Quasi nord, moderato con raffiche. La Pozzanghera è mossa, fuori direi che è meno accogliente del solito. Bisogna mettersi al riparo ed allora fa caldo, oltrepasso lo spigolo e vengo investito dal vento. Lo sbalzo di temperatura è eccessivo ed in questi tempi se dovessi tirare un colpo di tosse verrei chiuso nello sgabuzzino e dunque meglio starsene in casa protetto dalle quattro mura. L’unico rischio di stare in casa è che mi giungono dalla cucina i canti ammalianti dei biscotti ricoperti di cioccolato ed è dura resistere.
Peccato che le uova di rana non abbiano alcuna qualità gastronomica perchè nella Pozzanghera ce ne sono migliaia. Di questi embrioni alcuni hanno iniziato a muoversi.
In questa immagine, come la precedente scattata questa mattina prima che iniziasse il vento, si vedono le prime foglioline delle ninfee che timidamente puntano verso la superficie. Ed almeno due cluster di uova di rana. E poi il fango che da il nome alla Pozzanghera (fangosa)
Questa foto è venuta davvero male, per pigrizia l’ho scattata con il telefono. No, davvero, fa cagare. Allora visto che il soggetto mi sembrava sufficientemente banale, ho imbracciato la macchina fotografica, seppur obsoleta, e sono andato a scattare la stessa foto sfidando il vento.
Ora, non che questa sia un capolavoro, ma è migliore di quella fatta con il telefono cinese. Per uscire di casa la porta finestra è in cucina. Rientrando mi sono convinto che meritavo i biscotti di cioccolato che sentivo sussurrare paroline dolci dentro la credenza.