Oggi Giornata della Ghianda.

Ma anche della maratona di New York. Quest’anno sono andato presto, ho aspettato nel Parco i front runners, ossia gli africani che vincono sempre, queste sono le prime tre che sono passate. Poi passano i maschi, africani pure loro. Dopo una ventina di minuti arrivano i primi caucasici. Gli asiatici mi sembra che arrivino ancora dopo.

In realtà i primi a partire ed a transitare sono questi, eroi che ricevono scrosci di applausi anche se di gente sui bordi ce n’è ancora pochina, la maggior parte del pubblico arriva quando arrivano i badilanti, i non professionisti, la massa dei cinquantamila che lottano per arrivare a tagliare il traguardo, questi iniziano ad arrivare ad ondate dopo un’ora abbondante dal passaggio dei primi, gli ultimi andranno avanti fino a notte.

Miriam si mette d’accordo per uscire, ma prendo io il suo telefono e la conversazione prende una piega particolare. Vogliono andare a vedere la maratona.

Però per l’occasione, bel tempo fresco ed asciutto, parco indaffarato e Miriam impegnata con amiche, oggi è anche la giornata della raccolta delle ghiande. Questa volta non ho fotografato gli alberi sotto i quali le ho raccolte, ho fatto un lungo giro ed ho preso ghiande grandi e piccole di una decina di alberi diversi.

Nel frattempo anche oggi si vota per il prossimo sindaco. Data finale martedì. C’è un certo timore che venga eletto il “socialista” Mamdani, oppure che venga eletto il “corrotto e pro Trump” Cuomo.

Strane elezioni, queste. Ho ascoltato i tre candidati parlare in televisione, a parte il candidato repubblicano, molto folklore ma poca sostanza, gli altri due sono bravi a parlare.

Se io dovessi votare, forse voterei Cuomo perchè mi sembra abbia più esperienza, Mamdani è convincente ma ha zero esperienza nel gestire una città che è probabilmente più difficile da gestire che Svizzera ed Austria messe insieme. Comunque non devo tapparmi il naso e votare anche qui.

Infatti vorrei focalizzarmi su argomenti più alla mia portata. Le ghiande.

La scelta è ardua; ce ne sono a centinaia e mi verrebbe voglia di raccoglierle tutte. Ne prendo una e quella a fianco sembra dirmi “perchè lei si ed io no”. In effetti quali sono le possibilità che una ghianda germogli? Qui nel Parco poche, se anche dovessero nascere a fianco di un albero già grande, verrebbero tagliate dai giardinieri. A Basaluzzo forse qualche chance in più ce l’hanno, ma non so in che misura. Le ghiande raccolte finiranno nel cerchio incolto in mezzo al prato. Adesso le ghiande sono nel frigorifero con un pezzetto di carta impregnato di acqua. Poi – se passo la dogana intatto – finiranno nel frigorifero a Basaluzzo. A Marzo ci sarà la messa a dimora. Devo ancora figurare come metterle in terra. Fino ad ora tutte le ghiande che ho preso localmente e tutti gli altri semi sono semplicemente stati lanciati a caso. Per queste preziose ghiande potrei studiare un metodo alternativo, ho ancora un po’ di tempo per pensarci.

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