… mi fa una pippa. Ecco un utilissimo e definitivo prontuario delle foglie secche, versione 2025.











Questa quercia non è mai stata potata. La lascio così com’è senza tagliare i rami che puntano verso il suolo. Non ci devo passare sotto, ecco perchè. Perde le foglie nei rami più alti, ma non le perde nei rami bassi. Non è l’unica a fare così. Avevo contattato su instagram la tizia che ha scritto il libro sugli alberi che ho terminato pochi giorni fa. Mi ha risposto in un inglese un po’ strano. Tipo “Hallo! How wonderful to hear from you – I’d love to answer a question?” Le ho fatto una domanda e non mi ha cagato minimamente. Forse ha in casa una collaboratrice immigrata clandestina che risponde con una frase standard e poi fine. Sarebbe proprio il caso di proseguire la conversazione con un bel “Hallo un cazzo, hai intenzione di rispondere seriamente o te ne strabatti la ciolla di chi ti scrive? Chi è che mi ha risposto prima, una del campo rom che hai in cortile?”
E vista la mia scarsa preparazione casereccia su tutto, in merito alle foglie, se il mio futuro scolastico e professionale dovesse dipendere da quelle foto e dalla loro veridicità, ci penserei due o tre volte.

Le ninfee stanno andando nel riposo invernale, le foglie perdono consistenza, una per una affondano posandosi sul fondo.

Mi preparo alla messa in funzione della webcam Grange Due, che dovrebbe andare su YouTube in streaming. Il Tecnico sembra molto impegnato e non so se mi aiuterà a far passare il nuovo cavo di rete nel buco e se mi attesterà il cavo dopo che l’ho dovuto tagliare per farlo passare nel buco. Mi sono preparato tutto quello che serve per fare il lavoro da me o per il tecnico se decide di venire. Check list:
- Cavo di rete.
- Webcam.
- POE.
- Spine rj45.
- Viti.
- Crimpatrice. No cazzo, chissà dove è finita.
E dal brico di Silvano non le tengono più, dunque mi devo mettere alla caccia di una crimpatrice in qualche negozio di materiale elettrico. Così appena ne ho comperata una nuova, quella vecchia salterà fuori come se sospinta da un magico refolo di aria. E’ facile che compaia sotto il cuscino o nella cassetta del water, nello scomparto verdura del frigorifero. Nel cassetto dove mia suocera tiene ago e filo per rammendare e le bombe a mano.

A proposito di venire; C’è il tizio che dice di essere un medico e che in virtù del suo titolo di studio, ha titolo per mettermi un dito nel sedere una volta all’anno. Mi ha trovato la prostata ingrossata, normale amministrazione per chi ha sessantaquattro anni. Mi ha prescritto un farmaco nuovo, ho letto il foglietto illustrativo. Un paziente su dieci lamenta la quasi totale assenza di sperma durante l’eiaculazione, dunque – dice il foglietto – se state provando ad ingravidare la vostra compagna, tenetevi la prostata com’è e non rompete i coglioni.
Ma oltre a seccare le palle, sempre a quello sfigato paziente su dieci, ammoscia anche il pomparuolo. Considerato il mio stato risibile di attività sessuale, il cosino che sembra li per caso potrebbe rientrare, introflettersi e sparire nella zona addominale. Potrebbe anzi creare una cavità che potrebbe anche assomigliare ad una vagina. Dunque dovrei andare in comune e comunicare che sono diventato Stefania. Alla ragazza allo sportello racconterei che tutto è successo è a seguito della assunzione di un certo farmaco. Lei mi guarderebbe compassionevole e poi direbbe “la capisco, io due mesi fa ero Alessandro”.
Devo prendere questa pastiglia tutte le sere per quattro mesi, poi basta. A quel punto però potrebbe esserci un rebound del farmaco. Mi tornerebbe il belino di fuori, avrei eiaculazioni fiume ed erezioni da attore del porno. Se dovesse succedere, metterò on line delle foto.