Un po’ di pioggia è sempre la benvenuta.

Lo dico sempre, fino alla noia. Ed in questi giorni ho anche dato acqua agli alberi. Un agricoltore che viene a coltivare un campo qui vicino e che mi aveva sparato perchè lo avevo minacciato con una zappa, gli avevo sgonfiato una gomma del trattore per fargli un scherzo, perchè prima mi aveva inseguito con la trincia per investirmi. Gli avevo messo incinta la figlia minorenne. Lui l’ha fatta abortire con il diserbante. Cosa dicevo ? Ah, si, un giorno mi disse che “agli alberi l’acqua serve a primavera“. E sono parole di saggezza – credo – perchè è con la ripresa vegetativa che le radici ed i rami spingono per trovare nuovi spazi. Durante la primavera l’albero fa la scorta di acqua per poi sopportare meglio il caldo ed il seccume, se arriva a giugno bello carico, probabilmente sopporta l’orrendo clima estivo senza problemi.

Non so se tutto questo sia vero, ma mi è rimasto impresso ed allora ho preso l’abitudine anche in periodi non propriamente siccitosi, di dar da bere agli alberi, anche quelli più grandicelli. Se non muoiono annegati, è una gran cosa.

Con malcelabile soddisfazione, noto che anche con il tempo piovoso e cupo come oggi, la Pozzasquirt produce il suo getto di acqua come se ci fosse il sole. Potrebbe però esserci una batteria che alimenta la pompetta, le cellule solari sono finte e quando la batteria si scarica lo strumento è da buttare via perchè la pila non si può sostituire. A quel punto nessuno ha voglia di avvalersi della garanzia e restituire lo strumento che costa 30 euro e farsi mandare dopo 6 mesi uno nuovo che funzionerà fino ad esaurimento della pila e la cosa si ripete così fino alla fine dei giorni.

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