Adesso Twitter si chiama X. Solo ora ho scoperto che si possono bloccare persone & cose. La lista è lunga perché non voglio assistere ad una permanente tribuna politica. Vi blocco uno per uno, con grandissima gioia.
Su X ho scovato questo. Ormai credo che anche il più ignorante e decerebrato terrapiattista, come tutti gli altri fenomeni che invocano complotti mondiali, negazionisti del AGW e stronzi simili, sappiano cosa vuol dire “bullshit”. Questo piccolo JPG mi verrà utile in tante circostanze.
I gradi centigradi in Alta Valle Susa. Scappati dalla calura padana, approdati a milleottocento metri. Modesta grandinata notturna e poi sole, freschino, meraviglioso. Un barlume di normalità come me la ricordo di quando ero bambino. E poi la toma alle erbe ed il mitico Genepy fatto dal ristorante, te ne portano una bottiglietta tipo Cola Cola che non fa fatica a svuotarsi, a quel punto il mondo sembra migliore. La raccolta del Genepy è vietata e regolamentata. Un amico diversi anni fa mi aveva portato sui monti a raccoglierne un po’ per fare il liquore. E’ buonissimo e 999,999 millesimi della popolazione umana probabilmente non lo conosce.
Cornacchia spennacchiata; sono tra le specie che stanno prendendo piede nella pianura, anzi se non ho letto male sono una specie dominante perché nessuno le caccia (credo siano protette & cattive da mangiare) e perché la loro dieta comprende anche i piccoli nei nidi di tutti gli altri.
Dopo la mietitura del grano ce ne sono gruppi numerosi che setacciano il terreno dopo che è stata portata via la paglia. Credo.
Basaluzzo zero pioggia a questo giro. Certo che se deve venire la grandine ed i downburst di vento che si sono visti a nord del Po, no grazie.
Mi è stato proposto di cenare in un ristorante “stellato”. Non c’è menu alla carta ma un menù degustazione dove sono loro che ti portano li piatti. E nei piatti ci sono le porzioni. Nel loro sito web ci sono alcune foto, come questa. Se non conto male, ci sono tre simil tortellini. Forse c’è anche il risottino, lo sformatino, il pesciolino, tutti immagino con porzioni simili. Con il vinellino il conticino arriva a pesare €200. Sicuramente si mangia molto bene, magari un’altra volta, neh ?
Anche se oggi siamo “solo” a trentadue e due, bazzeccole, uso questo tempo nella casa semifresca, in attesa che la temperatura scenda a trentuno per uscire e stare sotto la doccia all’aperto, poi mettermi sotto il portico e prendere quella leggera brezzolina che consente al costume da bagno bagnato di minare la salute della mia zona lombare definitivamente.
Un gerride ha intercettato un’ape caduta nell’acqua e la tiene sotto per farla annegare e, credo, mangiarsela. L’ape si dibatte ma invano, il suo destino è segnato. In alternativa buonista, il gerride cerca di salvare l’ape da annegamento, la trascina sulla riva, le pratica la respirazione bocca a bocca e poi vanno a cena insieme in un ristorantino caratteristico nelle vicinanze. Ma non riesce a salvarla ed allora la mangia. La scena era da film di Quentin Tarantino.
Visto dall’alto, il buco nella base della porta di ingresso dove si infila il coso della porta. Ci si è infilata una lucertola, ho scattato una foto con il telefono. Si intravede la lucertola e poi ci sono dei blocchetti di fango che contengono le uova di una vespa terraiola. Sto inventando buona parte di quanto esposto.
Però non credo mangino le prugne, anche quelle in cospicuo numero sparse sotto le chiome dell’albero. Le prugne interessano le Ghiandaie, mi sembra di aver visto una Ghiandaia con una prugna nel becco mentre volava via da sotto il pruno.
Forse ho già messo qui una foto con lo stesso soggetto, ma chissà quando e poi non me lo ricordo con precisione, allora ne metto una scattata pochi giorni fa. Finestra del bagno a casa di mio fratello in riviera. Nel vaso una pianta succulenta, un cactus insomma. Ha più o meno la mia età. Me la ricordo alta come il palmo di una mano e mi ricordo che quand’ero bambinetto le davo da bere. Dunque ha circa sessantadue anni. Nessuno lo dice apertamente, ma circolerebbe il sospetto che quando io muoio, muore anche la pianta. O viceversa, insomma moriamo insieme. La cosa non è priva di un certo fascino e di un esoterismo che richiama antichi rituali ancestrali dei tempi in cui le prime tribù africane si spostarono a nord ed iniziarono a tessere rapporti sempre più profondi con la natura tra cui fumare erbe strane.
Potremmo farci cremare insieme, sarebbe una cerimonia commovente.
Sospetto che l’acquazzone di ieri abbia allagato lo scatolotto che contiene lo splitter. Se così fosse potrebbe succedere che se e quando si asciuga, la webcam torna on line. Se però il danno da acqua è irreversibile, dovrò sostituire lo splitter. Se il danno riguarda la webcam, sono cazzi amari. I cablaggi ? Ancora peggio. Il router però funziona, il servizio dati pure. Ne riparliamo in un prossimo futuro.
Delle quattro palle luminose una non ha mai funzionato. Ho varato le tre funzionanti nella Pozzanghera ma una è già scomparsa. Potrebbe essere affondata perchè il tappo che chiude la pila non tiene, ha imbarcato acqua ed ora giace sul fondo, fulminata. Forse invece è sotto il moletto. Le restanti due si vedono in questa prima foto. Se ci fosse del vento potrebbero fluttuare in giro per lo specchio fangoso, ma la cippa è totale e dunque sono più o meno dove le avevo messe. Sono settate per 4 ore di funzionamento, poi dovrebbero spegnersi.
