Accolti da 73 mm di gioia.

Arrivando dall’aeroporto, nella roggia vicino alla strada salendo verso casa c’era un romantico rivoletto di acqua. La Pozzanghera tracima dal tubo del troppo pieno, si sono formate pozze d’acqua nei punti dove si formano solo se piove copiosamente. Due fenomeni distinti, uno da 60 ed il secondo da 13 millimetri.

Qualche albero ha patito la sagra infernale dei 36 gradi di massima andata avanti per una quindicina di giorni. Ma salvo sorprese, non ci sono decessi e dunque sono sollevato.

Un fulmine caduto all’inizio del primo temporale ha fatto scattare il salvavita e non ci sono foto. C’è stata anche una interruzione del servizio di Eolo, insomma quasi due giorni di black-out.

Visto che siamo alla fine dell’estate meteorologica, ho tolto il sistema di irrigazione di emergenza. Temperatura diurna e notturna molto piacevole. Il trattore non parte, la batteria è morta. C’è un nido di calabroni nel tetto. L’aria non è autunnale ma penso e spero che noi si sia fuori dal tunnel rovente e puzzolente della maledetta estate africana. Ho rimosso le coperture di juta che proteggono le cortecce degli alberi messi a dimora negli ultimi due anni. Era finito il sale nell’addolcitore.

Sono ancora nel pieno del jet leg, ma di giorno non dormo anche se mi addormento in piedi e sono rallentato più del normale.

This entry was posted in All possible crap. Bookmark the permalink.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *