… Miriam ed io siamo andati a vedere una mostra sui gatti alla Japan Society. Non so ancora chi ha vinto, chi ha perso, chi sticazzi governerà o farà finta di governare i Liguri e la terra del Pesto. Buona fortuna a tutti. I gatti sono arrivati in Giappone in tempi recenti, non ricordo quanto ma credo che su Google ci sia scritto tutto. La Japan Society è di fronte all’ONU, dove siamo stati respinti perchè privi di un documento con la foto. E’ l’unico posto a New York dove fino ad ora ci hanno chiesto un documento per entrare, in genere non serve. Torneremo muniti di passaporto o patente; non che sia importante visitare la sede di un organismo sulla cui utilità nutro qualche dubbio, ma non ci siamo mai stati.
Ho fatto un po’ di foto bruttine ad alcune opere esposte. Alla fine della mostra c’era il libro degli ospiti, già strapieno di messaggi e disegni di gatti. C’era anche un libro di foto di Maru. Miriam non sapeva, anzi non aveva idea di chi fosse Maru, non navigando su Youtube non poteva saperlo.
Altro argomento meteo. In serata siamo stati bersagliati da SMS che avvisavano dei forti temporali che stavano arrivando dal New Jersey. Non è un servizio impossibile da mettere in piedi, basta un po’ di preparazione, un po’ di organizzazione e del sale in zucca.
Comunque sia, per il momento l’allerta è stato seguito da qualche scroscio di pioggia abbastanza intensa e nulla di più.
Queste piogge a Genova passano totalmente inosservate. In effetti a Genova ai nostri servizi di allerta meteo molte cose passano inosservate.
Altro argomento etnico. Oggi per le strade di midtown e upper east Manhattan hanno sfilato decine di migliaia di ebrei che sostengono Israele. Carri allegorici, bande, storme di bambini con bandiere. Oggi il colore predominante era l’azzurro della bandiera israeliana, se il colore dominante fosse stato il verde, sarebbe stata St. Patrick, e così via. Gli americani hanno la capacità straordinaria di rendere anche le celebrazioni più intense identiche ad una grossa sagra di paese. Naturalmente sindaco e governatore erano presenti. Hanno mostrato Di Blasio che ballava con alcuni rabbini; non credo che sia colpa sua, ma aveva una espressione talmente beota ed era talmente goffo che faceva compassione. La musica di sottofondo era una canzonetta folk israeliana particolarmente irritante come d’altronde lo è tutta la musica etnica popolare – questa è la mia opinione. Ogni popolo o tribù del pianeta, come le definisce Bill Nye, ha un minimo comun denominatore nelle canzonette folk del cazzo che in Italia trovano il proprio apice negativo nella tarantella e, a Genova, nel singolo “Ma se ghe penso”. Considerazione oziosa: che bello essere giapponesi. Se ne fottono della questione arabo-israeliana. Qui sono costretti a baciale le chiappe a Netanyahu ed agli emirati arabi. Anche in Giappone avranno le loro beghe, ma nessuno straniero va nel loro parlamento a dire cosa devono fare, a chi devono muovere guerra e perchè.