Non parlo di economia e neppure di figa. Parlo del APV, oppure VPA in italiano, o ancora, semplicemente PV o VP. Insomma, che cazzo, parlo del Vortice Polare che invece di starsene al polo si è allungato verso la Florida qualche giorno fa con il freddo conseguente in buona parte degli USA. I giornali anche italiani ci hanno marciato per giorni dimenticando artatamente la profonda piscina di materia organica maleodorante nella quale un governo inetto ci sta spingendo sempre di più. “Guardate qui, gli USA in ginocchio per la neve.” E chi cazzo se ne frega se a Chicago ci sono 30 gradi celsius sotto lo zero, mi interessa non più di quanto mi interessa conoscere la marca del gel vaginale usato dalle nostre deputate e se per applicarlo impiegano un mestolo da minestrone o un frullatore.
Comunque, la coperta tondeggiante del freddo polare non si allunga e allarga a dismisura, si limita a muoversi sinuosamente salvo futuri ed imminenti cambi climatici importanti che nessuno è ancora in grado di quantificare. E’ come un blocco di pasta con la quale si fa una pizza; quella è e quella resta, la puoi tirare, stendere da una parte o dall’altra ma alla fine o si spezza o diventa troppo sottile, si ricompone e si scompone di nuovo. Le proiezioni mostrano alla fine di Gennaio e l’inizio di Febbraio una possibile evoluzione che farà brillare gli occhi ai patiti del freddo nostrano. Secondo i modelli del notabile Centro Europeo per le previsioni a medio termine, o ECMWF, il VP sul continente americano verrà respinto verso Nord dalla vigorosa reazione della pressione che allora sarà salita vorticosamente sulla East Coast formando un blocco sulla Groenlandia bilaterale come fosse antani e scappellamento a destra. A quel punto il freddo dovrà scendere da qualche altra parte, producendosi in un affondo clamoroso longitudinal-trasverso posto verso il centro del Mediterraneo. Colpito soprattutto il Righi ed in modo particolare Miriam. Due metri di neve fresca e farinosa che mi permetteranno di arrivare in ufficio alla Foce in slittino. Anzi, domani ordino una motoslitta canadese con motore V6 turbocompresso.
In parte è fantameteo. Mancano tanti giorni e oggi non ci sono neppure i prodromi della saccatura, semmai i pre-pre prodromi che la disciplina sta cercando di inanellare in una sequenza sul medio termine che però i computer non sono ancora in grado di rendere coerente e pertinente. Insomma, non è una previsione vera e propria; è una proiezione statistica probabilistica sticazzi polifunzionali che anche un dilettante saprebbe disegnare. E’ come prevedere l’ondeggiare di una altalena; è facile immaginare in teoria come si comporta, salvo la presenza di numerosissimi bambini rompicoglioni (le dannatissime e tantissime variabili) che possono in qualsiasi momento fermarne il corso, invertirne la corsa, spingerla in modo ancora più accentuato e rompersi un paio di denti, provocarsi ferite lacero contuse alla faccia e piangere per due ore aumentando l’entropia universale per nulla.
Scrivo tutte queste solenni cazzate intanto perchè non ho sonno e poi perchè voglio vedere se, quando ed in che misura davvero si avvereranno questi scenari da Siberia a fine mese.
Per il momento ci accontentiamo, verso il 15 Gennaio, di un bel po’ di pioggia in stile autunnale. Ammesso che la previsione si avveri; oltre t+72 ore siamo ancora abbondantemente in zona bussolotti.
