Eccola.

Inizio da Basaluzzo, dove ho passato una giornata a far molto poco, pioveva.

Due, forse tre caprioli si trattengono intorno alla Pozzanghera. Ieri ho acquistato venti sacchi di stallatico che avrei voluto iniziare a spargere intorno a diversi alberi, ma pioveva e dunque nisba.

Adesso il Cerchio Incolto è ben segnalato ed è pronto a ricevere le ghiande di Central Park, a fine febbraio direi, forse anche prima.

La Panchina Zen vista in direzione Sud. Si nota un Carpino la cui punta è bruciata qualche anno fa, allora ha buttato rami in basso. Adesso c’è una punta nuova ed è giunto il momento di sfoltire i rami più bassi per far salire la pianta verso l’immenso cielo.

Il rumore prodotto dalle gocce di pioggia che cadono sulle larghe foglie del Platano è diverso dal rumore prodotto dalle identiche gocce di pioggia che cadono sulle foglie di un Carpino, ad esempio. Non so da dove mi arrivino queste considerazioni così acute, profonde, sensibili.

Ecco la Grange 2. Dopo l’avvio che è andato abbastanza liscio, la prima foto scattata.

Il tecnico elettricista che installa Eolo e fibra nell’alta valle, ha impiegato una mezz’oretta a far passare il cavo di rete nel pertugio e poi a mettergli quel minuscolo strumento di tortura che per me rappresenta uno sforzo quasi insuperabile. Questa è la prima immagine scattata dopo che ho collegato la webcam al router.

Il settaggio che avevo preparato a Basaluzzo funziona e le foto sono già on line, non pubbliche, devo mettere la webcam nella posizione giusta, orientarla e farmi aiutare per metterla in streaming. Il futuro non si sa.

L’orientamento è ancora provvisorio. Vorrei puntarla un po’ più verso sinistra, ma c’è un lieve problema tecnico che devo risolvere, nulla è definitivo nella vita e nulla viene alla prima come uno pensava. Colpa mia comunque.

Non è ancora attivo lo streaming su YouTube, anche in questo caso un ostacolo di natura tecnica ne impedisce la pubblicazione, ma con i potenti mezzi di cui sono dotato, conto di risolvere anche questa difficoltà.

Questa è invece l’immagine della Mobotix in questa alba freddina.

Ed ora due parole su Grange Sises. Queste sono voci e dunque chissà se qualcosa è vero del seguente racconto. Negli anni settanta un imprenditore che non era della famiglia Agnelli decise di far nascere un villaggio laddove c’erano alcune baite semi disabitate. la Fiat ha cercato di affossare l’iniziativa perchè temeva di veder deprezzare il valore delle case della vicina Sestriere, villaggio brutalizzato da casermoni enormi orrendi, che hanno fruttato molto bene alla solita banda torinese di altolocati intoccabili negli anni del boom dello sci.

C’era un impianto di risalita che collegava il villaggio con le piste del Sestriere ed è stato tolto nessuno sa perchè. E’ circolata insistente la voce che l’intero villaggio stava per franare a valle per difetti di costruzione. Ci sono stati anni difficili. Poi lentamente, anche di fronte al confronto con Sestriere che stava sempre più diventando un immenso parcheggio, qualche famiglia di quelle “buone” ha iniziato a comperare, e dal quel momento in poi i bovini imitatori (come me) hanno trasferito a Grange Sises la propria residenza invernale ed estiva di vacanza.

Tra tutte le iniziative che sono state messe in piedi per far rivivere il borgo, questa sera si inaugura un bar, filiale di un luogo molto di moda di Torino. Io partecipo ad una chat su WhatsApp dove ci si scambia informazioni e commenti. Quando è stato annunciato l’arrivo di questo posto modaiolo per giovani, i primi commenti sono stati molto positivi. “Ma che bravi che siete che vi date da fare per far rivivere e portare soldi e sti cazzi in salmì”. Poi però qualcuno ha iniziato a manifestare i propri timori.

Il mio timore è che dalla valle e da Torino arrivino delle mandrie di tamarri; chiassosi, maleducati ed incivili, posteggeranno in posti dove non dovrebbero, faranno un casino insopportabile fino all’alba, romperanno tutto quanto riusciranno a strappare di arredo urbano, faranno i loro bisogni ovunque e lasceranno un tappeto di bottiglie, lattine, fazzoletti, spazzatura varia e vomito. Sono le cose che succedono dalle mia parti dove vivo a Genova, non credo che qui invece arriveranno studenti da Le Rosey di Gstaad. Speriamo bene.

Ad ogni buon conto, sulla home page c’è un link alla nuova webcam.

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