrei mandarli a cagare, dare disdetta e tenermi Eolo.

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Il fumo del Canada.

Le due immagini riprese dalle due webcam; a distanza di un’ora l’una dall’altra. La seconda mi sembra un po’ tanto rossa, penso che il software sia stato colto di sorpresa da una situazione anomala ed abbia perso l’orientamento inventandosi una correzione farlocca.

On line ci sono milioni di foto di New York in questi giorni, alcune sono tanto, ma tanto rosse; come questa, ripresa a pochi minuti di distanza dalla prima della Mobotix. Insomma qualcosa non quadra, d’accordo che altre foto di New York sono proprio di questo colore, però è chiaro che una delle due (Mobotix e HIK) corregge brutalmente in un senso o nell’altro. Una toglie il rosso ed una lo aggiunge.

Ad ogni buon conto, questa situazione durerà ancora per qualche giorno, poi i venti cambieranno direzione ed il fumo andrà altrove. A New York in queste ore si gira per strada con la mascherina, sono sconsigliate tutte le attività all’aperto che non siano assolutamente indispensabili, suggeriscono di stare in casa con le finestre e le porte chiuse.

La mia vicina di casa ha pubblicato su Facebook una sua foto sul terrazzo, indossa una mascherina di quelle che fermano il particolato fine, il cielo dietro di lei è rossastro, il fumo è tanto denso che gli alberi del Central Park si vedono appena.

E questo è l’ultimo dei comunicati del condominio facente parte di una serie che negli ultimi tre anni ha raggiunto valori da film di fantascienza. Siamo passati da “per favore non lasciate le scarpe nei ballatoi” a “non aprite le finestre, se uscite di casa potete anche morire”.

Noto anche il “pregnant individuals”, perchè usare il termine “woman” è diventato svilente per tutte le non-donne incinte. O per le donne incinte, o per le donne che non sono incinte e si sentono ghettizzate.

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Ancora un po’ meglio ?

In questo preciso istante mi era scivolato dalle mani il filtro a due grigi che serve per diminuire l’abbagliamento del cielo+mare+sole. Ne ho uno di riserva, ma è quello che dovrebbe andare a Basaluzzo e dunque perderlo era una discreta scocciatura. Lo stavo guardando sconsolato con la faccia da poker mentre scivolava inesorabile verso il cornicione. Poi però si è fermato contro uno di quei gancetti di rame che tengono le ciappe di ardesia e non si è rotto, ho potuto così recuperarlo ed ora è in posizione.

Non ho ancora la app sul telefono, dunque per controllare cosa si vede dalla webcam devo scendere dal tetto ed andare dal PC. Adesso sembrerebbe che il filtro, incollato con del silicone a-la-tappulland, sia nella posizione giusta, ma bisogna aspettare cosa succede di notte e cosa succederà quando il sole andrà basso sull’orizzonte questo autunno e verrà inquadrato dalla lente. Posso solo aspettare.

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Meglio.

Andrea, il mio programmatore di fiducia, ha immediatamente sistemato la pagina che non funzionava della nuova webcam di Genova. Mi ha spiegato cosa avevo sbagliato, ma non ho capito un cazzo. Non so se si rende conto della mia totale ignoranza, fatta salva la capacità di scrivere paginette web da scuola dell’obbligo. Il linguaggio php per me è talmente oscuro da non aver la benchè minima percezione di come lavora. Vedo adesso che la data è all’americana, ossia Giugno 7, 2023, devo cambiarla. Ci sono poi due riflessi che sembrano luci o stelle, dovrei mettere un filtro polarizzatore. Nei prossimi giorni verificherò il bilanciamento luci – ombre per evitare che nel pomeriggio il cielo ed il mare siano sovraesposti ed il resto dell’immagine nero pece.

Annoto anche, con espressione bovina, che la webcam scrive un nome del file davvero astruso. Ossia: “192.168.0.25_01_20230607050122628_TIMING.jpg” che tradotto vuol dire

  1. 92.168.0.25 indirizzo IP della LAN. Ma chissenefrega ? Servirà probabilmente a chi gestisce cinquanta webcam sulla stessa rete ed impazzisce ad accoppiare la foto con la webcam.
  2. _01_ anche questo dato, per me ridondante, chissà a cosa serve.
  3. 20230607 data alla giapponese, ossia anno, mese e giorno.
  4. 050122 ora, minuti e secondi dello scatto.
  5. 628 millisecondi ? Ovvero una precisione che può servire solo se devo orientare un razzo per colpire qualche obiettivo rilevante, tipo casa mia.

La cosa importante è che il programma di Andrea legga bene data e ora per poter funzionare, anche in questo caso, non so come faccia ma ci riesce.

A Basaluzzo un po’ di pioggia passeggera da un temporalino discount, acqua sempre bene accetta.

Quando piove alcuni rami di un Ailanthus si flettono. Le chiamano piante invasive, ma per quanto mi riguarda spero invadano in fretta i buchi lasciati dagli Olmi che in queste ultime settimane stanno seccando a raffica. Di fronte a casa ne ho cinque, due già tagliati, di due hanno iniziato a seccare le punte e sono condannati, uno sembra sano ma non mi illudo. Poi altri nel bosco che stanno morendo, una strage. Ben vengano Acacie, Alianthus, qualsiasi cosa che ricostruisca un bosco che sta diradandosi rapidamente in questi ultimi anni. Resistono le Querce per fortuna, e speriamo che non arrivi qualche malattia specifica che stermini anche loro.

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Ecco la nuova del Lido

Questa è la schermata della pagina di ingresso alla configurazione. I gabbiani inizialmente si sono allarmati ed hanno urlato a squarciagola tutto il loro disappunto volando in circolo sopra il tetto. Poi si sono abituati – più o meno – alla mia inattesa presenza. La webcam non è ancora on line; per poter pubblicare le foto, mi mancano ancora un paio di indicazioni per risolvere un problemino di sintassi nella configurazione, ho chiesto aiuto ma finora invano. Comunque alla mala parata scopiazzo i dati del Palo quando sono a Basaluzzo e dovrei poscia filare liscio. E poi devo ancora mettere il filtro bicolore e poi fare tutti i settaggi, raddrizzarla e forse spostare l’inquadratura leggermente verso destra, ripristinare l’impermeabilizzazione del cassetto elettrico con del silicone.

Per ragioni a me ignote l’immagine che mi compare sulla pagina di configurazione è di qualità scabeccia, indipendentemente dal settaggio qualitativo. Ciò mi ha causato i primi tempi sulla mia prima HIK a New York dei problemi di carogna sulla spalla.

EDIT. Con un clamoroso colpo di reni intellettivo, ho messo on line la suddetta webcam. mancano ancora alcuni aggiustamenti e spero che il suo funzionamento non sia una chimera che dopo la mezzanotte si trasforma in un picocazzo. La pagina delle 24 ore invece, pur avendo fatto un tappullo che speravo funzionasse, non mostra nulla a parte un errore scritto in linguaggio aramantico antico pre-antani. Ho chiesto aiuto anche per questo inconveniente.

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Oggi acqua.

Al ritorno verso casa, altre moto ferme in Corso Italia e gente in preda al delirio, come me, a scattar foto all’arcobaleno. Ovviamente l’ho già pubblicata ovunque ho potuto, tranne Instagram dove non vuole. Mi dice di riprovare. I miei dieci seguitori più una manciata di escort non vedranno questa foto.

PS. Era troppo grossa. L’ho ridotta di dimensioni et voilà, adesso è ANCHE su Instagram.

Aggiungo questa di Sauze. Effetto fantasma delle nuvole che – invento – risalgono dalla valle verso l’alto e poi incontrano una corrente di aria che le piega respingendole.

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