
Questa volta è davvero on line. Naturalmente bisogna dirlo a bassa voce perchè non si sa mai cosa può accadere, il fissaggio funziona egregiamente, per il momento non si è staccato ed io non sono volato giù dal tetto.

Nelle pieghe della sistemazione del nuovo router, ho spaccato il cazzo a mezzo mondo lamentando che la televisione ed il router non dialogavano tramite il cavo di rete. Al mio negoziante di fiducia, al servizio 187, alla chat della Samsung. Il cavo ha sempre funzionato, ma il router nuovo non vede la televisione, dev’essere un problema di configurazione, l’IP sbagliato, la corrente galvanica invertita, il gomito che fa contatto col piede (cit.)
Allora, scopro che la televisione in effetti non è mai stata collegata con il cavo, ma io ero convinto di si, nonostante la mancanza fisica del cavo. Insomma, un black out neuronale e non so neppure perchè io fossi convinto ci fosse un cavo ethernet. Bastava guardare dietro la televisione e non scambiare il cavo dell’antenna con un cavo di rete, ricordare che quel cavo di rete che è attaccato al router non andava alla televisione ma collega un ripetitore che so benissimo esserci.
Questo non è un episodio così isolato ed inatteso. Si tratta più di una caratteristica del mio comportamento che ogni tanto salta fuori e che fa parte di quel bagaglio di note negative che tanto hanno contribuito a rendere il profilo della vita professionale consistente come carta assorbente. Se si inspessisce ogni tanto è solo perchè ha accidentalmente assorbito acqua.