
Quando fa così caldo, il giro nel parco si fa la mattina dalle 6:30 alle 7:30 circa, ed è già pieno di gente che corre, passeggia, con o senza cane, con o senza passeggini che portano bambini o cani.
Rientrando ci si ferma in uno dei tanti posti che vendono croissant, spremute di arancio, caffè. Ad esempio Butterfield, al cui interno ci sono circa 3° centigradi, un toccasana per quando fuori ce ne sono 100° percepiti e sei sudato marcio.
Poi si va a casa, si fa una doccia e ci si infila con i capelli sgoggiolanti nella metropolitana. Nelle stazioni in estate ci sono 100° reali, nei treni -10°.
In merito alla salute, abbiamo finito con gli antibiotici ma entrambi abbiamo ancora naso fastidioso, sbotti di tosse con un po’ di catarro, orecchie tappate. Miriam sospetta sia un COVID travestito, ma abbiamo fatto il tampax e risultiamo negativi. Continuo a grattarmi le braccia, mi do una crema al cortisone che tende a produrre una patina collosa che va via solo dopo abbondanti lavaggi con la trielina.


Puntuali come un orologio, la ditta che pulisce le finestre. Due giovani ragazzi ucraini, ditta dotata di copertura assicurativa approvata dal condominio, pulizia interna ed esterna, in meno di un’ora hanno finito. La Mobotix rimossa temporaneamente ha immortalato il momento.