Il rientro nel passato.

Rientro nella cittadina che, leggo sui “social”, sta di nuovo sprofondando nella propria palude. New York spero, credo, troverà presto gli anticorpi per questa improvvisa infezione di maleodorante retorica populista sinistrosa, ma Genova temo sia senza speranza.

Almeno ho con me le ghiande del Central Park. Non tutte; Miriam era convinta che me le avrebbero sequestrate al controllo doganale del JFK. Mi avrebbero arrestato per tentativo di depauperare il patrimonio boschivo dello stato di New York. Mi avrebbero messo alla gogna nel centro di Bryant Park, sulla pista di pattinaggio tra le bancarelle. Allora mi ha consigliato di portarne le metà. Se te le sequestrano, diceva Miriam, almeno ne hai metà per provare la prossima volta che saremo a New York, ossia a Gennaio 2026.

Adesso resteranno nel frigorifero, reparto verdura, chiuse ermeticamente in un contenitore di vetro fino a Marzo. A gennaio verranno raggiunte dalle altre, che adesso sono in un contenitore simile nel frigorifero a New York.

Sono accolto anche da questa mappa, elaborata per una previsione a 15 giorni di distanza. E’ più probabile che io, entro quella data, sia diventato Re d’Italia, ma anche Papa è più credibile.

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