Varie dai due lati.

ilny Le due Righicam Levante e Centro fanno ancora fatica a liberarsi dell’umidità accumulata durante le ultime piogge. Le immagini prodotte sono offuscate come se il Righi fosse immerso nella nebbia, magari qualcuno penserà che a Genova stia piovendo da giorni e giorni. In effetti piove spesso in questi giorni.

Il viaggio per gli USA è stato caratterizzato, come da tradizione, dall’incertezza delle condizioni meteo. Dopo settimane e settimane di sole, l’arrivo della prima e potente perturbazione ha coinciso con il nostro volo.

meteoge

Fino all’ultimo abbiamo temuto per la possibilità che il volo da Genova su Monaco venisse cancellato o dirottato su qualche altro aeroporto. Sull’avviso alle partenze manca una vocale “E” alla parola cancellazione che così sembra un po’ più internazionale, mentre il termine weather situation è un po’ artefatto, tipo Joe Dolce’s. Suonerebbe un poco più inglese se fosse declinato come weather conditions, ma insomma che pretese, si capisce benissimo cosa  vuol dire. (Vuol dire che chi compila gli avvisi ne ha per il belino)

La sera prima Miriam in ansia-da-possibile-mancato-decollo ha telefonato in aeroporto. Una signora davvero molto gentile e paziente le ha spiegato come funziona quando il tempo avverso potrebbe far si che i voli vengano cancellati o dirottati. Non l’ha affatto rassicurata perchè malauguratamente non aveva palla di vetro dove avrebbe potuto agevolmente leggere il futuro, ma finalmente una persona competente e cortese invece della solita scazzata che si sarebbe prodotta in un disarmante “…eh ma belin signora e che ne so se domani ci parte il suo volo, son mica mandrache ?!

In compenso permane la metodica singolare di pulire i gabinetti quando arrivano o partono i pochi aerei che ancora frequentano il C.Colombo. Arrivano 6 voli del cazzo al giorno, perchè non aspettare di chiudere i bagni per la pulizia quando l’aeroporto è deserto ? E poi… pulizia ? In quello dei “signori” non sentivo l’odore di urina stantia multistratificata in un locale aperto al pubblico da quando facevo il servizio militare.

guaca

Avevo necessità di guacamole

Ma alla fine siamo partiti. Questa sera avveleniamo qualcuno con un pasta alla bottarga contrabbandata. Sono certo che anche qui c’è la bottarga, ma costerà un occhio della testa e magari non è sarda. Oggi ho leziosamente discusso con Miriam sull’opportunità di aprire un ristorante genovese a Manhattan. Secondo me non può funzionare; non bastano le troffie al pesto ed i pansotti al sugo di noci, le torte come la Pasqualina, la farinata nelle sue varie declinazioni, la focaccia con il formaggio di Recco. Credo che aprire e far funzionare un ristorante sia difficilissimo. I neworkesi sono avidi di cibo in tutte le sue forme ed etnicità, ma se qualcuno non ha già aperto un ristorante tipicamente genovese vuol dire che non basta. Una volta a New York c’era “Bravo Gianni” che univa specialità della Val D’Aosta con alcune liguri, ma è chiuso da tempo. Anche I tre Merli ha chiuso a New York la scorsa estate, forse riaprirà in un altro quartiere. Vabbè, strasticazzi al pesto.

nypac

 

This entry was posted in All possible crap. Bookmark the permalink.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *