Qualche giorno fa, all’avvicinarsi del mio compleanno, Miriam mi ha posto la domanda di rito che consiste in un “vuoi che facciamo qualcosa per il tuo compleanno” e la mia risposta è stata la stessa di tutti gli anni “guardatene bene dal fare qualsiasi cosa”.
Pensavo fosse finita li, invece a Miriam è partito lo sturbo ed ha invitato un gruppetto di amici, cari amici, a cena. Io non amo obbligare qualcuno a presentarsi a casa mia con un regalo per festeggiarmi. E non amo pensare che quando si invita per un compleanno si è fatalmente portati ad escludere persone che sono altettanto amiche, perchè la casa è piccola, perchè non ci pensi, perchè ti dimentichi.
Ormai chi mi conosce lo sa; quando a Miriam parte lo sciuppone da inviti, io subisco la cosa e non lo nascondo. Per quanto sia bello e confortevole avere amici a casa, dopo le 9 e comunque dopo il dessert a me viene uno straordinario abbiocco e imposto la mia espressione a guisa di come usava fare mio padre, facendo incazzare mia madre in modo esponenziale. Miriam, che è più moderna, è rassegnata, fa finta di nulla e sopporta la mia faccia così composta:
- 50% sonno
- 20% distacco e apatia
- 20% fastidio
- 10% faccia da culo NOS (not otherwise specified – un termine da agente marittimo)
(una dose di faccia da culo in realtà ce l’ho sempre, è come un rumore di fondo, il colorito sepia della mia faccia)

happy birthday una sega
Ed ecco i regali, in ordine di apparizione:
Una bottiglia di spumante che è finita in un minuto da quando è entrata in casa.
Una camicia a quadretti. Io preferisco le camicie a quadretti perchè il quadretto è una figura geometrica determinata. Le righe sulle camicie sono infinite conferiscono un senso di indeterminatezza e dispersione delle energie su spazi siderali. Il quadretto invece rappresenta una unità chiusa, sincera. E poi nella mia upcoming attività agricola i quadretti sono più indicati.
Una sega. Si tratta di una sega della Gardena dell’ultima generazione che serve per tagliare rami, anche grossi. Molto utile a Basaluzzo. Vagamente allusiva; si sarà sparsa in giro qualche voce che smentisco nel modo più assoluto.
Una T Shirt tinta unita scura con una scritta in giallo evidenziatore SGRUMPF perchè c’è chi sostiene che talvolta il mio atteggiamento risente di una certa dose di ostilità. La maglietta è geniale, ma le illazioni sono infondate e andate a cagare sulle ortiche.
Una confezione di Nutella. Da 5 kg. Sapevo che esisteva ma non avevo mai avuto il coraggio di acquistarla. C’è qualcuno che sostiene che io sono goloso; non è vero. Apprezzo tuttavia la Nutella e il prossimo regalo di cui avrò bisogno è una fornitura di insulina da zoo. Miriam sostiene che con quella Nutella ci andiamo avanti per anni. Io penso potrebbe finire molto prima.
Due fotografie di Genova fine ‘800. Secondo me il periodo più bello di Genova dai tempi degli antichi Romani e del castrum. In quel periodo ci eravamo liberati dei dogi e delle famiglie nobili o presunte tali genovesi, dei loro commerci che facevano ricchi solo i loro palazzi, poi sono arrivati gradualmente e nell’ordine: due conflitti mondiali, dei cretini in camicia nera, poi i cretini in camicia rossa con le speculazioni edilizie loro e degli altri compari, modesti palazzinari genovesi. Infine ci ritroviamo tra i coglioni in qualche modo di nuovo le famiglie nobili o presunte tali. Pertanto le foto della Genova a cavallo del cambio di secolo mi piacciono molto. Un po’ tristi al pensiero di cosa siamo diventati, ma affascinanti.
Grazie di avere organizzato questa piccola riunione in mio onore; gli amici cari, il cibo buono, i regali. Con alcuni di loro non ho proprio parlato durante la sera, questa è una delle ragioni per cui sono perplesso sull’ordire riunioni del genere.
Bello, si, ma il prossimo anno in questa stagione mi invento un impegno all’estero.

Un onanista scorbutico e diabetico. Questo il senso dei regali ricevuti