Dopo un’ora le tre palle sono ancora li, vicine alla lampada solare e dunque e come se non ci fossero. Troppa fatica uscire e spostarle, ci penseremo domani.
18 Luglio 2023. Oggi un po’ di venticello con massima di 32°, dunque direi abbastanza normale per il periodo. A Poca distanza, ossia intorno ad Alessandria, prevedevano 39° e spero per loro che il modello abbia sovrastimato. Sono in corso le polemiche per chi diceva “domani 47 gradi, moriremo tutti”.
Questo è un rettangolo di fronte a casa, il lato dove mangiamo, oziamo, facciamo i riti satanici, gli esperimenti di bioingegneria e quelli con l’uranio arricchito. C’è l’innaffiamento automatico dell’erba, con acqua pescata dalla cisterna e proveniente dai pluviali e dai due pozzi. Così abbiamo uno spazio dove anche in estate dovremmo avere un po’ di erba verde.
Ma adesso ho meno di un metro e cinquanta centimetri di acqua nella cisterna e siamo in allerta arancione. I pozzi danno pochissima acqua. L’innaffiamento era di dieci minuti al giorno, tutti i giorni. Da oggi i minuti diventano cinque e l’innaffiamento avviene a giorni alterni. Se non viene qualche temporale e la temperatura non scende, l’erba comincerà a seccare quasi ovunque e per agosto il giardino sembrerà un campo incolto dopo la mietitura del grano. Non riesco a vedere la poesia di un campo dove hanno mietuto frumento ed hanno raccolto e portato via le balle di paglia. Come senso di desolazione, lo metto subito dopo un parcheggio di un centro commerciale. Una volta ai primi di Settembre bastavano le prime rugiade e subito l’erba si rinverdiva. Adesso bisogna aspettare Ottobre.
Qualche tempo fa avevo visto dei palloni belli grandi che galleggiavano in una piscina di notte, erano illuminati da dentro con dei led dai colori cangianti, venivano spostati dalla brezza, davvero carini. Ne ho ordinati quattro su Amazon, ma evidentemente non ho guardato bene le caratteristiche perché i miei sono grandi come una palla da tennis. E su quattro, uno non funziona. Volevo metterli nella Pozzanghera; nonostante l’incauto acquisto, lo farò uno dei prossimi giorni.
Consigli per gli acquisti; guardare sempre tutte le caratteristiche del prodotto. A sinistra, quello che cercavo, a destra, quello che ho acquistato, per il quale sono chiaramente indicate le dimensioni, poco meno di 8 centimetri di diametro.
Resta aperta la perplessità indotta da un individuo che decide di voler mettere delle cose così inutili nella Pozzanghera.
Oppure irrigare, o innaffiare. Dopo i 36° forse è meglio dar da bere alle piante, non tutte, solo quelle messe a dimora negli ultimi 5 anni, le altre possono farne a meno.
Le mie regole; mai innaffiare con il sole, mai investire il tronco direttamente con il getto, passare almeno due volte su ciascuna pianta, bagnare vicino al tronco ed anche in un raggio di un metro circa.
Quest’ultima regoletta è quasi certamente inutile; la terra è così dura che probabilmente l’acqua non scende neppure di due centimetri in profondità, ma tutti abbiamo le nostre convinzioni campate per aria che applichiamo non di meno.
Il mio disagio che si sfoga sugli alberi. Questi due tronchi sono ricoperti da una striscia di juta rivolta a mezzogiorno. In primo piano un Frassino, poco dietro un Acero Platanoide. Non ricordo di aver mai letto qualche esperto che suggerisce di proteggere le cortecce in questo modo. E’ possibile che il sistema non serva a nulla, o magari serve numericamente per un valore talmente basso da risultare ininfluente sul destino della pianta. Dopo diversi giorni a +36°, temperatura oltre ogni media del periodo, da due giorni siamo tornati intorno ai 30 gradi. Ma nel frattempo diversi alberi hanno messo su un bel numero di foglie gialle che lentamente cadono al suolo, specialmente tigli. Anche un paio di querce mostrano qualche foglia gialla, sono ancora in quella fase giovanile post-messa a dimora in cui stanno abbastanza bene ma non sono ancora perfettamente idonee a buttare grandi nuovi rami.
Segnalo anche questo acero saccarino (o forse non è saccarino ma gli assomiglia) che sta mettendo diverse foglie gialle e questo per gli aceri non è un evento frequente a luglio. Lo scorso anno si era bruciata un po’ di corteccia verso sud, la cosa si era ripercossa sui rami in corrispondenza, che erano seccati. Adesso l’albero è mezzo vuoto e le foglie gialle sono numerose. Speriamo bene, la juta c’è.
Domanda retorica ma anche sostanziale; ho già mostrato una, anzi due foto simili ? Vedendo le lacune di come gestisco le webcam in questi giorni, ossia perdendo password e facendo errori di compilazione inspiegabili, non sarei sorpreso se le mie capacità mentali fossero sotto stress e perdessero più colpi del solito.
Siamo stati beneficiati da un cumulonembo collaterale al modesto ma persistente autorigenerante savonese. Alcune stazioni in Liguria pare abbiano segnato 70 mm di pioggia, qui a Basaluzzo siamo a 5 mm ma è meglio del solito dito nel sedere, parente di nulla.